CAPITOLO 1

Ricordi ed esortazioni

1:1-11:32; De 8:2-3

Mosè rievoca le parole del Signore a Oreb

(Nu 10:1, ecc.; 11:34-35; 12:16)
Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel deserto, nella pianura di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Aserot e Di-Zaab. Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Cades-Barnea. Il quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò ai figli d'Israele, e disse tutto quello che il SIGNORE gli aveva ordinato di dire loro. Questo avvenne dopo che egli ebbe sconfitto Sicon, re degli Amorei, che abitava in Chesbon, e Og, re di Basan, che abitava in Astarot e in Edrei. Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge, e disse:
Il SIGNORE, il nostro Dio, ci parlò in Oreb e ci disse: «Voi siete rimasti abbastanza in queste montagne; voltatevi, partite, e andate nella regione montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti, nella regione bassa, nella regione meridionale, sulla costa del mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al gran fiume Eufrate. Ecco, io ho messo davanti a voi il paese; entrate, prendete possesso del paese che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, e alla loro discendenza dopo di loro».

Es 18:13-26; 2Cr 19:5-11
In quel tempo io vi dissi: «Io non posso da solo sostenere il peso di questo popolo. Il SIGNORE vostro Dio vi ha moltiplicati, e oggi siete numerosi come le stelle del cielo. Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare! Ma come posso io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti? Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e io li stabilirò come vostri capi». Voi mi rispondeste: «È bene che facciamo quello che tu proponi». Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e conosciuti, e li stabilii sopra di voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e come responsabili nelle vostre tribù. In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: «Ascoltate le cause dei vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che abita da lui. Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò». Così, in quel tempo, io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare.

Incredulità a Cades-Barnea


Nu 13; 14; Sl 106:24-26
Poi partimmo da Oreb e attraversammo tutto quel grande e spaventevole deserto che avete visto, dirigendoci verso la regione montuosa degli Amorei, come il SIGNORE, il nostro Dio, ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Cades-Barnea.
Allora vi dissi: «Siete arrivati nella regione montuosa degli Amorei, che il SIGNORE, il nostro Dio, ci dà. Ecco, il SIGNORE, il tuo Dio, ha messo davanti a te il paese; sali, prendine possesso, come il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto; non temere e non ti spaventare».
E voi tutti vi avvicinaste a me e diceste: «Mandiamo degli uomini davanti a noi, che ci esplorino il paese, ci riferiscano qualcosa sulla strada che dovremo percorrere e sulle città alle quali dovremo arrivare». La cosa mi piacque e presi dodici uomini in mezzo a voi, uno per tribù. Quelli si incamminarono, salirono sui monti, scesero nella valle di Escol ed esplorarono il paese. Presero con le loro mani dei frutti del paese, ce li portarono e ci fecero la loro relazione dicendo: «Quello che il SIGNORE, il nostro Dio, ci dà, è un paese buono». Ma voi non voleste andare e vi ribellaste all'ordine del SIGNORE, del vostro Dio; mormoraste nelle vostre tende e diceste: «Il SIGNORE ci odia; per questo ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci. Dove andiamo noi? I nostri fratelli ci hanno fatto perdere il coraggio, dicendo: "Quella gente è più grande e più alta di noi; vi sono grandi città fortificate fino al cielo; e vi abbiamo visto perfino degli Anachiti"». Io vi dissi: «Non vi spaventate e non abbiate paura di loro. Il SIGNORE, il vostro Dio, che vi precede, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto e nel deserto, dove hai visto che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta suo figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati in questo luogo». Nonostante questo, non aveste fiducia nel SIGNORE vostro Dio, che vi precedeva nel vostro cammino per cercarvi un luogo dove piantare le tende: di notte nel fuoco per mostrarvi la via per la quale dovevate andare, e di giorno nella nuvola.
Il SIGNORE udì le vostre parole, si adirò gravemente e giurò dicendo: «Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri, salvo Caleb, figlio di Gefunne. Egli lo vedrà. A lui e ai suoi figli darò la terra sulla quale egli ha camminato, perché ha pienamente seguito il SIGNORE». Anche contro di me il SIGNORE si adirò per causa vostra, e disse: «Neanche tu vi entrerai. Giosuè, figlio di Nun, che ti serve, vi entrerà; fortificalo, perché egli metterà Israele in possesso di questo paese. I vostri bambini, dei quali avete detto: "Diventeranno una preda!", i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e saranno essi che lo possederanno. Ma voi, tornate indietro e avviatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso». Allora voi rispondeste: «Abbiamo peccato contro il SIGNORE! Noi saliremo e combatteremo come il SIGNORE, il nostro Dio, ci ha ordinato. Ognuno di voi prese le armi, pronti a salire verso i monti». Il SIGNORE mi disse: «Di' loro: "Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici"». Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all'ordine del SIGNORE, foste presuntuosi e vi metteste a salire verso i monti. Allora gli Amorei, che abitano quella zona montuosa, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api, e vi batterono da Seir fino a Corma. Voi tornaste e piangeste davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non diede ascolto alla vostra voce e non vi porse orecchio.
Così rimaneste in Cades molti giorni; voi sapete bene quanti giorni vi siete rimasti.

CAPITOLO 2

Vita nomade e battaglie nel deserto

(Nu 20:14-22; 33:37-44) Ro 12:18
Poi tornammo indietro e partimmo per il deserto in direzione del mar Rosso, come il SIGNORE mi aveva detto, e girammo intorno al monte Seir per lungo tempo.
Il SIGNORE mi disse: «Avete girato abbastanza intorno a questo monte; volgetevi verso settentrione. Da' quest'ordine al popolo: "Voi state per passare i confini dei figli d'Esaù, vostri fratelli, che abitano in Seir; essi avranno paura di voi; state quindi bene in guardia, non movete loro guerra, poiché del loro paese io non vi darò neppure quanto ne può calcare un piede, perché ho dato il monte Seir a Esaù come sua proprietà. Comprerete da loro con denaro contante le vettovaglie che mangerete, e comprerete pure da loro con denaro persino l'acqua che berrete. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla"». Così passammo, lasciando a distanza i figli di Esaù, nostri fratelli, che abitano in Seir, ed evitando la via della pianura, come pure Elat ed Esion-Gheber. Poi ci voltammo e ci incamminammo verso il deserto di Moab.

(Nu 21:10-20; Gc 11:14-18)
Il SIGNORE mi disse: «Non attaccare Moab e non muovergli guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese, poiché ho dato Ar ai figli di Lot, come loro proprietà. Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anachiti. Erano anch'essi considerati come Refaim, al pari degli Anachiti, ma i Moabiti li chiamavano Emim. Anche Seir era prima abitata dai Corei, ma i figli di Esaù li cacciarono, li distrussero e si stabilirono al loro posto, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che il SIGNORE gli ha dato. Ora alzatevi e passate il torrente di Zered».
E noi passammo il torrente di Zered.
Il tempo delle nostre marce, da Cades-Barnea al passaggio del torrente di Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione degli uomini d'arme scomparve interamente dall'accampamento, come il SIGNORE aveva loro giurato. Infatti la mano del SIGNORE fu contro di loro per sterminarli dall'accampamento, finché furono scomparsi del tutto.
Quando la morte ebbe fatto scomparire tutti quegli uomini d'arme, il SIGNORE mi disse: «Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai ai figli di Ammon. Non attaccarli e non muover loro guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel paese degli Ammoniti: io l'ho dato ai figli di Lot, come loro proprietà». Anche questo era considerato come un paese dei Refaim. Anticamente vi abitavano dei Refaim, ma gli Ammoniti li chiamavano Zamzummin: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anachiti, ma il SIGNORE li distrusse davanti agli Ammoniti, che li scacciarono e si stabilirono al loro posto. Così il SIGNORE aveva fatto per i figli di Esaù che abitano in Seir, quando distrusse i Corei davanti a loro; essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino al giorno d'oggi. Anche gli Avvei, che abitavano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai Caftorei, usciti da Caftor, i quali si stabilirono al loro posto. Alzatevi, partite e oltrepassate la valle dell'Arnon; ecco, io do in tuo potere Sicon l'Amoreo, re di Chesbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. Oggi comincerò a ispirare paura e terrore di te a tutti i popoli che sono sotto il cielo, i quali, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi d'angoscia per causa tua.

Conquista del regno di Sicon

(Nu 21:21-32; Gc 11:19-22) Sl 60:14
Allora dal deserto di Chedemot mandai ambasciatori a Sicon, re di Chesbon, con parole di pace, e gli feci dire: Lasciami passare per il tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza girare né a destra né a sinistra. Tu mi venderai per denaro contante i cibi che mangerò, e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permettimi semplicemente il transito, come hanno fatto i figli di Esaù che abitano in Seir e i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE, il nostro Dio, ci dà. Ma Sicon, re di Chesbon, non volle lasciarci passare per il suo paese, perché il SIGNORE, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per metterlo nelle tue mani, come oggi puoi vedere. Il SIGNORE mi disse: «Vedi, ho iniziato a dare in tuo potere Sicon e il suo paese; comincia la conquista, impadronisciti del suo paese». Allora Sicon uscì contro di noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Iaas. E il SIGNORE, il nostro Dio, lo diede nelle nostre mani, e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente. In quel tempo prendemmo tutte le sue città e le votammo allo sterminio: uomini, donne, bambini; non vi lasciammo nessuno in vita. Ma riservammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. Da Aroer, che è all'inizio della valle dell'Arnon e dalla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci furono città troppo forti per noi: il SIGNORE, il nostro Dio, le diede tutte in nostro potere. Ma non ti avvicinasti al paese dei figli di Ammon, a nessuno dei posti toccati dal torrente Iabboc, né alle città della zona montuosa, né ai luoghi che il SIGNORE, il nostro Dio, ci aveva proibiti di attaccare.

CAPITOLO 3

Conquista del regno di Og

Nu 21:33-35; Gs 12:1-6; Sl 136:20-22
Poi ci voltammo, e salimmo per la via di Basan. Og, re di Basan, con tutta la sua gente, uscì contro di noi per darci battaglia a Edrei. Il SIGNORE mi disse: «Non lo temere, perché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e il suo paese; tu farai a lui quel che facesti a Sicon, re degli Amorei, che abitava a Chesbon». Così il SIGNORE, il nostro Dio, diede in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente. Noi li battemmo in maniera tale che nessuno rimase in vita. Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città. Non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione d'Argob, il regno di Og in Basan. Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, ch'erano in grandissimo numero. Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto con Sicon, re di Chesbon; votammo allo sterminio ogni città: uomini, donne, bambini. Ma riservammo come nostra preda tutto il bestiame e le spoglie delle città.
In quel tempo dunque prendemmo ai due re degli Amorei il paese che è di là dal Giordano, dalla valle dell'Arnon al monte Ermon, il quale Ermon è chiamato Sirion dai Sidoniti e Senir dagli Amorei, tutte le città della pianura, tutto Galaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og in Basan. (Poiché Og, re di Basan, era rimasto solo della stirpe dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabbat degli Ammoniti? Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, secondo il cubito di un uomo.)

Territori assegnati ai discendenti di Ruben, Gad e Manasse


(Nu 32:33-42; Gs 13:8-32)
Fu allora che c'impossessammo di questo paese. Io diedi ai Rubeniti e ai Gaditi il territorio che inizia ad Aroer, presso la valle dell'Arnon, e la metà della regione montuosa di Galaad con le sue città. Alla mezza tribù di Manasse diedi il resto di Galaad e tutto il regno di Og in Basan: tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim. Iair, figlio di Manasse, prese tutta la regione di Argob, fino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome le borgate di Basan, che si chiamano anche oggi Borgate di Iair. E diedi Galaad a Machir. Ai Rubeniti e ai Gaditi diedi una parte di Galaad e il paese fino alla valle dell'Arnon, fino alla metà della valle che serve di confine, e fino al torrente Iabboc, frontiera dei figli di Ammon, e la pianura con il Giordano che ne segna il confine, da Chinneret fino al mare della pianura, il mar Salato, sotto le pendici del Pisga, verso oriente.
In quel tempo, io vi diedi quest'ordine: Il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha dato questo paese perché lo possediate. Tutti voi, uomini valorosi, marcerete armati alla testa dei figli d'Israele, vostri fratelli. Ma le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame (so che di bestiame ne avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, finché il SIGNORE abbia dato riposo ai vostri fratelli, come ha fatto a voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il SIGNORE, il vostro Dio, dà loro di là dal Giordano. Poi ciascuno tornerà nella proprietà che io vi ho data.
In quel tempo, diedi anche a Giosuè quest'ordine: «I tuoi occhi hanno visto tutto quello che il SIGNORE, il vostro Dio, ha fatto a questi due re; il SIGNORE farà la stessa cosa a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi.

Mosè non potrà entrare nella terra promessa

De 32:48-52; 34:1-9; Sl 99:8
In quel medesimo tempo io supplicai il SIGNORE e dissi: «Dio, SIGNORE, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; poiché, quale dio, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi pari a quelli che fai tu? Ti prego, lascia che io passi e veda il bel paese che è oltre il Giordano, la bella regione montuosa e il Libano!» Ma il SIGNORE si adirò contro di me per causa vostra, e non mi esaudì. Il SIGNORE mi disse: «Basta così; non parlarmi più di questo. Sali in vetta al Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente, e contempla il paese con i tuoi occhi; poiché tu non passerai questo Giordano. Ma da' i tuoi ordini a Giosuè, fortificalo e incoraggialo, perché sarà lui che lo passerà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso del paese che vedrai».
Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.

