CAPITOLO 1

Gli olocausti

Ge 8:20-21 (Le 6:2-4; Nu 15:1-16, 28)(Sl 66:13-15; 51:18-21)(Eb 10:1-14; Ef 5:2; Fl 2:8)
Il SIGNORE chiamò Mosè, gli parlò dalla tenda di convegno e gli disse: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Quando qualcuno di voi vorrà portare un'offerta al SIGNORE, offrirete bestiame grosso o minuto.
Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso, offrirà un maschio senza difetto: l'offrirà all'ingresso della tenda di convegno, per ottenere il favore del SIGNORE. Poserà la mano sulla testa dell'olocausto, e il SIGNORE lo accetterà come espiazione. Poi sgozzerà il vitello davanti al SIGNORE e i sacerdoti, figli d'Aaronne, offriranno il sangue e lo spargeranno sull'altare, da ogni lato, all'ingresso della tenda di convegno. Poi scuoierà l'olocausto e lo taglierà a pezzi. I figli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull'altare e disporranno della legna sul fuoco. Poi i sacerdoti, figli d'Aaronne, disporranno quei pezzi, la testa e il grasso, sulla legna messa sul fuoco che è sull'altare; ma laverà con acqua le interiora e le zampe, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull'altare, come olocausto, sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecore o capre, offrirà un maschio senza difetto. Lo sgozzerà dal lato settentrionale dell'altare davanti al SIGNORE; i sacerdoti, figli d'Aaronne, ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Poi lo taglierà a pezzi e, insieme con la testa e il grasso, il sacerdote li disporrà sulla legna messa sul fuoco sopra l'altare. Ma laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote offrirà ogni cosa e la brucerà sull'altare. Questo è un olocausto, un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.

Le 5:7-10; 2Co 8:12
«"Se la sua offerta al SIGNORE è un olocausto di uccelli, offrirà delle tortore o dei giovani piccioni. Il sacerdote offrirà in sacrificio l'uccello sull'altare, gli staccherà la testa, la brucerà sull'altare, e il sangue sarà fatto colare sopra uno dei lati dell'altare. Poi gli toglierà il gozzo con quel che contiene, e lo getterà sul lato orientale dell'altare, nel luogo delle ceneri. Spaccherà quindi l'uccello per le ali, senza però dividerlo in due, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna messa sopra il fuoco. Questo è un olocausto, un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.

CAPITOLO 2

Le offerte

Le 6:7-11; 7:9-14; Nu 15:4-10
«"Quando qualcuno offrirà al SIGNORE un'oblazione, la sua offerta sarà di fior di farina, su cui verserà dell'olio, e vi aggiungerà dell'incenso. La porterà ai sacerdoti figli d'Aaronne; il sacerdote prenderà una manciata piena del fior di farina spruzzato d'olio, con tutto l'incenso, e farà bruciare ogni cosa sull'altare, come ricordo. Questo è un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. Ciò che rimarrà dell'oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa santissima tra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE.
Quando offrirai come oblazione una cosa cotta nel forno, offrirai focacce azzime di fior di farina impastata con olio o gallette azzime unte d'olio.
Se la tua oblazione è cotta sulla piastra, sarà di fior di farina, impastata con olio, azzima. La dividerai in porzioni, e vi verserai sopra dell'olio: è un'oblazione.
Se la tua oblazione è cotta in padella, sarà fatta di fior di farina con olio.
Porterai al SIGNORE l'oblazione fatta di queste cose; sarà presentata al sacerdote, che la porterà sull'altare. Il sacerdote preleverà dall'oblazione la parte che dev'essere offerta come ricordo e la farà fumare sull'altare. È un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. Ciò che rimarrà dell'oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa santissima tra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE.

1Co 5:6-8; Mr 9:49-51
«"Qualunque oblazione offrirete al SIGNORE sarà senza lievito; non farete bruciare nulla che contenga lievito o miele, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Potrete offrirne al SIGNORE come oblazione di primizie; ma queste offerte non saranno poste sull'altare come offerte di profumo soave. Condirai con sale ogni oblazione e non lascerai la tua oblazione priva di sale, segno del patto del tuo Dio. Su tutte le tue offerte metterai del sale.

Le 23:10-14, 17
«"Se fai al SIGNORE un'oblazione di primizie, offrirai, come primizie, delle spighe tostate al fuoco e chicchi di grano nuovo, tritati. Vi metterai sopra dell'olio e vi aggiungerai dell'incenso: è un'oblazione. Il sacerdote farà fumare come ricordo una parte del grano tritato e dell'olio, con tutto l'incenso. È un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE.