CAPITOLO 4

Mosè esorta la nuova generazione a osservare i comandamenti di Dio

(v. 32-40; De 6:1-15; 5:1-22; Gs 23:6-8, 16)
Ora, dunque, Israele, da' ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io v'insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, vi dà. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla, ma osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi prescrivo.
I vostri occhi videro ciò che il SIGNORE fece nel caso di Baal-Peor: il SIGNORE, il vostro Dio, distrusse in mezzo a voi tutti quelli che erano andati dietro a Baal-Peor; ma voi, che vi teneste stretti al SIGNORE vostro Dio, siete oggi tutti in vita.
Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come il SIGNORE, il mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese nel quale vi accingete a entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: «Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente!»
Qual è infatti la grande nazione alla quale la divinità sia così vicina come è vicino a noi il SIGNORE, il nostro Dio, ogni volta che lo invochiamo? Qual è la grande nazione che abbia leggi e prescrizioni giuste come è tutta questa legge che io vi espongo oggi?
Soltanto, bada bene a te stesso e guardati dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste, ed esse non ti escano dal cuore finché duri la tua vita. Anzi, falle sapere ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. Ricòrdati del giorno che comparisti davanti al SIGNORE, al tuo Dio, in Oreb, quando il SIGNORE mi disse: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra e le insegnino ai loro figli». Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; e il monte era tutto in fiamme, che si innalzavano fino al cielo; vi erano tenebre, nuvole e oscurità. E dal fuoco il SIGNORE vi parlò; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste nessuna figura; non udiste che una voce. Egli vi annunziò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra.
A me, in quel tempo, il SIGNORE ordinò d'insegnarvi leggi e prescrizioni, perché voi le mettiate in pratica nel paese dove ora entrerete per prenderne possesso.
Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna, la figura di uno degli animali della terra, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra; e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito celeste, tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli. Quanto a voi il SIGNORE vi ha presi, vi ha fatti uscire dalla fornace di ferro, dall'Egitto, per farvi diventare il popolo che gli appartiene, come oggi difatti siete. Or il SIGNORE si adirò contro di me a causa vostra, e giurò che io non avrei oltrepassato il Giordano e non sarei entrato nel buon paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà in eredità. Infatti io dovrò morire in questo paese, senza passare il Giordano, ma voi lo passerete e possederete quel buon paese. Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha proibita. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso.

De 29:18-28; 30:1-10, 15-18; Le 26:39-45 (Lu 15:16-24)
Quando avrai dei figli e dei figli dei tuoi figli e sarete stati a lungo nel paese, se vi corrompete, se vi fate una scultura che sia immagine di una cosa qualsiasi, se fate ciò che è male agli occhi del SIGNORE, il vostro Dio, e lo irritate, io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete, scomparirete dal paese di cui andate a prendere possesso di là del Giordano. Voi non ci vivrete a lungo, ma sarete interamente distrutti. Il SIGNORE vi disperderà fra i popoli e solo un piccolo numero di voi sopravviverà in mezzo alle nazioni dove il SIGNORE vi condurrà. Là servirete dèi fatti da mano d'uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non annusano. Ma di là cercherai il SIGNORE, il tuo Dio, e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua. Nella tua angoscia, quando tutte queste cose ti saranno accadute, negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE, al tuo Dio, e darai ascolto alla sua voce; poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un Dio misericordioso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri.

(De 6:20-25; 5:22-29)(De 7:7-11; 11:1-9, 22-25; 33:29) Sl 29:11
Ricerca pure nei tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno che Dio creò l'uomo sulla terra; chiedi da un'estremità dei cieli all'altra: «Ci fu mai cosa grande come questa? Si udì mai cosa simile a questa? Ci fu mai un popolo che abbia udito la voce di Dio che parlava dal fuoco come l'hai udita tu, e che sia rimasto vivo? Ci fu mai un dio che abbia cercato di venire a prendersi una nazione di mezzo a un'altra nazione mediante prove, segni miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con gesta tremende, come fece per voi il SIGNORE, il vostro Dio, in Egitto, sotto i vostri occhi?» Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n'è nessun altro. Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra ti ha fatto vedere il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole venire dal fuoco. Egli ha amato i tuoi padri; perciò ha scelto i loro discendenti dopo di loro. Egli in persona ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua grande potenza, per scacciare davanti a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e per dartene il possesso, come oggi si vede. Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il SIGNORE è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è alcun altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché siate felici tu e i tuoi figli dopo di te, e affinché tu prolunghi per sempre i tuoi giorni nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.

(De 19:1-10; Gs 20) Es 21:13
Allora Mosè scelse tre città di là dal Giordano, verso oriente, perché servissero di rifugio all'omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato in precedenza, e perché egli potesse fuggire in una di quelle città e rimanere in vita. Esse furono Beser, nel deserto, nella pianura, per i Rubeniti; Ramot, in Galaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti.

La legge ripetuta e raccomandata

(Es 19:1, ecc.; 20:1-17) 2P 1:12-15
Questa è la legge che Mosè espose ai figli d'Israele. Queste sono le istruzioni, le leggi e le prescrizioni che Mosè diede ai figli d'Israele quando furono usciti dall'Egitto, di là dal Giordano, nella valle di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon, re degli Amorei, che abitava a Chesbon, e che Mosè e i figli d'Israele sconfissero dopo essere usciti dall'Egitto. Essi si impossessarono del suo paese e del paese di Og re di Basan - due re amorei che stavano di là dal Giordano, verso oriente - da Aroer, che è all'inizio della valle dell'Arnon, fino al monte Sion, che è l'Ermon, con tutta la pianura oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare della pianura sotto le pendici del Pisga.

CAPITOLO 5

Mosè convocò tutto Israele e disse loro:
Ascolta, Israele, le leggi e le prescrizioni che oggi io proclamo davanti a voi; imparatele e mettetele diligentemente in pratica.
Il SIGNORE, il nostro Dio, stabilì con noi un patto in Oreb. Il SIGNORE non stabilì questo patto con i nostri padri, ma con noi, che siamo qui oggi tutti quanti in vita. Il SIGNORE vi parlò faccia a faccia sul monte, dal fuoco. Io stavo allora fra il SIGNORE e voi per riferirvi la parola del SIGNORE, perché voi avevate paura di quel fuoco e non siete saliti sul monte. Egli disse:
«Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avere altri dèi oltre a me.
Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano, poiché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato. Lavora sei giorni, e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te. Ricòrdati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del riposo.
Onora tuo padre e tua madre, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato, affinché i tuoi giorni siano prolungati e affinché venga a te del bene sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
Non uccidere.
Non commettere adulterio.
Non rubare.
Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo; non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».

Mosè scelto come mediatore


(Es 20:18-2; Eb 12:18-29) Gv 13:17
Queste parole pronunciò il SIGNORE parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nuvola, dall'oscurità, con voce forte, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.
Quando udiste la voce che usciva dalle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capi tribù e i vostri anziani si accostarono tutti a me, e diceste: «Ecco, il SIGNORE, il nostro Dio, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua maestà e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio ha parlato con l'uomo e l'uomo è rimasto vivo. Ma ora perché dovremmo morire? Questo gran fuoco ci consumerà; noi moriremo se continuiamo a udire la voce del SIGNORE, il nostro Dio. Poiché qual è il mortale, chiunque egli sia, che abbia udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco e sia rimasto vivo? Avvicìnati tu e ascolta tutto ciò che il SIGNORE, il nostro Dio, dirà; poi ci riferirai tutto ciò che il SIGNORE, il nostro Dio, ti avrà detto, e noi l'ascolteremo e lo faremo.
Il SIGNORE udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e il SIGNORE mi disse: «Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolto; tutto quello che hanno detto sta bene. Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre! Va' e di' loro: "Tornate alle vostre tende. Tu invece resta qui con me e io ti dirò tutti i comandamenti, tutte le leggi e le prescrizioni che insegnerai loro, perché le mettano in pratica nel paese che io do loro in possesso". Abbiate dunque cura di fare ciò che il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese che voi possederete».

CAPITOLO 6

Principi basilari della legge

(De 5:27-33; Sl 119:1-4) Mr 12:28-34 (De 11:18-21; Sl 78:1-8)
Questi sono i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che il SIGNORE, il vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese nel quale vi preparate a entrare per prenderne possesso, così che tu tema il tuo Dio, il SIGNORE, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandamenti che io ti do, affinché i tuoi giorni siano prolungati. Ascoltali dunque, Israele, e abbi cura di metterli in pratica, affinché venga a te del bene e vi moltiplichiate grandemente nel paese dove scorrono il latte e il miele, come il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE.
Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.

(De 8:6-20; 11:13-17, 22-28) De 32:15-18; 1Ti 6:17
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando ti avrà condotto alle grandi e belle città che non hai edificate, alle case piene di ogni bene che non hai accumulato, alle cisterne che non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che non hai piantati, quando mangerai e sarai sazio, guardati dal dimenticare il SIGNORE che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Temerai il SIGNORE, il tuo Dio, lo servirai e giurerai nel suo nome. Non seguirete altri dèi, presi fra gli dèi degli altri popoli intorno a voi, perché il tuo Dio, il SIGNORE, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l'ira del SIGNORE tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti farebbe scomparire dalla terra. Non tenterete il SIGNORE, il vostro Dio, come lo tentaste a Massa. Osserverete diligentemente i comandamenti del SIGNORE, il vostro Dio, le sue istruzioni e le sue leggi che vi ha date. Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del SIGNORE, affinché venga a te del bene ed entri in possesso del buon paese che il SIGNORE giurò ai tuoi padri di darti, dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a te, come il SIGNORE ha promesso. Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: «Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che il SIGNORE, il nostro Dio, vi ha date?» Tu risponderai a tuo figlio: «Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il SIGNORE ci fece uscire dall'Egitto con mano potente. Il SIGNORE operò sotto i nostri occhi miracoli e prodigi grandi e disastrosi contro l'Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa, e ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Il SIGNORE ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi e di temere il SIGNORE, il nostro Dio, affinché venisse a noi del bene sempre ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora. Questa sarà la nostra giustizia: l'aver cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti davanti al SIGNORE nostro Dio, come egli ci ha ordinato».

CAPITOLO 7

Ordine di distruggere i Cananei e i loro idoli

(Es 34:11-17; Sl 106:34, ecc.) 1Gv 5:21
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, e avrai scacciato molti popoli: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette popoli più grandi e più potenti di te; quando il SIGNORE, il tuo Dio, li avrà dati in tuo potere e tu li avrai sconfitti, tu li voterai allo sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia. Non t'imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché distoglierebbero da me i tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l'ira del SIGNORE si accenderebbe contro di voi. Egli ben presto vi distruggerebbe. Invece farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli d'Astarte e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.

(Es 19:5-6; 1P 2:9; Tt 2:14)(De 9:4-6; Gs 23:14-16)
Infatti tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. Il SIGNORE si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il SIGNORE vi ama: il SIGNORE vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri. Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti, ma a quelli che lo odiano rende immediatamente ciò che si meritano, e li distrugge; non rinvia, ma rende immediatamente a chi lo odia ciò che si merita. Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che oggi ti do, mettendoli in pratica.

(De 28:1-14; Es 23:22-33)
Se darete ascolto a queste prescrizioni, se le osserverete e le metterete in pratica, il SIGNORE, il vostro Dio, manterrà con voi il patto e la bontà che promise con giuramento ai vostri padri. Egli ti amerà, e ti benedirà, ti moltiplicherà, benedirà il frutto del tuo seno e il frutto della tua terra: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue mucche e delle tue pecore, nel paese che giurò ai tuoi padri di darti. Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né uomo né donna sterile, né animale sterile fra il tuo bestiame. Il SIGNORE allontanerà da te ogni malattia e non manderà su di te nessuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che ben conoscesti, ma le infliggerà a coloro che ti odiano.
Sterminerai dunque tutti i popoli che il SIGNORE, il tuo Dio, sta per dare in tuo potere; il tuo occhio non si impietosisca, e non servire i loro dèi, perché ciò sarebbe per te un'insidia. Forse dirai in cuor tuo: «Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò scacciarle?» Non le temere! Ricòrdati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece al faraone e a tutti gli Egiziani; ricòrdati delle grandi prove che vedesti con i tuoi occhi, dei miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso con i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti fece uscire dall'Egitto; così farà il SIGNORE, il tuo Dio, a tutti i popoli dei quali hai timore. Il SIGNORE, il tuo Dio, manderà pure contro di loro i calabroni, finché siano periti quelli che saranno rimasti e quelli che si saranno nascosti per paura di te. Non ti sgomentare per causa loro, perché il SIGNORE, il tuo Dio, Dio grande e terribile, è in mezzo a te. Il SIGNORE, il tuo Dio, scaccerà a poco a poco queste nazioni davanti a te. Tu non potrai distruggerle d'un colpo solo, perché le bestie della campagna si moltiplicherebbero a tuo danno. Il SIGNORE tuo Dio, invece, le darà in tuo potere e le metterà in fuga con grande scompiglio finché siano distrutte. Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte. Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non desidererai e non prenderai per te argento né oro che è su di esse, affinché tu non rimanga preso al laccio; perché sono abominevoli per il SIGNORE tuo Dio. Non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti votato allo sterminio come quella cosa; dovrai detestarla e aborrirla, perché è cosa votata allo sterminio.

CAPITOLO 8

La terra promessa e la gratitudine verso Dio

De 11:1-17; 32:7-26; Sl 105:5-6; Is 63:7-14
Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate ed entriate in possesso del paese che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri. Ricòrdati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE. Il tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il SIGNORE, il tuo Dio, corregge te.
Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d'acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d'orzo, di vigne, di fichi e di melagrane; paese d'ulivi e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. Mangerai dunque e ti sazierai e benedirai il SIGNORE, il tuo Dio, a motivo del buon paese che ti avrà dato. Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri non avevano mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene. Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze. Ricòrdati del SIGNORE tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.
Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete. Perirete come le nazioni che il SIGNORE fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del SIGNORE vostro Dio.