CAPITOLO 3

I sacrifici di riconoscenza

(Le 9:18-21; 7:11-36) Eb 13:15; 1Co 10:16-18
«"Quando uno offrirà un sacrificio di riconoscenza, se offre bestiame grosso, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto davanti al SIGNORE. Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i sacerdoti, figli d'Aaronne, spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che vi aderisce, i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino ai rognoni. I figli d'Aaronne faranno bruciare tutto questo sull'altare sopra l'olocausto, che è sulla legna messa sul fuoco. Questo è un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Se l'offerta che egli fa come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE è di bestiame minuto, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto. Se presenta come offerta un agnello, l'offrirà davanti al SIGNORE. Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso, tutta la coda che egli staccherà presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, i due rognoni, il grasso che vi è sopra, che copre i fianchi, e la rete del fegato che staccherà vicino ai rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Se la sua offerta è una capra, l'offrirà davanti al SIGNORE. Poserà la mano sulla testa della vittima, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Della vittima offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si staccherà vicino ai rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo di profumo soave, consumato dal fuoco. Tutto il grasso appartiene al SIGNORE.
Questa è una legge perenne per tutte le vostre generazioni. In tutti i luoghi dove abiterete non mangerete né grasso né sangue"».

CAPITOLO 4

Sacrifici per il peccato

Le 6:17-23 (Eb 5:1-3; 7:26-28) Le 16:3, 11-14
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro: "Quando qualcuno avrà peccato per errore e avrà fatto qualcuna delle cose che il SIGNORE ha vietato di fare, se colui che ha peccato è il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e in tal modo ha reso colpevole il popolo, egli offrirà al SIGNORE, per il peccato commesso, un toro senza difetto, come sacrificio espiatorio. Condurrà il toro all'ingresso della tenda di convegno davanti al SIGNORE, poserà la mano sulla sua testa e lo sgozzerà davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà del sangue del toro, lo porterà dentro la tenda di convegno, intingerà il dito nel sangue e aspergerà quel sangue sette volte davanti al SIGNORE di fronte alla cortina del santuario. Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni dell'altare dell'incenso aromatico, altare che è davanti al SIGNORE nella tenda di convegno; e spargerà tutto il sangue del toro ai piedi dell'altare degli olocausti, che è all'ingresso della tenda di convegno. Toglierà dal toro del sacrificio per il peccato tutto il grasso, il grasso che copre le interiora e vi aderisce, i due rognoni e il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, la rete del fegato, da staccarsi insieme ai rognoni, nello stesso modo in cui queste parti si tolgono dai bovini del sacrificio di riconoscenza; il sacerdote le farà bruciare sull'altare degli olocausti. Ma la pelle del toro e tutta la sua carne, con la testa, le gambe, le interiora e gli escrementi, cioè tutto il resto del toro, lo porterà fuori dell'accampamento, in un luogo puro, dove si gettano le ceneri e lo brucerà con il fuoco, su della legna sopra il mucchio delle ceneri.

Nu 15:22-26; 2Cr 29:20-24
«"Se tutta la comunità d'Israele ha peccato per errore, senza accorgersene, e ha fatto qualcuna delle cose che il SIGNORE ha vietato di fare, rendendosi così colpevole, quando il peccato che ha commesso viene conosciuto, la comunità offrirà, come sacrificio espiatorio, un toro, che condurrà davanti alla tenda di convegno. Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del toro davanti al SIGNORE; e il toro sarà sgozzato davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote, che ha ricevuto l'unzione, porterà del sangue del toro dentro la tenda di convegno; il sacerdote intingerà il dito nel sangue e farà sette aspersioni davanti al SIGNORE, di fronte alla cortina. Metterà di quel sangue sui corni dell'altare che è davanti al SIGNORE, nella tenda di convegno; spargerà tutto il sangue ai piedi dell'altare dell'olocausto, che è all'ingresso della tenda di convegno. Toglierà dal toro tutto il grasso e lo brucerà sull'altare. Farà con questo toro, come ha fatto con il toro offerto quale sacrificio espiatorio. Così il sacerdote farà l'espiazione per la comunità e le sarà perdonato. Poi porterà tutto il resto del toro fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il toro precedente. Questo è il sacrificio espiatorio per l'assemblea.