CAPITOLO 9

Rievocazione delle ribellioni d'Israele

(Sl 44:2-4; Ge 15:16, 18; Le 18:24-25)(Sl 78:1-55; Ez 20:5-22) Es 32
Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo, di un popolo grande e alto di statura: dei figli degli Anachiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire: «Chi mai può resistere ai figli di Anac?» Sappi dunque oggi che il SIGNORE, il tuo Dio è colui che marcerà alla tua testa come un fuoco che divora; egli li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in un attimo, come il SIGNORE ti ha detto. Quando il SIGNORE, il tuo Dio, li avrà scacciati davanti a te, non dire nel tuo cuore: «È per la mia giustizia che il SIGNORE mi ha fatto entrare in possesso di questo paese»; poiché il SIGNORE scaccia davanti a te queste nazioni, per la loro malvagità. No, tu non entri in possesso del loro paese per la tua giustizia, né per la rettitudine del tuo cuore; ma il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te per la loro malvagità e per mantenere la parola giurata ai tuoi padri, ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe. Non è dunque per la tua giustizia che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso di questo buon paese; perché sei un popolo dal collo duro.
Ricòrdati, non dimenticare come hai provocato all'ira il SIGNORE, il tuo Dio, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d'Egitto, fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al SIGNORE.
Anche a Oreb provocaste all'ira il SIGNORE; il SIGNORE si adirò contro di voi, al punto da volervi distruggere. Quando io salii sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole del patto che il SIGNORE aveva stipulato con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua; il SIGNORE mi diede le due tavole di pietra, scritte con il dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il SIGNORE vi aveva dette sul monte, parlandovi dal fuoco, il giorno dell'assemblea. Fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che il SIGNORE mi diede le due tavole di pietra, le tavole del patto. Poi il SIGNORE mi disse: «Muoviti, scendi presto di qui, perché il tuo popolo che hai fatto uscire dall'Egitto si è corrotto; hanno ben presto lasciato la via che io avevo loro ordinato di seguire; si sono fatti un'immagine di metallo fuso». Il SIGNORE mi parlò ancora e disse: «Io l'ho visto questo popolo; è un popolo dal collo duro; lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto il cielo e farò di te una nazione più potente e più grande di loro». Così io mi volsi e scesi dal monte che era tutto in fiamme; tenevo nelle mie mani le due tavole del patto. Guardai, e vidi che avevate peccato contro il SIGNORE Dio vostro; vi eravate fatti un vitello di metallo fuso, avevate ben presto lasciato la via che il SIGNORE vi aveva ordinato di seguire. Presi le due tavole, le gettai dalle mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi. Poi mi prostrai davanti al SIGNORE, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane e non bevvi acqua, a causa del gran peccato che avevate commesso facendo ciò che è male agli occhi del SIGNORE, per irritarlo. Poiché io avevo paura davanti all'ira e al furore da cui il SIGNORE era invaso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il SIGNORE mi esaudì anche quella volta. Il SIGNORE si adirò fortemente anche contro Aaronne, al punto di volerlo far perire; io pregai in quell'occasione anche per Aaronne. Poi presi l'oggetto del vostro delitto, il vitello che avevate fatto, lo gettai nel fuoco, lo frantumai riducendolo in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte.
Anche a Tabeera, a Massa e a Chibrot-Attaava voi irritaste il SIGNORE.
Quando il SIGNORE volle farvi partire da Cades-Barnea dicendo: «Salite e impossessatevi del paese che io vi do», voi vi ribellaste all'ordine del SIGNORE vostro Dio, non aveste fede in lui e non ubbidiste alla sua voce.
Siete stati ribelli al SIGNORE, dal giorno che vi conobbi.
Io rimasi dunque così prostrato davanti al SIGNORE quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché il SIGNORE aveva detto di volervi distruggere. Pregai il SIGNORE e dissi: «Signore, DIO, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai redento nella tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano potente. Ricòrdati dei tuoi servi, Abraamo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, alla sua malvagità e al suo peccato, affinché il paese dal quale ci hai fatti uscire non dica: "Il SIGNORE non era capace d'introdurli nella terra che aveva loro promessa e, siccome li odiava, li ha fatti uscire di qui per farli morire nel deserto". Nondimeno, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che facesti uscire dall'Egitto con la tua grande potenza e con il tuo braccio steso».

CAPITOLO 10

Le nuove tavole della legge

Es 34 (Nu 3; 18)
In quel tempo, il SIGNORE mi disse: «Taglia due tavole di pietra come le prime e sali da me sul monte; fatti anche un'arca di legno. Io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che hai spezzate, e tu le metterai nell'arca». Io feci allora un'arca di legno d'acacia, e tagliai due tavole di pietra come le prime; poi salii sul monte, tenendo le due tavole in mano. Il SIGNORE scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che il SIGNORE aveva pronunziato per voi sul monte, parlando dal fuoco, il giorno dell'assemblea. E il SIGNORE me le diede. Allora mi voltai e scesi dal monte; misi le tavole nell'arca che avevo fatta, e sono lì, come il SIGNORE mi aveva ordinato.
I figli d'Israele partirono da Beerot-Benè-Iaacan per Mosera. Là Aaronne morì e fu sepolto; ed Eleazar, suo figlio, divenne sacerdote al suo posto. Di là partirono per Gudgoda, e da Gudgoda per Iotbata, paese di corsi d'acqua. In quel tempo il SIGNORE separò la tribù di Levi per portare l'arca del patto del SIGNORE, per stare davanti al SIGNORE, per servirlo e per dare la benedizione nel nome di lui, come ha fatto fino a questo giorno. Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli; il SIGNORE è la sua eredità, come gli ha detto il SIGNORE, il tuo Dio.
Io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; e il SIGNORE mi esaudì anche questa volta: il SIGNORE non volle distruggerti. Il SIGNORE mi disse: «Àlzati, mettiti in cammino alla testa del popolo, perché entrino nel paese che giurai ai loro padri di dare loro e ne prendano possesso».

Esortazione a ubbidire a Dio

(De 7:6-11; 6:20-25; Ro 12:1-2) Sl 146
E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do? Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene; ma soltanto ai tuoi padri il SIGNORE si affezionò e li amò; poi, dopo di loro, fra tutti i popoli scelse la loro discendenza, cioè voi, come oggi si vede. Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo; poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta regali, che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome. Egli è l'oggetto delle tue lodi, è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno viste. I tuoi padri scesero in Egitto; erano settanta persone e ora il SIGNORE, il tuo Dio, ha fatto di te una moltitudine simile alle stelle del cielo.

CAPITOLO 11

La benedizione e la maledizione poste davanti a Israele

De 8; 28:1-24
Ama dunque il SIGNORE, il tuo Dio, e osserva sempre quello che ti dice di osservare: le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi comandamenti. Riconoscete oggi quel che i vostri figli non hanno conosciuto né visto, cioè la disciplina del SIGNORE vostro Dio, la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio steso, i suoi miracoli, le opere che fece in mezzo all'Egitto contro il faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese; quel che fece all'esercito egiziano, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come fece rifluire su di loro le acque del mar Rosso quando essi vi inseguivano, e come li distrusse per sempre; quel che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; quel che fece a Datan e ad Abiram, figli di Eliab, figlio di Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le loro famiglie, le loro tende e tutti quelli che erano al loro seguito, in mezzo a tutto Israele. Poiché i vostri occhi hanno visto le grandi cose che il SIGNORE ha fatte. Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese nel quale state per entrare per impadronirvene, e affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre il latte e il miele. Poiché il paese del quale stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto dal quale siete usciti, e nel quale spargevi i semi e poi lo irrigavi con i piedi, come si fa con un orto; ma il paese del quale andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che assorbe l'acqua della pioggia che viene dal cielo: paese del quale il SIGNORE, il tuo Dio, ha cura e sul quale stanno sempre gli occhi del SIGNORE tuo Dio, dal principio alla fine dell'anno.
Se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il SIGNORE, il vostro Dio, servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima, io darò al vostro paese la pioggia nella stagione giusta: la pioggia d'autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; e farò pure crescere l'erba nei tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato. State attenti a non lasciarvi ingannare, a non abbandonare la retta via e a non servire dèi stranieri prostrandovi davanti a loro. Altrimenti si accenderà contro di voi l'ira del SIGNORE ed egli chiuderà i cieli in modo che non vi sarà più pioggia, la terra non darà più i suoi prodotti e voi perirete presto nel buon paese che il SIGNORE vi dà.

De 6:4-9; Es 23:22-33
Vi metterete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e ve le metterete sulla fronte in mezzo agli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai in viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte delle tue città, affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri siano numerosi come i giorni dei cieli al di sopra della terra. Infatti, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando il SIGNORE, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui, il SIGNORE scaccerà davanti a voi tutte quelle nazioni e voi vi impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale. Nessuno vi potrà resistere; il SIGNORE, il vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove camminerete.

De 27:11-26; 30:15-20; Mt 7:24-27
Guardate, io metto oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione se ubbidite ai comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti del SIGNORE vostro Dio, e se vi allontanate dalla via che oggi vi ordino, per andare dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuto. Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese nel quale vai per prenderne possesso, tu pronuncerai la benedizione sul monte Gherizim, e la maledizione sul monte Ebal. Questi monti non sono forse di là dal Giordano, oltre la via di ponente, nel paese dei Cananei che abitano nella pianura di fronte a Ghilgal presso le querce di More? Poiché voi vi accingete a passare il Giordano per andare a prendere possesso del paese, che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà; voi lo possederete e vi abiterete. Abbiate dunque cura di mettere in pratica tutte le leggi e le prescrizioni che oggi io metto davanti a voi.

CAPITOLO 12

Ripetizione delle leggi e delle prescrizioni


12:1-26:19 (Ne 9:13-14; Sl 119:1-4)

Ordine di servire il Signore nel luogo scelto da lui

(Es 34:11-13; 2R 18:1-6)
Queste sono le leggi e le prescrizioni che avrete cura d'osservare nel paese che il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti dà, perché tu lo possegga, tutto il tempo che vivrete nel paese.
Distruggerete interamente tutti i luoghi - sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verdeggiante - dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dèi. Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, darete alle fiamme i loro idoli d'Astarte, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi e farete sparire il loro nome da quei luoghi.

(Le 17:1-9; De 14:22-29; 15:19-23) Le 17:10-14 (Gv 4:20-24)
Non farete così riguardo al SIGNORE Dio vostro; ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che il SIGNORE, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per mettervi il suo nome; là andrete; là porterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie, i primogeniti dei vostri armenti e delle vostre greggi; là mangerete davanti al SIGNORE Dio vostro, e vi rallegrerete, voi e le vostre famiglie, godendo di tutto ciò a cui avrete messo mano e con cui il SIGNORE, il vostro Dio, vi avrà benedetti. Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa tutto quello che gli pare bene, perché finora non siete giunti al riposo e all'eredità che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà. Voi dunque passerete il Giordano e abiterete il paese che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà in eredità; avrete pace da tutti i vostri nemici che vi circondano e vivrete nella sicurezza. Allora porterete al luogo che il SIGNORE, il vostro Dio, avrà scelto per dimora del suo nome, tutto quello che vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, e tutte le offerte scelte che avrete consacrato per voto al SIGNORE. Vi rallegrerete davanti al SIGNORE vostro Dio, voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri servi, le vostre serve e il Levita che abiterà nelle vostre città; poiché egli non ha né parte né proprietà tra di voi. Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in un luogo qualsiasi; ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il SIGNORE avrà scelto in una delle tue tribù; là farai tutto quello che ti comando.
Però, potrai a tuo piacimento scannare animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il SIGNORE ti avrà elargita; tanto colui che sarà impuro come colui che sarà puro ne potranno mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo, ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua.
Non potrai mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti dei tuoi armenti e delle tue greggi, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quel che le tue mani avranno prelevato; mangerai queste cose davanti al SIGNORE tuo Dio, nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto, tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo servo, la tua serva e il Levita che abita nelle tue città; e ti rallegrerai, davanti al SIGNORE Dio tuo, di ogni cosa a cui avrai messo mano. Guàrdati bene, tutto il tempo che vivrai nel tuo paese, dal trascurare il Levita.
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà ampliato i tuoi confini, come ti ha promesso, e tu, desiderando mangiar carne, dirai: «Vorrei mangiare carne!» Allora potrai mangiarne a tuo piacimento. Se il luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto per porvi il suo nome sarà lontano da te, potrai scannare del bestiame grosso e minuto che il SIGNORE ti avrà dato, come ti ho prescritto; e potrai mangiarne a piacimento entro le tue città. Soltanto, ne mangerai come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare tanto chi sarà impuro quanto chi sarà puro; ma guàrdati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue è la vita, e tu non mangerai la vita insieme con la carne. Non lo mangerai; lo spargerai per terra come acqua. Non lo mangerai affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE.
Ma quanto alle cose che avrai consacrato o promesso per voto, le prenderai e andrai al luogo che il SIGNORE avrà scelto, e offrirai i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull'altare del SIGNORE tuo Dio; e il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull'altare del SIGNORE tuo Dio, e tu mangerai la carne. Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e giusto agli occhi del SIGNORE tuo Dio.

De 7:1-6; Gs 23 (Fl 3:17-19)
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà sterminato davanti a te le nazioni che tu stai andando a spodestare, e quando le avrai spodestate e ti sarai stabilito nel loro paese, guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro dèi queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al SIGNORE tuo Dio, poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il SIGNORE e che egli detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi.
Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.

CAPITOLO 13

Punizione dei falsi profeti e degli idolatri

(Mt 24:24; 2Te 2:9-12)(Gr 23:9, ecc.; 2P 2:1-3)(1Gv 4:1-6; Ga 1:8)
Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice: «Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli», tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il SIGNORE, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il SIGNORE, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra. Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui. Quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l'apostasia dal SIGNORE Dio vostro che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, per spingerti fuori dalla via per la quale il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te.