Nu 15:27-31; Le 5:1-13
«"Se uno dei capi ha peccato, facendo per errore qualcosa che il SIGNORE suo Dio ha vietato di fare e si è così reso colpevole, quando gli sarà fatto conoscere il peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta un capro, un maschio fra le capre, senza difetto. Poserà la mano sulla testa del capro, e lo sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti, davanti al SIGNORE. È un sacrificio espiatorio. Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue del sacrificio espiatorio, lo metterà sui corni dell'altare degli olocausti e spargerà il sangue del capro ai piedi dell'altare dell'olocausto; farà poi fumare tutto il grasso del capro sull'altare, come ha fatto con il grasso del sacrificio di riconoscenza. Così il sacerdote farà l'espiazione per il suo peccato e gli sarà perdonato.
Se qualcuno del popolo pecca per errore e fa qualcosa che il SIGNORE ha vietato di fare, rendendosi colpevole, quando gli sarà fatto conoscere il peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta una capra, una femmina senza difetto, per il peccato che ha commesso. Poserà la mano sulla testa della vittima, e la sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti. Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue della capra, lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto e spargerà tutto il sangue della capra ai piedi dell'altare. Il sacerdote toglierà tutto il grasso dalla capra, come si toglie il grasso dal sacrificio di riconoscenza e lo farà bruciare sull'altare come un profumo soave per il SIGNORE. Così il sacerdote farà l'espiazione per quel tale e gli sarà perdonato.
Se questi invece porterà un agnello come suo sacrificio espiatorio, dovrà portare una femmina senza difetto. Poserà la mano sulla testa dell'agnello e lo sgozzerà come sacrificio espiatorio nel luogo dove si sgozzano gli olocausti. Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue del sacrificio espiatorio e lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto e spargerà tutto il sangue della vittima ai piedi dell'altare; toglierà dalla vittima tutto il grasso, come si toglie il grasso dall'agnello del sacrificio di riconoscenza, e il sacerdote lo farà bruciare sull'altare, sopra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso e gli sarà perdonato.

CAPITOLO 5

Sacrifici per i vari casi di colpevolezza

Le 7:1-7; 4:22-35; Pr 28:13
«"Una persona pecca se, udite le parole di giuramento, quale testimone non dichiara ciò che ha visto o ciò che sa. Porterà la propria colpa. Quando uno, anche senza saperlo, avrà toccato qualcosa di impuro, come il cadavere di una bestia selvatica impura, di un animale domestico impuro o di un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole. Quando uno, anche senza saperlo, avrà toccato un'impurità umana, qualunque di quelle impurità che rendono l'uomo impuro, appena viene a saperlo, diventa colpevole. Quando uno giura con le labbra, parlando senza riflettere, di fare qualcosa di male o di bene, proferendo con leggerezza uno di quei giuramenti che gli uomini sono soliti pronunciare, quando viene a saperlo, è colpevole delle sue azioni.
Quando uno dunque si sarà reso colpevole di una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso; porterà al SIGNORE il sacrificio per la colpa, per il peccato che ha commesso. Porterà una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrificio espiatorio e il sacerdote farà per lui l'espiazione del suo peccato.
Se non ha mezzi per procurarsi una pecora, porterà al SIGNORE, come sacrificio per la colpa, per il peccato che ha commesso, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. Li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima il sacrificio espiatorio, tagliandogli la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto; poi spargerà del sangue del sacrificio espiatorio sopra uno dei lati dell'altare e il resto del sangue sarà fatto colare ai piedi dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. Dell'altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso e gli sarà perdonato. Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che ha commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio, senza mettervi sopra né olio né incenso, perché è un sacrificio espiatorio. Porterà la farina al sacerdote; il sacerdote ne prenderà una manciata piena come ricordo e la farà fumare sull'altare sopra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. È un sacrificio espiatorio. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato, che quello ha commesso in uno di quei casi, e gli sarà perdonato. Il resto della farina sarà per il sacerdote, come si fa nell'oblazione"».