De 17:2-7; Mt 10:34-37
Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua moglie, che riposa sul tuo seno, o l'amico, che è come un altro te stesso, vorranno ingannarti in segreto, dicendo: «Andiamo, serviamo altri dèi», quelli che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, dèi adorati dai popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da un'estremità all'altra della terra, tu non acconsentirai, non gli darai retta; l'occhio tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non giustificarlo; anzi uccidilo senz'altro; la tua mano sia la prima a levarsi su di lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia, perché ha cercato di spingerti lontano dal SIGNORE tuo Dio, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. E tutto Israele lo udrà e temerà, e non commetterà più una simile azione malvagia in mezzo a te.

(Gs 22:11-20; Gc 20) Gs 6:17-26
Se a proposito di una delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà per abitarle, sentirai dire: «Uomini perversi sono sorti in mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: "Andiamo, serviamo altri dèi, che voi non avete mai conosciuti"», tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura. Se troverai che è vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, allora metterai senz'altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio con tutto quello che contiene, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame. Radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e darai interamente alle fiamme la città con tutto il suo bottino, come sacrificio arso interamente per il SIGNORE vostro Dio; essa sarà per sempre un mucchio di rovine e non sarà più ricostruita. Nulla di ciò che sarà così votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, affinché il SIGNORE rinunzi alla sua ira ardente, ti faccia misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi, come giurò ai tuoi padri di fare, se tu ubbidirai alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, e facendo ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE tuo Dio.

CAPITOLO 14

Leggi sugli animali puri e impuri

Le 11; Is 52:11
Voi siete figli per il SIGNORE vostro Dio; non vi fate incisioni addosso e non vi radete tra gli occhi per un morto, poiché tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE ti ha scelto, perché tu sia il suo popolo prediletto fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Non mangerai nessuna cosa abominevole.
Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il capriolo e il camoscio. Potrete mangiare ogni animale che ha l'unghia spartita, il piede forcuto e che rumina. Ma non mangerete quelli che ruminano soltanto, o che hanno soltanto l'unghia spartita e il piede forcuto, e sono: il cammello, la lepre, l'irace, che ruminano ma non hanno l'unghia spartita; considerateli impuri; anche il porco, che ha l'unghia spartita ma non rumina; lo considererete impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti.
Fra tutti gli animali che vivono nelle acque, potrete mangiare tutti quelli che hanno pinne e squame; ma non mangerete nessuno di quelli che non hanno pinne e squame; considerateli impuri.
Potrete mangiare qualunque uccello puro; ma ecco quelli che non dovete mangiare: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare; il nibbio, il falco e ogni specie di avvoltoio; ogni specie di corvo; lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, l'ibis, il cigno; il pellicano, il tùffolo, lo smergo; la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello. Considererete impuro ogni insetto alato; non se ne mangerà. Potrete mangiare ogni volatile puro.
Non mangerete nessuna bestia morta da sé; la darai allo straniero che sarà nelle tue città perché la mangi, o la venderai a qualche estraneo; poiché tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio.
Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre.

Le decime

(De 12:17-19; 15:19-23) De 26:12-15; Ml 3:10-12
Avrete cura di prelevare la decima da tutto quello che produrrà la tua semenza, da quello che ti frutterà il campo ogni anno. Mangerai, in presenza del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che egli avrà scelto come dimora del suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti dei tuoi armenti e delle tue greggi, affinché tu impari a temere sempre il SIGNORE, il tuo Dio. Ma se il cammino è troppo lungo per te, e tu non puoi trasportare fin là quelle decime, essendo troppo lontano da te il luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome, perché il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà benedetto, allora le convertirai in denaro, terrai stretto in mano questo denaro, andrai al luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto. Impiegherai quel denaro per comperarti tutto quello che il tuo cuore desidera: buoi, pecore, vino, bevande alcoliche, o qualunque cosa possa piacerti di più; e lì mangerai in presenza del SIGNORE tuo Dio, e ti rallegrerai tu con la tua famiglia. Non abbandonerai il Levita che abita nelle tue città, poiché non ha parte né eredità con te.
Alla fine di ogni triennio, metterai da parte tutte le decime delle tue entrate di quell'anno e le depositerai dentro le tue città; il Levita, che non ha parte né eredità con te, lo straniero, l'orfano e la vedova che abitano nelle tue città verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano.

CAPITOLO 15

L'anno di remissione

(Es 23:10-11; Le 25:1-7)(Le 25:35-38; Lu 6:34-36)
Alla fine di ogni settennio celebrerete l'anno di remissione. Ecco la regola di questa remissione: ogni creditore sospenderà il suo diritto relativo al prestito fatto al suo prossimo; non esigerà il pagamento dal suo prossimo o dal fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione in onore del SIGNORE. Potrai esigerlo dallo straniero, ma sospenderai il tuo diritto su ciò che tuo fratello avrà di tuo. Così, non vi sarà nessun povero in mezzo a voi, poiché il SIGNORE senza dubbio ti benedirà nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà in eredità, perché tu lo possegga. Soltanto, ubbidisci diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti do. Il SIGNORE tuo Dio ti benedirà, come ti ha promesso; tu farai dei prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni ed esse non domineranno su di te.
Se ci sarà in mezzo a voi in una delle città del paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, un fratello bisognoso, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; anzi gli aprirai largamente la mano e gli presterai tutto ciò che gli serve per la necessità in cui si trova. Guàrdati dall'accogliere nel tuo cuore un cattivo pensiero che ti faccia dire: «Il settimo anno, l'anno di remissione, è vicino!», e ti spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso, così che non gli darai nulla; poiché egli griderebbe al SIGNORE contro di te, e un peccato sarebbe su di te. Dagli generosamente; e quando gli darai, non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento e ti dico: apri generosamente la tua mano al fratello povero e bisognoso che è nel tuo paese.

(Es 21:1-6; Gr 34:8-17)
Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei anni; ma il settimo, lo manderai via da te libero. Quando lo manderai via da te libero, non lo rimanderai a mani vuote; lo fornirai generosamente di doni presi dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; lo farai partecipe delle benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargito; ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha redento; perciò io ti do oggi questo comandamento. Ma se il tuo schiavo ti dice: «Non voglio andarmene via da te». Egli dice questo perché ama te e la tua casa e sta bene da te. Allora prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta, ed egli sarà tuo schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. Non ti dispiaccia rimandarlo libero, poiché ti ha servito sei anni e un operaio ti sarebbe costato il doppio, e il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in tutto quel che farai.

I primogeniti degli animali

Es 13:11-16; De 12:5-7
Consacrerai al SIGNORE tuo Dio ogni primogenito maschio che nascerà nei tuoi armenti e nelle tue greggi. Non metterai al lavoro il primogenito della tua mucca e non toserai il primogenito della tua pecora. Li mangerai ogni anno con la tua famiglia, in presenza del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che il SIGNORE avrà scelto. Se l'animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o ha qualche altro grave difetto, non lo sacrificherai al SIGNORE tuo Dio; lo mangerai nelle tue città; colui che sarà impuro e colui che sarà puro ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e il cervo. Però, non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua.

CAPITOLO 16

La Pasqua

(Es 12:1-28; Le 23:4-14; Nu 28:16-25)(Sl 105:5; 114:1)
Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore del SIGNORE tuo Dio, poiché nel mese di Abib, il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte. Celebrerai la Pasqua al SIGNORE tuo Dio, sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il SIGNORE avrà scelto come dimora del suo nome. Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette giorni le mangerai con pane azzimo, pane d'afflizione, poiché uscisti in fretta dal paese d'Egitto, affinché per tutta la vita ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d'Egitto. Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e della carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne conservi durante la notte fino al mattino. Non potrai sacrificare l'agnello pasquale in una qualsiasi delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà. Sacrificherai l'agnello pasquale soltanto nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome; lo sacrificherai la sera, al tramontar del sole, nell'ora in cui uscisti dall'Egitto. Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. Per sei giorni mangerai pane azzimo, e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea, in onore del SIGNORE tuo Dio; non farai nessun lavoro.

La festa delle Settimane

(Le 23:15-21; Nu 28:26-31)(Sl 103:2; 144:13-15)
Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle Settimane in onore del SIGNORE tuo Dio, mediante offerte volontarie, che presenterai nella misura delle benedizioni che avrai ricevute dal SIGNORE tuo Dio. Ti rallegrerai in presenza del SIGNORE tuo Dio, tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo servo, la tua serva, il Levita che sarà nelle vostre città, lo straniero, l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome. Ti ricorderai che fosti schiavo in Egitto, e osserverai queste leggi e le metterai in pratica.

La festa delle Capanne

(Le 23:33-43; Ne 8:13-18)(Sl 116:12-14; Gv 4:36)
Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il prodotto della tua aia e del tuo torchio; ti rallegrerai in questa tua festa, tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo servo, la tua serva, il Levita, lo straniero, l'orfano e la vedova che abitano nelle tue città. Celebrerai la festa per sette giorni in onore del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che il SIGNORE avrà scelto; poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la tua raccolta e in tutta l'opera delle tue mani, e ti darai interamente alla gioia.

Es 23:14-17; 34:22-24
Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al SIGNORE tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa dei Pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti al SIGNORE a mani vuote. Ognuno darà quel che potrà, secondo le benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargite.

Amministrazione della giustizia

2Cr 19:5-11; Pr 14:34; Sl 82; 101
Nominerai dei giudici e dei magistrati in tutte le città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; ed essi giudicheranno il popolo con giustizia. Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali e non prenderai nessun regalo, perché il regalo acceca gli occhi dei savi e corrompe le parole dei giusti. La giustizia, solo la giustizia seguirai, affinché tu viva e possegga il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.

Es 20:4-6; Gv 4:24
Non metterai nessun idolo d'Astarte, fatto di qualsiasi legno, accanto all'altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio; e non piazzerai nessuna statua; cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, odia.

CAPITOLO 17

Repressione della idolatria

Le 22:17-25; 2S 24:24
Non sacrificherai al SIGNORE, tuo Dio, bue o pecora che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe cosa abominevole per il SIGNORE tuo Dio.

De 13:6-18; Ga 1:8-9
Se in mezzo a te, in una delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, si troverà un uomo o una donna che fa ciò che è male agli occhi del SIGNORE tuo Dio, trasgredendo il suo patto, che segue altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito celeste, cosa che io non ho comandato, quando ciò ti sarà riferito e tu l'avrai saputo, fa' un'accurata indagine; se è vero, se il fatto sussiste, se una tale abominazione è stata realmente commessa in Israele, farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'atto malvagio e lapiderai a morte quell'uomo o quella donna. Il condannato sarà messo a morte in base alla deposizione di due o di tre testimoni; non sarà messo a morte in base alla deposizione di un solo testimone. La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire, poi la mano di tutto il popolo; così toglierai il male di mezzo a te.

Ubbidienza alle autorità


Ml 2:7; Mt 23:2-3 (Ro 13:1-2; 1P 2:13-14)
Quando il giudizio di una causa sarà troppo difficile per te, sia che si tratti di un omicidio o di una controversia o di un ferimento, ed è motivo di contestazione nella tua città, ti alzerai e salirai al luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto; andrai dai sacerdoti levitici e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti faranno conoscere ciò che dice il diritto; tu ti conformerai a quello che essi ti dichiareranno nel luogo che il SIGNORE avrà scelto, e avrai cura di fare tutto quello che ti avranno prescritto. Ti conformerai alla legge che essi ti avranno insegnata e alle sentenze che avranno pronunziate; non devierai da quello che ti avranno insegnato, né a destra né a sinistra. L'uomo che avrà la presunzione di non dare ascolto al sacerdote che sta là per servire il SIGNORE, il tuo Dio, o al giudice, quell'uomo morirà; così toglierai via il male da Israele, e tutto il popolo udrà la cosa, temerà e non agirà più con presunzione.

Elezione e doveri dei re


(1S 8-10; 16:1-13)(1R 10:14-29; 11:1, ecc.)(Sl 2:6; Ap 19:16)
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà e ne avrai preso possesso e lo abiterai, forse dirai: «Voglio avere un re come tutte le nazioni che mi circondano». Allora dovrai mettere su di te come re colui che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto. Metterai su di te come re uno del tuo popolo; non metterai come re uno straniero che non sia del tuo popolo. Però, non dovrà avere molti cavalli e non dovrà ricondurre il popolo in Egitto per procurarseli, poiché il SIGNORE vi ha detto: «Non rifarete mai più quella via». Non dovrà neppure avere molte mogli, affinché non perverta il suo cuore; neppure dovrà avere grande quantità d'argento e d'oro. E quando si insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso, in un libro, una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti levitici. Terrà il libro presso di sé e lo leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il SIGNORE, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le parole di questa legge e tutte queste prescrizioni, affinché il suo cuore non si elevi al di sopra dei suoi fratelli ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra. Così prolungherà i suoi giorni nel suo regno, egli con i suoi figli, in mezzo a Israele.

CAPITOLO 18

Diritti dei sacerdoti e dei Leviti

Nu 18; La 3:24
I sacerdoti levitici, tutta quanta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE e della eredità di lui. Non avranno, dico, alcuna eredità tra i loro fratelli; il SIGNORE è la loro eredità, come egli ha detto loro. Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrificio sia un bue sia una pecora: essi daranno al sacerdote la spalla, le mascelle e lo stomaco. Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio e le primizie della tosatura delle tue pecore, poiché il SIGNORE, il tuo Dio, lo ha scelto fra tutte le tue tribù, perché egli e i suoi figli si presentino a fare il servizio nel nome del SIGNORE, per sempre.
Quando un Levita, partendo da una qualunque delle città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il pieno desiderio del suo cuore, al luogo che il SIGNORE avrà scelto e farà il servizio nel nome del SIGNORE tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno lì davanti al SIGNORE, egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, oltre a quello che gli può venire dalla vendita del suo patrimonio.

La divinazione e la magia

Le 20:1-6, 27 (2R 17:15, 17; 2Cr 33:6) Ef 5:11
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il SIGNORE Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette.

I profeti

(At 3:22-26; Eb 3:1-14)(Gr 28; De 13:1-5)(Gv 4:29; 9:17)
Per te il SIGNORE, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me; a lui darete ascolto! Avrai così quello che chiedesti al SIGNORE tuo Dio, in Oreb, il giorno dell'assemblea, quando dicesti: «Che io non oda più la voce del SIGNORE mio Dio, e non veda più questo gran fuoco, affinché io non muoia». Il SIGNORE mi disse: «Quello che hanno detto, sta bene; io farò sorgere per loro un profeta come te in mezzo ai loro fratelli, e metterò le mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. Avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte». Se tu dici in cuor tuo: «Come riconosceremo la parola che il SIGNORE non ha detta?» Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere.

CAPITOLO 19

Le città di rifugio

(Nu 35:9, ecc.; Gs 20) Sl 72:14
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà sterminato le nazioni di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il paese e tu succederai a loro e abiterai nelle loro città e nelle loro case, metterai da parte tre città, in mezzo al paese del quale il SIGNORE tuo Dio ti dà il possesso. Costruirai delle strade e dividerai in tre parti il territorio del paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità, affinché qualunque omicida si possa rifugiare in quelle città. Ecco, in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita, cioè colui che avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima. Se uno, ad esempio, va al bosco con il suo compagno a tagliare legna e, mentre la mano alza la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno e lo fa morire, quel tale si rifugerà in una di queste città, e avrà salva la vita; altrimenti il vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe seguire l'omicida e, se questi deve andare troppo lontano, raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre non era passibile di morte, perché non aveva prima odiato il compagno. Perciò ti do quest'ordine: «Metti da parte tre città». Se il SIGNORE, il tuo Dio, allarga i tuoi confini, come giurò ai tuoi padri di fare, e ti dà tutto il paese che promise di dare ai tuoi padri, qualora tu abbia cura di osservare tutti questi comandamenti che oggi ti do, amando il SIGNORE, il tuo Dio, e camminando sempre nelle sue vie, aggiungerai tre altre città a quelle prime tre, affinché non si sparga sangue innocente in mezzo al paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà in eredità e tu non ti renda colpevole di omicidio.
Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, lo assale, lo percuote in modo da causare la sua morte e poi si rifugia in una di quelle città, gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo daranno nelle mani del vendicatore del sangue affinché sia messo a morte. Il tuo occhio non ne avrà pietà; toglierai via da Israele chi ha sparso sangue innocente e così sarai felice.

Spostamento dei limiti; i testimoni

De 27:17 (Es 23:1; Pr 19:5, 9) Sl 101:8
Non sposterai le pietre di confine del tuo prossimo, poste dai tuoi antenati, nell'eredità che avrai nel paese di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso.
Un solo testimone non sarà sufficiente per condannare un uomo, qualunque sia il delitto o il peccato che questi ha commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o tre testimoni.
Quando un falso testimone si alzerà contro qualcuno per accusarlo di un delitto, i due uomini tra i quali ha luogo la contestazione compariranno davanti al SIGNORE, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. I giudici faranno una diligente inchiesta; se quel testimone risulta un testimone bugiardo, che ha deposto il falso contro il suo prossimo, farete a lui quello che egli aveva intenzione di fare al suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te. Gli altri lo udranno, temeranno, e non si commetterà più in mezzo a te una simile malvagità. Il tuo occhio non avrà pietà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.

CAPITOLO 20

Norme relative al servizio militare

Nu 10:8-9 (2Cr 32:6-8; Sl 20:8) Gc 7:3; Sl 119:113; 2Ti 2:3-4
Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli, carri e gente più numerosa di te, non li temere, perché il SIGNORE, il tuo Dio, che ti fece salire dal paese d'Egitto, è con te.
Quando sarete sul punto di dar battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo e gli dirà: «Ascolta, Israele! Voi state oggi per impegnare battaglia contro i vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate davanti a loro, perché il SIGNORE, il vostro Dio, è colui che marcia con voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi».
Poi i responsabili parleranno al popolo, e diranno: «C'è qualcuno che ha costruito una casa nuova e non l'ha ancora inaugurata? Vada, torni a casa sua, perché non muoia in battaglia e sia un altro a inaugurare la casa. C'è qualcuno che ha piantato una vigna e non ne ha ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa sua, perché non muoia in battaglia e sia un altro a godere il frutto della vigna. C'è qualcuno che si è fidanzato con una donna e non l'ha ancora presa? Vada, torni a casa sua, perché non muoia in battaglia e un altro se la prenda». I responsabili parleranno ancora al popolo, e diranno: «C'è qualcuno che ha paura e sente venir meno il cuore? Vada, torni a casa sua, affinché i suoi fratelli non si scoraggino come lui». Quando i responsabili avranno finito di parlare al popolo, si nomineranno degli ufficiali alla testa del popolo.

L'assedio delle città

Nu 31 (De 7:1-4, 16; Gs 10; 11)
Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. Se acconsente alla pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e soggetto. Ma se essa non vuole far pace con te e ti vuole fare guerra, allora l'assedierai; e quando il SIGNORE, il tuo Dio, l'avrà data nelle tue mani, ne passerai a fil di spada tutti gli uomini; ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste nazioni. Ma nelle città di questi popoli che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri, ma voterai a completo sterminio gli Ittiti, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato di fare, affinché essi non v'insegnino a imitare tutte le pratiche abominevoli che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il SIGNORE Dio vostro.
Quando farai guerra a una città per conquistarla e la cingerai d'assedio per lungo tempo, non ne distruggerai gli alberi a colpi di scure; ne mangerai il frutto, ma non li abbatterai: l'albero della campagna è forse un uomo che tu debba includerlo nell'assedio? Potrai però distruggere e abbattere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, e ne costruirai delle opere d'assedio contro la città che fa guerra contro di te, finché cada.

CAPITOLO 21

Gli omicidi d'autori ignoti

(Nu 35:30-34; 2R 24:4) Sl 101:3; 139:19, 23; 1Co 4:4
Quando nella terra di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso in un campo, senza che si sappia chi lo ha ucciso, i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni. Poi gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca, che non abbia ancora lavorato né portato il giogo; e gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un corso d'acqua perenne, in un luogo dove non si lavora, non si semina, e là, nel corso d'acqua, troncheranno il collo alla giovenca. I sacerdoti, figli di Levi, si avvicineranno poiché il SIGNORE, il tuo Dio, li ha scelti per servirlo, per dare la benedizione nel nome del SIGNORE, e la loro parola deve decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini all'ucciso si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stato troncato il collo nel corso d'acqua; e, prendendo la parola, diranno: «Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non lo hanno visto spargere. SIGNORE, perdona al tuo popolo, Israele, che tu hai riscattato, e non rendere responsabile il tuo popolo, Israele, dello spargimento del sangue innocente». Così quel sangue sparso sarà loro perdonato. In questo modo toglierai via di mezzo a te la colpa del sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE.

Le donne prigioniere di guerra


De 20:10-14; Es 21:7-11
Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e il SIGNORE, il tuo Dio, li avrà messi nelle tue mani e tu avrai fatto dei prigionieri, se vedrai tra i prigionieri una donna bella d'aspetto, se ne sarai attratto e vorrai prendertela per moglie, la condurrai in casa tua; lei si raderà il capo, si taglierà le unghie, si toglierà il vestito che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; poi entrerai da lei e tu sarai suo marito e lei tua moglie. Se poi non ti piace più, la lascerai andare dove vorrà, ma non la potrai in alcun modo vendere per denaro né trattare da schiava, perché l'hai umiliata.
Se un uomo ha due mogli, l'una amata e l'altra odiata, e tanto l'amata quanto l'odiata gli danno dei figli, se il primogenito è figlio dell'odiata, quando egli dividerà tra i suoi figli i beni che possiede, non potrà fare primogenito il figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiata, che è il primogenito; ma riconoscerà come primogenito il figlio dell'odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.

I figli ribelli

(Es 20:12; 21:15, 17; Pr 23:19-22; 30:17)(2S 18:14-15, 33)
Se un uomo ha un figlio caparbio e ribelle, che non ubbidisce alla voce di suo padre né di sua madre e che non dà loro retta neppure dopo che l'hanno castigato, suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della sua città, alla porta della località dove abita, e diranno agli anziani della sua città: «Questo nostro figlio è caparbio e ribelle; non vuole ubbidire alla nostra voce, è senza freno e ubriacone»; allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno a morte. Così toglierai via di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà.

I cadaveri degli impiccati

(Nu 25:4; Gs 8:29) Ga 3:13
Quando uno avrà commesso un delitto passibile di morte, e viene messo a morte, lo appenderai a un albero. Il suo cadavere non rimarrà tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai senza indugio lo stesso giorno, perché il cadavere appeso è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità.

CAPITOLO 22

Prescrizioni varie

(Es 23:4-5; Mt 7:12)
Se vedi smarrirsi il bue o la pecora del tuo prossimo, tu non farai finta di non averli visti, ma avrai cura di ricondurli al tuo prossimo. Se il tuo prossimo non abita vicino a te e non lo conosci, raccoglierai l'animale in casa tua e rimarrà da te finché il tuo prossimo non ne faccia ricerca; allora glielo renderai. Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che il tuo prossimo ha perduto e che tu trovi; tu non farai finta di non averli visti. Se vedi l'asino di un tuo fratello o il suo bue caduto sulla strada, tu non farai finta di non averli visti, ma dovrai aiutare il tuo prossimo a rialzarlo.

(Le 22:27-28; 19:19; Nu 15:38-40) 1Co 14:33, 40
La donna non si vestirà da uomo, e l'uomo non si vestirà da donna poiché il SIGNORE, il tuo Dio, detesta chiunque fa tali cose.
Se per caso un nido d'uccelli ti capita davanti, per la strada, sopra un albero o sul terreno, con degli uccellini o delle uova e la madre accovacciata sopra gli uccellini o le uova, non prenderai la madre con i piccoli; farai volar via la madre e prenderai i piccoli; e questo affinché tu sia felice e prolunghi i tuoi giorni.
Quando costruirai una casa nuova, vi farai un parapetto intorno alla terrazza. Così, se qualcuno cade di lassù, la tua casa non sarà responsabile del suo sangue.
Non seminerai nella tua vigna una seconda semenza, altrimenti il raccolto sarà per il santuario, tanto il prodotto della semenza, quanto il frutto della vigna.
Non lavorerai con un bue e un asino aggiogati insieme.
Non porterai vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino.
Metterai delle frange ai quattro angoli del mantello con cui ti copri.

Nu 5:11-31
Quando un uomo sposa una donna, entra da lei, e poi la prende in odio, le attribuisce azioni cattive e disonora il suo nome, dicendo: «Ho preso questa donna e, quando mi sono accostato a lei, non l'ho trovata vergine», allora il padre e la madre della giovane prenderanno le prove della verginità della giovane e le presenteranno davanti agli anziani della città, alla porta. Il padre della giovane dirà agli anziani: «Io ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo; egli l'ha presa in odio, ed ecco che le attribuisce azioni cattive, dicendo: "Non ho trovato vergine tua figlia". Ora ecco le prove della verginità di mia figlia», e mostreranno il lenzuolo davanti agli anziani della città. Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno; e, per aver diffamato una vergine d'Israele, lo condanneranno a un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre della giovane. Lei rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata vergine, allora si farà uscire quella giovane all'ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà a morte, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così toglierai via il male di mezzo a te.

Le 20:10-11; Eb 13:4; 1Te 4:3-7
Quando si troverà un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due moriranno: l'uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Così toglierai via il male di mezzo a Israele.
Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, si corica con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città, e li lapiderete a morte: la fanciulla, perché, essendo in città, non ha gridato; e l'uomo, perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te. Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza si corica con lei, allora morirà soltanto l'uomo che si sarà coricato con lei; non farai niente alla fanciulla; nella fanciulla non c'è colpa degna di morte; si tratta di un caso come quello di un uomo che aggredisce il suo prossimo e lo uccide, perché egli l'ha trovata per i campi; la fanciulla fidanzata ha gridato, ma non c'era nessuno per salvarla.
Quando un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e l'afferra e si corica con lei e sono sorpresi, l'uomo che si è coricato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento e lei sarà sua moglie, perché l'ha disonorata; e non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita.

Le persone escluse dall'assemblea

Le 21:17-23; Ne 13:1-9 (Ap 7:14; 14:4)
Nessuno prenderà la moglie di suo padre, né solleverà il lembo della coperta di suo padre.

CAPITOLO 23

L'eunuco, a cui sono stati infranti o mutilati i genitali, non entrerà nell'assemblea del SIGNORE. Il bastardo non entrerà nell'assemblea del SIGNORE; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE. L'Ammonita e il Moabita non entreranno nell'assemblea del SIGNORE; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE; non vi entreranno mai, perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua durante il vostro viaggio, quando usciste dall'Egitto, e perché assoldarono a tuo danno Balaam, figlio di Beor, da Petor in Mesopotamia, per maledirti. Ma il SIGNORE, il tuo Dio, non volle ascoltare Balaam; e il SIGNORE, il tuo Dio, mutò per te la maledizione in benedizione, perché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ama. Non cercherai mai la loro pace né la loro prosperità, finché tu viva. Non detesterai l'Idumeo, poiché egli è tuo fratello; non detesterai l'Egiziano, perché fosti straniero nel suo paese; i figli che nasceranno loro potranno, alla terza generazione, entrare nell'assemblea del SIGNORE.