Nu 5:5-8; Sl 19:13; Ez 33:14-16 (1Gv 2:1-2)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Quando qualcuno commetterà un'infedeltà e peccherà involontariamente riguardo a ciò che dev'essere consacrato al SIGNORE, porterà al SIGNORE, come sacrificio per la colpa, un montone senza difetto, preso dal gregge, in base alla tua valutazione in sicli d'argento secondo il siclo del santuario, come sacrificio per la colpa. Risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto in più, e lo darà al sacerdote. Il sacerdote farà per lui l'espiazione con il montone offerto come sacrificio per la colpa e gli sarà perdonato.
Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, qualcuna delle cose che il SIGNORE ha vietato di fare, sarà colpevole e porterà la pena della sua iniquità. Presenterà al sacerdote, come sacrificio per la colpa, un montone senza difetto, scelto dal gregge, in base alla tua valutazione. Il sacerdote farà per lui l'espiazione dell'errore commesso per ignoranza e gli sarà perdonato. Questo è un sacrificio per la colpa; quel tale si è realmente reso colpevole verso il SIGNORE».
Il SIGNORE parlò a Mosè e disse:
«Quando uno peccherà e commetterà un'infedeltà verso il SIGNORE, negando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto, o un pegno messo nelle sue mani, o una cosa che ha rubato o estorto con frode al prossimo, o una cosa smarrita che ha trovata, e mentendo a questo proposito e giurando il falso circa una delle cose nelle quali l'uomo può peccare, quando avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode, o il deposito che gli era stato affidato, o l'oggetto smarrito che ha trovato, o qualunque cosa circa la quale abbia giurato il falso. Farà la restituzione per intero e vi aggiungerà un quinto in più, consegnando ciò al proprietario il giorno stesso in cui offrirà il suo sacrificio per la colpa. Porterà al sacerdote il suo sacrificio per la colpa offerto al SIGNORE: un montone senza difetto, scelto dal gregge in base alla tua valutazione, come sacrificio per la colpa. Il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti al SIGNORE, e gli sarà perdonato qualunque sia la cosa di cui si è reso colpevole».

CAPITOLO 6

Legge dell'olocausto

Le 1; Nu 28:3, ecc.
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Da' quest'ordine ad Aaronne e ai suoi figli, e di' loro:
"Questa è la legge dell'olocausto. L'olocausto rimarrà sulla legna accesa sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; e il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso. Il sacerdote indosserà la sua tunica di lino e si metterà dei calzoni di lino a contatto con la pelle; toglierà la cenere dell'olocausto consumato dal fuoco sull'altare e la metterà accanto all'altare. Poi si spoglierà delle vesti e ne indosserà delle altre e porterà la cenere fuori dal campo, in un luogo puro. Il fuoco sarà mantenuto acceso sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà della legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto, e sopra vi brucerà il grasso dei sacrifici di riconoscenza. Il fuoco dev'essere mantenuto sempre acceso sull'altare, e non lo si lascerà spegnere.

Legge dell'oblazione

Le 2
«"Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aaronne l'offriranno davanti al SIGNORE, di fronte all'altare. Si prenderà una manciata di fior di farina con il suo olio e tutto l'incenso che è sull'oblazione, e si farà bruciare ogni cosa sull'altare come sacrificio di profumo soave, come un ricordo per il SIGNORE. Aaronne e i suoi figli mangeranno quello che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà azzimo, in luogo santo; lo mangeranno nel cortile della tenda di convegno. Non lo si cocerà con lievito; è la parte che ho data loro dei sacrifici per me, consumati dal fuoco. È cosa santissima, come il sacrificio espiatorio e come il sacrificio per la colpa. Ogni maschio tra i figli d'Aaronne ne potrà mangiare. È la parte dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE, assegnata a voi per sempre di generazione in generazione. Chiunque toccherà quelle cose sarà santificato"».

Le 8:2, 26-28
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Questa è l'offerta che Aaronne e i suoi figli faranno al SIGNORE il giorno che riceveranno l'unzione: un decimo d'efa di fior di farina. Sarà l'oblazione quotidiana, metà la mattina e metà la sera. Essa sarà preparata con olio, sulla piastra; la porterai quando sarà cotta; l'offrirai come offerta, divisa in pezzi, di profumo soave per il SIGNORE. Il sacerdote che, tra i figli d'Aaronne, sarà unto per succedergli, farà anche lui questa offerta; è la parte assegnata per sempre al SIGNORE; sarà fatta bruciare per intero. Ogni oblazione del sacerdote sarà fatta bruciare per intero; non sarà mangiata».