Prescrizioni relative all'impurità

(Nu 5:1-4; Le 11:44-45)
Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guàrdati da ogni cosa malvagia. Se c'è qualcuno in mezzo a te che è impuro a causa di un accidente notturno, uscirà dall'accampamento, e non vi rientrerà; verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento. Avrai pure un luogo fuori dell'accampamento e là fuori andrai per i tuoi bisogni; fra i tuoi utensili avrai una pala, con la quale, quando vorrai andar fuori per i tuoi bisogni, scaverai la terra e coprirai i tuoi escrementi. Infatti il SIGNORE, il tuo Dio, cammina in mezzo al tuo accampamento per proteggerti e per sconfiggere i tuoi nemici davanti a te; perciò il tuo accampamento dovrà essere santo, affinché egli non veda in mezzo a te nulla d'indecente e non si ritiri da te.
Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo averlo lasciato, si sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, nel tuo paese, nel luogo che avrà scelto, in quella delle tue città che gli parrà meglio; e non lo molesterai.
Non vi sarà alcuna prostituta fra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figli d'Israele.
Non porterai nella casa del SIGNORE tuo Dio, il guadagno di una prostituta né il prezzo di un cane, per sciogliere un qualsiasi voto, poiché sono entrambi abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.

Le 25:35-38 (Gv 13:34-35)
Non farai al tuo prossimo prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualsiasi cosa che si presta a interesse. Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo prossimo, affinché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in tutto ciò cui metterai mano nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso.

I voti

(Ec 5:3-5; Nu 30:2-17)
Quando avrai fatto un voto al SIGNORE tuo Dio, non tarderai ad adempierlo poiché il SIGNORE, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto e tu saresti colpevole; ma se ti astieni dal fare voti, non commetti peccato. Mantieni e metti in pratica la parola uscita dalle tue labbra: opera secondo il voto che avrai fatto volontariamente al SIGNORE tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunziato.
Quando entrerai nella vigna del tuo prossimo, potrai a tuo piacere mangiare uva a sazietà, ma non ne metterai nel tuo paniere. Quando entrerai nei campi di grano del tuo prossimo potrai cogliere spighe con la mano; ma non metterai la falce nel grano del tuo prossimo.

CAPITOLO 24

La legge del divorzio

(Mt 5:31-32; 19:3-9)
Quando un uomo sposa una donna che poi non vuole più, perché ha scoperto qualcosa di indecente a suo riguardo, le scriva un atto di ripudio, glielo metta in mano e la mandi via. Se lei, uscita dalla casa di quell'uomo, diviene moglie di un altro e se quest'altro marito la prende in odio, scrive per lei un atto di divorzio, glielo mette in mano e la manda via di casa sua, o se quest'altro marito, che l'aveva presa in moglie, muore, il primo marito, che l'aveva mandata via, non potrà riprenderla in moglie, dopo che lei è stata contaminata, poiché sarebbe cosa abominevole agli occhi del SIGNORE. Tu non macchierai di peccato il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità.

Prescrizioni varie

De 20:7; Es 21:16 (Le 13; 14)
Un uomo sposato da poco non andrà alla guerra e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di starsene a casa e farà lieta la moglie che ha sposata.
Nessuno prenderà in pegno le due macine, nemmeno la macina superiore, perché sarebbe come prendere in pegno la vita.
Quando si troverà un uomo che ha rapito qualcuno dei suoi fratelli tra i figli d'Israele, ne abbia fatto un suo schiavo e lo abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte; così toglierai via il male di mezzo a te.
State in guardia contro il flagello della lebbra, per osservare diligentemente e fare tutto quello che i sacerdoti levitici vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho ordinato loro. Ricòrdati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece a Maria, durante il viaggio, dopo che usciste dall'Egitto.

Es 22:26-27, 21-24 (Le 19:13; Gm 5:4; Ml 3:5) Sl 146:7, 9
Quando presterai qualche cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; te ne starai fuori e l'uomo, a cui avrai fatto il prestito, ti porterà il pegno fuori. Se quell'uomo è povero, non ti coricherai avendo ancora il suo pegno. Non mancherai di restituirgli il pegno, al tramonto del sole, affinché egli possa dormire nel suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come un atto di giustizia agli occhi del SIGNORE tuo Dio.
Non defrauderai l'operaio povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città. Gli darai il suo salario ogni giorno, prima che tramonti il sole, poiché egli è povero e l'aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te al SIGNORE e tu non commetterai un peccato.
Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
Non calpesterai il diritto dello straniero o dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il SIGNORE, il tuo Dio; perciò ti ordino di fare così.

Prescrizioni umanitarie

Le 19:9-10; Sl 68:6
Se, mietendo il tuo campo, vi avrai dimenticato qualche covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l'orfano e per la vedova, affinché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in tutta l'opera delle tue mani. Quando scoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami. Le olive rimaste saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai a coglierne i grappoli rimasti; saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova. Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti ordino di fare così.

CAPITOLO 25

Le liti

2Co 11:24; 1Co 9:9-11
Quando degli uomini avranno una lite, andranno in giudizio e saranno giudicati. Sarà data ragione a chi è nel giusto e torto a chi è colpevole. Se il colpevole avrà meritato di essere frustato, il giudice lo farà gettare a terra e colpire in sua presenza con un numero di frustate proporzionato alla gravità della sua colpa. Gli farà dare non più di quaranta frustate, per timore che tuo fratello resti disonorato agli occhi tuoi, qualora si oltrepassasse di molto questo numero di colpi.
Non metterai la museruola al bue che trebbia il grano.

La discendenza di un fratello defunto

(Ge 38:7-11; Ru 4:1-10)
Se dei fratelli staranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si sposerà fuori, con uno straniero; suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato; e il primogenito che lei partorirà porterà il nome del fratello defunto, affinché questo nome non sia estinto in Israele. Se quell'uomo non vuole prendere sua cognata, la cognata salirà alla porta, dagli anziani, e dirà: «Mio cognato rifiuta di far rivivere in Israele il nome di suo fratello; egli non vuole compiere verso di me il suo dovere di cognato». Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno. Può darsi che egli persista e dica: «Non voglio prenderla». In questo caso, sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli leverà il calzare dal piede, gli sputerà in faccia e dirà: «Così sarà fatto all'uomo che non vuole ricostruire la casa di suo fratello». La casa di lui sarà chiamata in Israele la casa dello scalzo.
Quando degli uomini si mettono a litigare, e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare suo marito dalle mani di quello che lo percuote, stenderà la mano e afferrerà i suoi genitali, tu le mozzerai la mano; l'occhio tuo non ne abbia pietà.

Pesi e misure

(Le 19:35-36; Mi 6:10-11)(Is 11:9; Za 5:5-11)
Non avrai nella tua borsa due pesi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola. Terrai pesi esatti e giusti, terrai misure esatte e giuste, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, detesta chiunque fa quelle cose e commette iniquità.

Ordine contro Amalec

(Es 17:8-16; 1S 15)(De 32:43; Sl 9:13-14)
Ricòrdati di quel che ti fece Amalec, durante il viaggio, quando uscisti dall'Egitto. Egli ti attaccò per via, piombando da dietro su tutti i deboli che camminavano per ultimi, quando eri già stanco e sfinito e non ebbe alcun timore di Dio. Quando dunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato pace liberandoti da tutti i tuoi nemici che ti circondano nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità perché tu lo possegga, cancellerai la memoria di Amalec sotto al cielo: non te ne scordare!

CAPITOLO 26

Le primizie

(Es 23:19; Pr 3:9-10)(De 5:15; 7:18-19; 8:2, 10)(Sl 103:1-2; 1Ti 4:4-5)
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità e lo possederai e lo abiterai, prenderai delle primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, le metterai in un paniere e andrai al luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome. Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni, e gli dirai: «Io dichiaro oggi al SIGNORE tuo Dio che sono entrato nel paese che il SIGNORE giurò ai nostri padri di darci». Il sacerdote prenderà il paniere dalle tue mani e lo deporrà davanti all'altare del SIGNORE tuo Dio, e tu pronunzierai queste parole davanti al SIGNORE, che è il tuo Dio:
«Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero con poca gente e vi diventò una nazione grande, potente e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci oppressero e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al SIGNORE, al Dio dei nostri padri, e il SIGNORE udì la nostra voce, vide la nostra oppressione, il nostro travaglio e la nostra afflizione, e il SIGNORE ci fece uscire dall'Egitto con potente mano e con braccio steso, con grandi e tremendi miracoli e prodigi, ci ha condotti in questo luogo e ci ha dato questo paese, paese dove scorrono il latte e il miele. E ora io porto le primizie dei frutti della terra che tu, o SIGNORE, mi hai data!»
Le deporrai davanti al SIGNORE Dio tuo, e adorerai il SIGNORE, il tuo Dio; ti rallegrerai, tu con il Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa.

Le decime del terzo anno

De 14:22-29; 11:12-14
Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino entro le tue città e siano saziati, dirai, davanti al SIGNORE tuo Dio: «Io ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato e l'ho dato al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova, interamente secondo gli ordini che mi hai dati; non ho trasgredito né dimenticato nessuno dei tuoi comandamenti. Non ho mangiato cose consacrate durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero impuro e non ne ho dato per un morto; ho ubbidito alla voce del SIGNORE mio Dio, ho fatto interamente come tu mi hai comandato. Volgi a noi lo sguardo dalla tua santa dimora, dal cielo, e benedici il tuo popolo, Israele, e la terra che ci hai data, come giurasti ai nostri padri, terra dove scorre il latte e il miele».

Es 19:4-8; 1P 2:9
Oggi, il SIGNORE, il tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste prescrizioni; osservale dunque, mettile in pratica con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua. Tu hai fatto dichiarare oggi al SIGNORE che egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua voce. Il SIGNORE ti ha fatto oggi dichiarare che sarai un popolo che gli appartiene, come egli ti ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, affinché egli ti metta al di sopra di tutte le nazioni che ha fatte, quanto a gloria, rinomanza e splendore e tu sia un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio com'egli ti ha detto.

Benedizioni e maledizioni

27:1-30:20

CAPITOLO 27

Le parole della legge scritte su pietre da innalzare sul monte Ebal

Gs 8:30-32 (Gr 31:33)
Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate tutti i comandamenti che oggi vi do.
Quando avrete attraversato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, vi dà, innalzerai delle grandi pietre e le imbiancherai con la calce. Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge, quando avrai attraversato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà: paese dove scorre il latte e il miele, come il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Quando dunque avrete attraversato il Giordano, innalzerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le imbiancherete con la calce. Là costruirai pure un altare al SIGNORE tuo Dio: un altare di pietre, sulle quali non passerai ferro. Costruirai l'altare del SIGNORE, tuo Dio, di pietre grezze e su di esso offrirai olocausti al SIGNORE, tuo Dio. Offrirai sacrifici di riconoscenza e là mangerai e ti rallegrerai davanti al SIGNORE tuo Dio. Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano molto chiare».
Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: «Fa' silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei diventato il popolo del SIGNORE tuo Dio. Ubbidirai quindi alla voce del SIGNORE tuo Dio, e metterai in pratica i suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti do».

Benedizioni sul monte Gherizim e maledizioni sul monte Ebal

(De 11:26-30; Gs 8:33-35)(Ga 3:10, 13)(Gm 1:27)
In quello stesso giorno Mosè diede pure quest'ordine al popolo: Quando avrete attraversato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali. I Leviti parleranno e diranno ad alta voce a tutti gli uomini d'Israele:
«Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per il SIGNORE, opera di un artigiano, e la pone in luogo occulto!» - E tutto il popolo risponderà e dirà: «Amen».
«Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi sposta le pietre di confine del suo prossimo!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero, dell'orfano e della vedova!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il lembo della coperta di suo padre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si accoppia con qualsiasi bestia!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si corica con sua suocera!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi uccide il suo prossimo di nascosto!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi prende un regalo per condannare a morte un innocente!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».

CAPITOLO 28

Le benedizioni

Le 26:3-13 (Sl 112; 128) 2Cr 15:7; Ro 2:6-7, 10; Sl 103:17-18
Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, il SIGNORE, il tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra; e tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce del SIGNORE tuo Dio: Sarai benedetto nella città e sarai benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto della tua terra e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue mucche e delle tue pecore. Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia.
Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire. Il SIGNORE farà sì che i tuoi nemici, quando si alzeranno contro di te, siano sconfitti davanti a te; usciranno contro di te per una via e per sette vie fuggiranno davanti a te.
Il SIGNORE ordinerà, e la benedizione verrà su di te, sui tuoi granai e su tutte le tue imprese; ti benedirà nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
Il SIGNORE ti costituirà suo popolo santo, come ti ha giurato, se osserverai i comandamenti del SIGNORE tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie. Tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome del SIGNORE, e ti temeranno.
Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di beni: moltiplicherà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, nel paese che il SIGNORE giurò ai tuoi padri di darti. Il SIGNORE aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia al tempo giusto, e per benedire tutta l'opera delle tue mani; tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito. Il SIGNORE ti metterà alla testa e non alla coda. Sarai sempre in alto, e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti del SIGNORE tuo Dio, che oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica, e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per andare dietro ad altri dèi e per servirli.