Legge del sacrificio espiatorio

Le 4; Eb 13:10-13
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di' loro: "Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si sgozza l'olocausto, sarà sgozzata, davanti al SIGNORE, la vittima espiatoria. È cosa santissima. Il sacerdote che l'offrirà per il peccato, la mangerà; dovrà essere mangiata in luogo santo, nel cortile della tenda di convegno. Ogni cosa che toccherà la carne sarà santificata; se il suo sangue schizza sopra una veste, laverai in luogo santo quel lembo su cui è schizzato il sangue. Ma il vaso di terra che sarà servito a cuocerla, sarà spezzato; se è stata cotta in un vaso di rame, lo si strofini bene e lo si sciacqui con acqua. Soltanto i maschi delle famiglie dei sacerdoti ne potranno mangiare; è cosa santissima. Non mangerete nessuna vittima espiatoria il cui sangue viene portato nella tenda di convegno per fare l'espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata.

CAPITOLO 7

Legge del sacrificio per la colpa

Le 5:14-26
«"Questa è la legge del sacrificio per la colpa; è cosa santissima. Nel luogo dove si sgozza l'olocausto, si sgozzerà la vittima del sacrificio per la colpa; e se ne spargerà il sangue sull'altare da ogni lato; si offrirà tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora, i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si staccherà vicino ai rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare, come un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Questo è un sacrificio per la colpa. Soltanto i maschi delle famiglie dei sacerdoti ne potranno mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. Il sacrificio per la colpa è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge vale per entrambi; la vittima sarà del sacerdote che farà l'espiazione. Il sacerdote che offrirà l'olocausto per qualcuno avrà per sé la pelle della vittima che avrà offerta. Così pure ogni oblazione, cotta nel forno, o preparata in padella, o sulla piastra, sarà del sacerdote che l'ha offerta. Ogni oblazione, impastata con olio o asciutta, sarà per tutti i figli d'Aaronne: per l'uno come per l'altro.

Legge del sacrificio di riconoscenza

Le 3; 19:5-8
«"Questa è la legge del sacrificio di riconoscenza, che si offrirà al SIGNORE. Se qualcuno lo offre come ringraziamento, offrirà il sacrificio di ringraziamento con l'aggiunta di focacce azzime intrise con olio, gallette senza lievito unte con olio e fior di farina cotto in forma di focacce intrise d'olio. Oltre alle focacce, potrà offrire pane lievitato, in occasione del suo sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza. Di ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata al SIGNORE; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l'aspersione del sangue del sacrificio di riconoscenza. La carne del sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza sarà mangiata il giorno stesso in cui esso è offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina. Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno che egli la offrirà, e quel che ne rimane dovrà essere mangiato l'indomani; ma quello che sarà rimasto della carne del sacrificio fino al terzo giorno dovrà essere bruciato. Se uno mangia della carne del suo sacrificio di riconoscenza il terzo giorno, colui che l'ha offerto non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto; quella carne è immonda e colui che ne avrà mangiato porterà la pena della sua iniquità. La carne che sarà stata a contatto con qualcosa di impuro, non sarà mangiata; sarà bruciata. Quanto alla carne che si mangia, chiunque è puro ne potrà mangiare; ma la persona che, impura, mangerà della carne del sacrificio di riconoscenza che appartiene al SIGNORE, sarà tolta via dalla sua gente. Se uno toccherà qualcosa di impuro, un'impurità umana, un animale impuro o qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà della carne del sacrificio di riconoscenza che appartiene al SIGNORE, sarà tolto via dalla sua gente"».

Divieto di mangiare il grasso e il sangue

Le 3:16-17; 17:10-14
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Parla ai figli d'Israele, e di' loro:
"Non mangerete nessun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. Il grasso di una bestia morta da sé, o il grasso di una bestia sbranata potrà servire per qualsiasi altro uso ma non ne mangerete affatto; perché chiunque mangerà del grasso degli animali che si offrono in sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, sarà tolto via dalla sua gente. Non mangerete neppure del sangue, né di uccelli né di quadrupedi, dovunque abiterete. Chiunque mangerà sangue di qualsiasi specie, sarà tolto via dalla sua gente"».