Le maledizioni

Le 26:14-39 (Gc 2:11-15; 2R 17:6-23; 2Cr 36:11-21) Lu 21:20-24; 19:27; Ga 6:7-8; Ro 2:6, 8-9
Ma se non ubbidisci alla voce del SIGNORE tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e si compiranno per te:
Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia. Maledetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto della tua terra; maledetti i parti delle tue mucche e delle tue pecore.
Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire.
Il SIGNORE manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a causa della malvagità delle tue azioni per la quale mi avrai abbandonato. Il SIGNORE farà sì che la peste si attaccherà a te, finché essa ti abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. Il SIGNORE ti colpirà di deperimento, di febbre, di infiammazione, di arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito. Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo e la terra sotto di te sarà di ferro. Al posto della pioggia il SIGNORE manderà, sul tuo paese, sabbia e polvere che cadranno su di te dal cielo, finché tu sia distrutto.
Il SIGNORE ti farà sconfiggere dai tuoi nemici; uscirai contro di loro per una via e per sette vie fuggirai davanti a loro e sarete ripugnanti per tutti i regni della terra. I tuoi cadaveri saranno pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. Il SIGNORE ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, da cui non potrai guarire. Il SIGNORE ti colpirà di follia, di cecità e di confusione mentale; e andrai brancolando in pieno giorno, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai continuamente oppresso e spogliato e nessuno ti soccorrerà. Ti fidanzerai con una donna e un altro si coricherà con lei; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne godrai il frutto. Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici e non vi sarà chi ti soccorra. I tuoi figli e le tue figlie saranno dati in balìa di un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e ti si consumeranno per il continuo rimpianto e la tua mano sarà senza forza. Un popolo che tu non avrai conosciuto mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica e sarai continuamente oppresso e schiacciato. Sarai fuori di te per le cose che vedrai con i tuoi occhi. Il SIGNORE ti colpirà sulle ginocchia e sulle cosce con un'ulcera maligna, dalla quale non potrai guarire; ti colpirà dalle piante dei piedi alla sommità del capo. Il SIGNORE farà andare te e il re, che avrai costituito sopra di te, verso una nazione che né tu né i tuoi padri avrete conosciuto; lì servirai dèi stranieri, il legno e la pietra; e diventerai oggetto di stupore, di sarcasmo e di ironia per tutti i popoli fra i quali il SIGNORE ti avrà condotto.
Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la cavalletta la divorerà. Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà. Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai d'olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto. Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in schiavitù. Tutti i tuoi alberi e il frutto della terra saranno preda della cavalletta. Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al di sopra di te e tu scenderai sempre più in basso. Egli presterà a te, e tu non presterai a lui; egli sarà alla testa e tu in coda. Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i comandamenti e le leggi che egli ti ha dato. Esse saranno per te e per i tuoi discendenti come un segno e come un prodigio per sempre.
Per non avere servito il SIGNORE, il tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, servirai i tuoi nemici che il SIGNORE manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto. Il SIGNORE farà muovere contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all'aquila che vola: una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall'aspetto minaccioso, che non avrà riguardo per il vecchio né per il bambino; che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, finché sia distrutto, e non ti lascerà né frumento, né mosto, né olio, né i parti delle tue mucche e delle tue pecore, finché ti abbia fatto perire. Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le città, in tutto il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. E durante l'assedio e nell'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto del tuo seno, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. L'uomo più delicato e sensibile tra di voi guarderà con occhio malvagio suo fratello, la donna che riposa sul suo seno, i figli che ancora gli rimangono, non volendo dividere con nessuno di loro la carne dei suoi figli di cui si ciberà, perché non gli sarà rimasto nulla durante l'assedio e nell'angoscia alla quale il tuo nemico ti ridurrà in tutte le tue città. La donna più delicata e raffinata tra di voi, che non avrebbe osato posare la pianta del piede in terra, tanto si sentiva delicata e raffinata, guarderà con occhio maligno il marito che riposa sul suo seno, suo figlio e sua figlia, per non dar loro nulla della placenta uscita dal suo seno e dei figli che metterà al mondo, perché, mancando di tutto, se ne ciberà di nascosto, durante l'assedio e nell'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico nelle tue città.
Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo del SIGNORE tuo Dio, il SIGNORE renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e i tuoi discendenti: piaghe grandi e persistenti, malattie maligne e persistenti. Farà tornare su di te tutte le malattie d'Egitto, davanti alle quali tu tremavi, ed esse si attaccheranno a te. Anche le numerose malattie e le numerose piaghe non menzionate nel libro di questa legge, il SIGNORE le farà venire su di te, finché tu sia distrutto. Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. Avverrà che come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati dal paese del quale vai a prendere possesso. Il SIGNORE ti disperderà fra tutti i popoli, da una estremità della terra fino all'altra; e là servirai altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la pietra. Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi piedi possano fermarsi; là il SIGNORE ti darà un cuore tremante, degli occhi che si spengono e un'anima languente. La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza. La mattina dirai: «Fosse pur sera!» e la sera dirai: «Fosse pur mattina!» a causa dello spavento che ti riempirà il cuore e a causa delle cose che vedrai con i tuoi occhi. Il SIGNORE ti farà tornare in Egitto su delle navi, ripercorrendo la via della quale ti avevo detto «Non la rivedrai più!» Là vi offrirete in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, ma mancherà il compratore!
Queste sono le parole del patto che il SIGNORE comandò a Mosè di stabilire con i figli d'Israele nel paese di Moab, oltre al patto che aveva stabilito con essi a Oreb.

CAPITOLO 29

Il patto rinnovato

De 4:32-40 (Gs 24:1-27; 2Cr 15:9-15; 34:29-32) Sl 111:9
Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro:
«Voi avete visto tutto quello che il SIGNORE ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese; i tuoi occhi hanno visto le grandi calamità con le quali furono provati, quei miracoli, quei grandi prodigi; ma, fino a questo giorno, il SIGNORE non vi ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. Io vi ho condotti quarant'anni nel deserto; le vostre vesti non vi si sono logorate addosso, né i vostri calzari vi si sono logorati ai piedi. Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino né altre bevande alcoliche. Tutto questo affinché conosceste che io sono il SIGNORE, il vostro Dio. Quando siete arrivati in questo luogo, e Sicon re di Chesbon, e Og re di Basan sono usciti contro di noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti, abbiamo preso il loro paese, e lo abbiamo dato come proprietà ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse. Osservate dunque le parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché prosperiate in tutto ciò che farete.
Oggi voi comparite tutti davanti al SIGNORE vostro Dio: i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri ufficiali, tutti gli uomini d'Israele, i vostri bambini, le vostre mogli, lo straniero che è nel tuo accampamento - da colui che ti spacca la legna a colui che attinge l'acqua per te - voi comparite per entrare nel patto del SIGNORE tuo Dio: patto stabilito con giuramento, e che il SIGNORE, il tuo Dio, fa oggi con te, per costituirti oggi come suo popolo e per essere tuo Dio, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe. E non con voi soltanto io faccio questo patto e questo giuramento, ma anche con chiunque è qui oggi con noi davanti al SIGNORE nostro Dio, e con quelli che non sono oggi qui con noi.

Conseguenza della disubbidienza

(1R 9:6-9; Da 9:11-14) Ga 6:7-8
«Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto, e come siamo passati in mezzo alle nazioni che avete attraversate; avete visto le loro abominazioni e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono fra quelle. Non vi sia tra di voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lontano dal SIGNORE nostro Dio, per andare a servire gli dèi di quelle nazioni; non vi sia tra di voi nessuna radice che produca veleno e assenzio. Nessuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si illuda nel suo cuore dicendo: "Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore". In questo modo chi ha bevuto largamente porta a perdizione anche chi ha sete. Il SIGNORE non gli perdonerà; ma in tal caso l'ira del SIGNORE e la sua gelosia s'infiammeranno contro quell'uomo, tutte le maledizioni scritte in questo libro gli verranno addosso e il SIGNORE cancellerà il suo nome sotto il cielo; il SIGNORE lo separerà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le maledizioni del patto scritto in questo libro della legge. La generazione futura, i vostri figli che verranno dopo di voi e lo straniero che verrà da un paese lontano, anzi tutte le nazioni, quando vedranno le piaghe di questo paese e le malattie con le quali il SIGNORE lo avrà afflitto; quando vedranno che tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura e non vi sarà più semente, né prodotto, né erba di sorta che vi cresca, come dopo la rovina di Sodoma, di Gomorra, di Adma e di Seboim che il SIGNORE distrusse nella sua ira e nel suo furore, diranno: "Perché il SIGNORE ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande ira?" E si risponderà: "Perché hanno abbandonato il patto del SIGNORE, Dio dei loro padri: il patto che egli stabilì con loro quando li fece uscire dal paese d'Egitto; perché sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro; dèi, che essi non avevano conosciuti e che il SIGNORE non aveva assegnati loro. Per questo si è accesa l'ira del SIGNORE contro questo paese ed egli ha fatto venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro; il SIGNORE li ha divelti dal loro suolo con ira, con furore, con grande indignazione e li ha gettati in un altro paese, come oggi si vede".
Le cose occulte appartengono al SIGNORE nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.

CAPITOLO 30

Promesse e minacce

Le 26:40-45 (Gr 29:10-14; Ed 1)(Gr 30-33; Ez 36; 37) Ro 5:20
«Quando tutte queste cose che io ho messe davanti a te, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate per te e tu le ricorderai nel tuo cuore dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà sospinto in mezzo alle nazioni e ti convertirai al SIGNORE tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, secondo tutto ciò che oggi io ti comando, il SIGNORE, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli, fra i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà disperso. Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il SIGNORE, il tuo Dio, ti raccoglierà e di là ti prenderà. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possederai; ed egli ti farà del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. Il SIGNORE, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, e così tu viva. Il SIGNORE, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che ti avranno odiato e perseguitato. Tu ritornerai e ubbidirai alla voce del SIGNORE; metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti do. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di beni; moltiplicherà tutta l'opera delle tue mani, il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra; poiché il SIGNORE si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, perché ubbidirai alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ritornerai al SIGNORE tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua.

Ro 10:6-11; 1Gv 5:3
«Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: "Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?". Non è di là dal mare, perché tu dica: "Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?". Invece, questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.

De 11:26-28; 28 (Pr 8:1-5, 32, 35-36; 9:11)(Lu 10:42)
«Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io ti comando oggi di amare il SIGNORE, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale state per entrare in possesso passando il Giordano. Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe».

Ultime parole di Mosè

31:1-34:12 (Gv 14:17)

CAPITOLO 31

Giosuè successore di Mosè

(De 3:21-28; Gs 1:1-9)(1Co 16:13; Eb 13:20-21)
Mosè rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io ho oggi centovent'anni; non posso più andare e venire, e il SIGNORE mi ha detto: "Tu non passerai questo Giordano". Il SIGNORE, il tuo Dio, sarà colui che passerà davanti a te e distruggerà, dinanzi a te, quelle nazioni e tu possederai il loro paese; e Giosuè passerà davanti a te, come il SIGNORE ha detto. Il SIGNORE tratterà quelle nazioni come trattò Sicon e Og, re degli Amorei, che egli distrusse con il loro paese. Il SIGNORE le darà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati. Siate forti e coraggiosi, non temete e non vi spaventate di loro, perché il SIGNORE, il tuo Dio, è colui che cammina con te; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e, in presenza di tutto Israele, gli disse: «Sii forte e coraggioso, poiché tu entrerai con questo popolo nel paese che il SIGNORE giurò ai loro padri di dar loro e tu glielo darai in possesso. Il SIGNORE cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non perderti di animo».

La legge letta ogni sette anni

(2Cr 34:29-32; Ne 8:1-8) At 2:39
Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi che portavano l'arca del patto del SIGNORE, e a tutti gli anziani d'Israele. Mosè diede loro quest'ordine: «Alla fine di ogni settennio, al tempo dell'anno del condono, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al SIGNORE Dio tuo, nel luogo che egli avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, in modo che egli la oda. Radunerai il popolo; uomini, donne, bambini, con lo straniero che abita nelle tue città, affinché odano, imparino a temere il SIGNORE, il vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. E i loro figli, che non ne avranno ancora avuto conoscenza, la udranno e impareranno a temere il SIGNORE, il vostro Dio, tutto il tempo che vivrete nel paese del quale voi andate a prendere possesso passando il Giordano».

Annunzio dell'apostasia d'Israele

(Nu 27:18-23; De 34:9) Da 9:5-14; De 32 (At 20:25-31; 2P 1:12-15)
Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte si avvicina; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda di convegno perché io gli dia i miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono e si presentarono nella tenda di convegno. Il SIGNORE apparve nella tenda in una colonna di nuvola e la colonna di nuvola si fermò sopra l'ingresso della tenda.
Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; e questo popolo andrà a prostituirsi seguendo gli dèi stranieri del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e violerà il patto che io ho stabilito con lui. In quel giorno la mia ira si infiammerà contro di lui; e io li abbandonerò, nasconderò loro il mio volto e saranno divorati. Molti mali e molte angosce piomberanno loro addosso; perciò in quel giorno diranno: "Questi mali non ci sono forse caduti addosso perché il nostro Dio non è in mezzo a noi?". In quel giorno io nasconderò del tutto il mio volto, a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi. Scrivetevi dunque questo cantico, e insegnatelo ai figli d'Israele; mettetelo loro in bocca, affinché questo cantico mi serva di testimonianza contro i figli d'Israele. Quando li avrò introdotti nel paese che promisi ai loro padri con giuramento, paese dove scorre il latte e il miele, ed essi avranno mangiato, si saranno saziati e ingrassati e si saranno rivolti ad altri dèi per servirli, e avranno disprezzato me e violato il mio patto, e quando molti mali e molte angosce saranno piombati loro addosso, allora questo cantico testimonierà contro di loro, poiché esso non sarà dimenticato, e rimarrà sulle labbra dei loro discendenti. Infatti io conosco quali sono i pensieri che essi concepiscono, anche ora, prima che io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro».
Così Mosè scrisse quel giorno questo cantico e lo insegnò ai figli d'Israele.
Poi il SIGNORE dette i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: «Sii forte e coraggioso, poiché sarai tu a introdurre i figli d'Israele nel paese che giurai di dar loro; e io sarò con te».
Quando Mosè ebbe finito di scrivere in un libro tutte quante le parole di questa legge, diede quest'ordine ai Leviti che portavano l'arca del patto del SIGNORE: «Prendete questo libro della legge e mettetelo accanto all'arca del patto del SIGNORE vostro Dio; e lì rimanga come testimonianza contro di te; perché io conosco il tuo spirito ribelle e la durezza del tuo collo. Ecco, oggi, mentre sono ancora vivente tra di voi, siete stati ribelli contro il SIGNORE; quanto più lo sarete dopo la mia morte! Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri ufficiali; io farò loro udire queste parole e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra. Infatti io so che, dopo la mia morte, voi certamente vi corromperete e lascerete la via che vi ho prescritta; e la sventura vi colpirà nei giorni che verranno, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua irritazione con l'opera delle vostre mani».
Mosè dunque pronunziò dal principio alla fine le parole di questo cantico, in presenza di tutta l'assemblea d'Israele.

CAPITOLO 32

Cantico di Mosè

De 31:16-22, 28-30; Gb 36:2-3
«Porgete orecchio, o cieli, e io parlerò;
e ascolti la terra le parole della mia bocca.
Si spanda il mio insegnamento come la pioggia,
stilli la mia parola come la rugiada,
come la pioggerella sopra la verdura
e come un acquazzone sopra l'erba,
poiché io proclamerò il nome del SIGNORE.
Magnificate il nostro Dio!
Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta,
poiché tutte le sue vie sono giustizia.
È un Dio fedele e senza iniquità.
Egli è giusto e retto.
Hanno agito perversamente contro di lui;
non sono suoi figli, questi corrotti,
razza storta e perversa.
È questa la ricompensa che date al SIGNORE,
o popolo insensato e privo di saggezza?
Non è lui il padre che ti ha acquistato?
Non è lui che ti ha fatto e stabilito?

(Ne 9:7-31; Sl 105; 106; Da 9:4-14) Ap 3:17-19
Ricòrdati dei giorni antichi,
considera gli anni delle età passate,
interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere,
i tuoi vecchi ed essi te lo diranno.
Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità,
quando separò i figli degli uomini,
egli fissò i confini dei popoli,
tenendo conto del numero dei figli d'Israele.
Poiché la parte del SIGNORE è il suo popolo,
Giacobbe è la porzione della sua eredità.
Egli lo trovò in una terra deserta,
in una solitudine piena d'urli e di desolazione.
Egli lo circondò, ne prese cura,
lo custodì come la pupilla dei suoi occhi.
Come un'aquila che desta la sua nidiata,
svolazza sopra i suoi piccini,
spiega le sue ali, li prende
e li porta sulle penne.
Il SIGNORE solo lo ha condotto
e nessun dio straniero era con lui.
Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra
e Israele ha mangiato il prodotto dei campi;
gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe,
l'olio che esce dalle rocce più dure,
la crema delle mucche e il latte delle pecore.
Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli,
dei montoni di Basan e dei capri,
con la farina del fior fiore del grano.
Tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell'uva.
Iesurun si è fatto grasso e ha recalcitrato,
si è fatto grasso, grosso e pingue,
ha abbandonato il Dio che lo ha fatto
e ha disprezzato la Rocca della sua salvezza.
Essi lo hanno fatto ingelosire con divinità straniere,
lo hanno irritato con pratiche abominevoli.
Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio,
a dèi che non avevano conosciuto,
dèi nuovi, apparsi di recente,
che i vostri padri non avevano temuto.
Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita,
e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo.
Il SIGNORE lo ha visto, e ha rinnegato i suoi figli e le sue figlie che l'avevano irritato;
e ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto
e starò a vedere quale sarà la loro fine;
poiché sono una razza perversa,
sono figli infedeli.
Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio,
mi hanno irritato con i loro idoli vani;
e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo,
li irriterò con una nazione stolta.
Infatti il fuoco della mia ira si è acceso
e divamperà fino in fondo al soggiorno dei morti;
divorerà la terra e i suoi prodotti
e infiammerà le fondamenta delle montagne.
Io accumulerò disgrazie su di loro,
esaurirò contro di loro tutte le mie frecce.
Essi saranno consumati dalla fame, divorati dalla febbre
e da malattie mortali;
manderò contro di loro le zanne delle belve,
e il veleno dei serpenti che strisciano nella polvere.
Di fuori la spada
e di dentro il terrore spargeranno il lutto,
mietendo giovani e fanciulle,
lattanti e uomini canuti.
Io direi: "Li spazzerò via d'un soffio,
farò sparire la loro memoria dal genere umano",
se non temessi gli insulti del nemico
e che i loro avversari, illudendosi,
fossero indotti a dire: "È stata la nostra potente mano che ha fatto tutto questo, e non il SIGNORE"».
Poiché è una nazione che ha perduto il senno
e non c'è intelligenza in loro.
Se fossero savi, lo capirebbero
e considererebbero la fine che li aspetta.
Come potrebbe uno solo inseguirne mille,
e due metterne in fuga diecimila,
se la loro Rocca non li avesse venduti,
se il SIGNORE non li avesse dati in mano al nemico?
Poiché la loro rocca non è come la nostra Rocca;
i nostri stessi nemici ne sono giudici;
ma la loro vigna viene dalla vigna di Sodoma
e dalle campagne di Gomorra;
le loro uve sono uve avvelenate,
i loro grappoli, amari;
il loro vino è tossico di serpenti,
un crudele veleno di vipere.

(Gr 50; 51; 30:16, ecc.)(Is 30:18-19; 60)
«Tutto questo non è forse riposto presso di me,
sigillato nei miei tesori?
A me la vendetta e la retribuzione,
quando il loro piede vacillerà!
Poiché il giorno della sventura è vicino
e ciò che li aspetta non tarderà.
Sì, il SIGNORE giudicherà il suo popolo,
ma avrà pietà dei suoi servi
quando vedrà che la forza è sparita
e che non rimane più tra di loro né schiavo né libero.
Allora egli dirà: "Dove sono i loro dèi,
la rocca nella quale confidavano,
gli dèi che mangiavano il grasso dei loro sacrifici
e bevevano il vino delle loro libazioni?".
Si alzino loro a soccorrervi,
a coprirvi con la loro protezione!
Ora vedete che io solo sono Dio
e che non vi è altro dio accanto a me.
Io faccio morire e faccio vivere,
ferisco e risano,
e nessuno può liberare dalla mia mano.
Sì, io alzo la mia mano al cielo
e dico: "Com'è vero che io vivo in eterno,
quando affilerò la mia spada folgorante
e la mia mano si leverà a giudicare,
farò vendetta dei miei nemici
e darò ciò che si meritano a quelli che mi odiano.
Inebrierò di sangue le mie frecce,
del sangue degli uccisi e dei prigionieri;
la mia spada divorerà la carne,
le teste dei condottieri nemici".
Nazioni, cantate le lodi del suo popolo!
Poiché il SIGNORE vendica il sangue dei suoi servi,
fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari,
ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo».

(De 31:28-30; 30:15-20) 1Te 2:11-12
E Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò in presenza del popolo tutte le parole di questo cantico. E quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: «Prendete a cuore tutte le parole che oggi pronunzio solennemente davanti a voi. Le prescriverete ai vostri figli, affinché abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. Poiché questa non è una parola senza valore per voi: anzi, è la vostra vita; per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese del quale andate a prendere possesso, passando il Giordano».

Mosè riceve l'ordine di salire sul monte Nebo

De 34:1-6; Nu 20:23-29; Sl 99:8-9
In quello stesso giorno, il SIGNORE parlò a Mosè e disse: «Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e guarda il paese di Canaan, che io do in possesso ai figli d'Israele. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito al tuo popolo, come tuo fratello Aaronne è morto sul monte Or ed è stato riunito al suo popolo, perché mi siete stati infedeli in mezzo ai figli d'Israele, presso le acque di Meriba, a Cades, nel deserto di Sin, in quanto non mi avete santificato in mezzo ai figli d'Israele. Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figli d'Israele, non entrerai».

CAPITOLO 33

Benedizione profetica di Mosè

Ge 49:1-28 (Es 28:17-21, 29-30)
Questa è la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse i figli d'Israele, prima di morire. Disse dunque:
«Il SIGNORE è venuto dal Sinai,
è spuntato per loro dal Seir,
ha sparso la sua luce dal monte di Paran,
è venuto dalle miriadi sante;
dalla sua destra usciva il fuoco della legge per loro.
Certo, il SIGNORE ama i popoli;
tutti i suoi santi sono nella tua mano.
Essi si abbassano ai tuoi piedi
e raccolgono le tue parole.
Mosè ci ha dato una legge,
eredità dell'assemblea di Giacobbe;
ed egli è stato re in Iesurun,
quando si adunavano i capi del popolo
e tutte insieme le tribù d'Israele.
Viva Ruben! che egli non muoia;
e i suoi uomini siano numerosi!».
E questo egli disse per Giuda:
«Ascolta, SIGNORE, la voce di Giuda
e riconducilo al suo popolo;
con tutte le sue forze egli lotta per la sua causa;
tu gli sarai di aiuto contro i suoi nemici!»
Poi disse di Levi:
«I tuoi tummim e i tuoi urim
appartengono all'uomo fedele che ti sei scelto,
che tu mettesti alla prova a Massa,
e con il quale contestasti alle acque di Meriba.
Egli dice di suo padre e di sua madre: "Non lo vedo!"
Non riconosce i suoi fratelli,
e nulla sa dei propri figli;
perché i Leviti osservano la tua parola
e sono i custodi del tuo patto.
Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe
e la tua legge a Israele;
mettono l'incenso sotto le tue narici
e l'olocausto sopra il tuo altare.
O SIGNORE, benedici la sua forza
e gradisci l'opera delle sue mani.
Spezza le reni a quelli che insorgono contro di lui,
e colpisci i suoi nemici, sì che non possano rialzarsi».
Di Beniamino disse:
«Egli, il prediletto del SIGNORE,
abiterà al sicuro presso di lui.
Il SIGNORE gli farà sempre riparo
ed egli riposerà tra le sue colline».
Poi disse di Giuseppe:
«Il suo paese sarà benedetto dal SIGNORE
con i doni più preziosi del cielo; con la rugiada,
con le acque profonde dell'abisso,
con i frutti più preziosi che il sole matura,
con quanto di meglio germoglia ogni luna,
con i migliori prodotti dei monti antichi,
con i doni più preziosi dei colli secolari,
con i doni più preziosi della terra e di quanto essa racchiude.
Il favore di colui che stava nel pruno venga sul capo di Giuseppe,
sulla fronte di colui che è principe tra i suoi fratelli!
Del suo bue primogenito egli ha la maestà;
le sue corna sono corna di bufalo.
Con esse cozzerà contro i popoli tutti quanti insieme,
fino alle estremità della terra.
Tali sono le miriadi d'Efraim,
tali sono le migliaia di Manasse».
Poi disse di Zabulon: «Rallégrati, Zabulon,
nel tuo uscire,
e tu, Issacar, nelle tue tende!
Essi chiameranno i popoli al monte,
e là offriranno sacrifici di giustizia;
poiché essi succhieranno l'abbondanza del mare
e i tesori nascosti nella sabbia».
Poi disse di Gad:
«Benedetto colui che mette Gad al largo!
Egli sta nella sua dimora come una leonessa
e sbrana braccio e testa.
Egli si è scelto le primizie del paese,
poiché questa è la parte riservata al condottiero,
ed egli vi è giunto alla testa del popolo,
ha compiuto la giustizia del SIGNORE
e i suoi decreti, insieme a Israele».
Poi disse di Dan:
«Dan è un leoncello,
che balza da Basan».
Poi disse di Neftali:
«O Neftali, sazio di favori
e ricolmo di benedizioni del SIGNORE,
prendi possesso dell'occidente e del mezzodì!»
Poi disse di Ascer:
«Benedetto sia Ascer tra i figli d'Israele!
Sia il favorito dei suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio!
Le sbarre delle sue porte siano di ferro e di bronzo
e duri quanto i tuoi giorni la tua forza!
Nessuno è pari al Dio di Iesurun
che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto,
che, nella sua maestà, avanza sulle nubi.
Il Dio eterno è il tuo rifugio;
e sotto di te stanno le braccia eterne.
Egli scaccia davanti a te il nemico
e ti dice: "Distruggi!"
Israele abiterà al sicuro,
la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria
in un paese di frumento e di mosto,
dove il cielo stilla rugiada.
Te beato, Israele! Chi è pari a te,
popolo salvato dal SIGNORE?
Egli è lo scudo che ti protegge,
e la spada che ti fa trionfare.
I tuoi nemici verranno ad adularti,
e tu calpesterai le loro alture».

CAPITOLO 34

Morte di Mosè

(De 32:48-52; Nu 20:23-29)(At 3:22-26; Eb 3:1-6) Sl 116:15-16; Mt 25:21
Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il SIGNORE gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, la regione meridionale, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il SIGNORE gli disse: «Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, questo giuramento: "Io lo darò ai tuoi discendenti". Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai». Mosè, servo del SIGNORE, morì là nel paese di Moab, come il SIGNORE aveva comandato. E il SIGNORE lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; e nessuno fino a oggi ha mai saputo dove è la sua tomba. Mosè aveva centovent'anni quando morì; la vista non gli si era indebolita e il vigore non gli era venuto meno. I figli d'Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni; si compirono così i giorni del pianto per il lutto per Mosè.
Giosuè, figlio di Nun, fu pieno dello spirito di sapienza, perché Mosè aveva imposto le mani sul suo capo; e i figli d'Israele gli ubbidirono e fecero quello che il SIGNORE aveva comandato a Mosè.
Non c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia. Nessuno è stato simile a lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare nel paese d'Egitto contro il faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese; né simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle grandi cose tremende che Mosè fece davanti agli occhi di tutto Israele.