La parta spettante ai Leviti

(Le 10:14-15; Nu 18:8-11, 18-19) Es 29:24-28
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Colui che offrirà al SIGNORE il suo sacrificio di riconoscenza porterà la sua offerta al SIGNORE, prelevandola dal suo sacrificio di riconoscenza. Porterà con le proprie mani ciò che dev'essere offerto al SIGNORE mediante il fuoco; porterà il grasso insieme con il petto, il petto per agitarlo come offerta agitata davanti al SIGNORE. Il sacerdote farà bruciare il grasso sull'altare; ma il petto sarà di Aaronne e dei suoi figli. Darete pure al sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifici di riconoscenza. Chiunque tra i figli d'Aaronne offrirà il sangue e il grasso dei sacrifici di riconoscenza avrà, come sua parte, la coscia destra. Infatti, dai sacrifici di riconoscenza offerti dai figli d'Israele, io prendo il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata, e li do al sacerdote Aaronne e ai suoi figli per legge perenne, che sarà osservata dai figli d'Israele"». Questa è la parte spettante ad Aaronne e ai suoi figli, dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE, dal giorno in cui saranno presentati per esercitare il sacerdozio del SIGNORE. Il SIGNORE ha ordinato ai figli d'Israele di dar loro questo dal giorno della loro unzione. È una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in generazione.
Questa è la legge dell'olocausto, dell'oblazione, del sacrificio espiatorio, del sacrificio per il peccato, della consacrazione e del sacrificio di riconoscenza: legge che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai il giorno che ordinò ai figli d'Israele di presentare le loro offerte al SIGNORE nel deserto del Sinai.

CAPITOLO 8

Consacrazione di Aaronne e dei suoi figli

(Es 29:1-9; 30:23-30)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Prendi Aaronne e i suoi figli con lui, i paramenti, l'olio dell'unzione, il toro del sacrificio espiatorio, i due montoni e il paniere dei pani azzimi; e convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda di convegno». Mosè fece come il SIGNORE gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso della tenda di convegno. Mosè disse alla comunità: «Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato di fare».
Mosè fece avvicinare Aaronne e i suoi figli, e li lavò con acqua. Poi rivestì Aaronne della tunica, lo cinse della cintura, gli mise addosso il manto, gli mise l'efod e lo cinse della cintura artistica dell'efod, con la quale gli fissò l'efod addosso. Gli mise pure il pettorale, e sul pettorale mise l'urim e il tummim. Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il santo diadema, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che vi si trovavano e le consacrò. Fece sette aspersioni sull'altare, lo unse con tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, per consacrarli. Versò dell'olio dell'unzione sul capo d'Aaronne e unse Aaronne, per consacrarlo. Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aaronne, li vestì di tuniche, li cinse di cinture e legò sul loro capo delle mitre, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.

Es 29:10-18; Eb 5:1-4
Fece quindi avvicinare il toro del sacrificio espiatorio, e Aaronne e i suoi figli gli posarono le mani sulla testa. Mosè lo sgozzò, ne prese del sangue, lo mise con il dito sui corni dell'altare da ogni lato, e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue ai piedi dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione. Prese tutto il grasso che era sulle interiora, la rete del fegato, i due rognoni con il loro grasso, e Mosè fece bruciare tutto sull'altare. Ma il toro, la sua pelle, la sua carne e i suoi escrementi, li bruciò fuori del campo, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
Fece quindi avvicinare il montone dell'olocausto e Aaronne e i suoi figli posarono le mani sulla sua testa. Mosè lo sgozzò e sparse il sangue sull'altare da ogni lato. Poi fece a pezzi il montone, e Mosè fece bruciare la testa, i pezzi e il grasso; quando ne ebbe lavato le interiora e le zampe con acqua, fece bruciare tutto il montone sull'altare. Fu un olocausto di profumo soave, un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.

Es 29:19-37; Le 7:31-34 (Eb 5:1-10; 7)
Poi fece avvicinare il secondo montone, il montone della consacrazione; Aaronne e i suoi figli posarono le mani sulla testa del montone. Mosè lo sgozzò, ne prese del sangue e lo mise sull'estremità dell'orecchio destro d'Aaronne, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aaronne, e mise di quel sangue sull'estremità del loro orecchio destro, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; e sparse il resto del sangue sull'altare da ogni lato. Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso che copriva le interiora, la rete del fegato, i due rognoni, il loro grasso, e la coscia destra; dal paniere dei pani azzimi, che era davanti al SIGNORE, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta intrisa d'olio e una galletta, e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra. Poi mise tutte queste cose nelle mani d'Aaronne e nelle mani dei suoi figli, e le agitò come offerta agitata davanti al SIGNORE. Mosè quindi le prese dalle loro mani, e le fece bruciare sull'altare sopra l'olocausto. Fu un sacrificio di consacrazione, di profumo soave: un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Poi Mosè prese il petto del montone e lo agitò come offerta agitata davanti al SIGNORE; questa fu la parte del montone della consacrazione, toccata a Mosè, come il SIGNORE gli aveva ordinato.
Mosè prese quindi dell'olio dell'unzione e del sangue che era sopra l'altare; spruzzò Aaronne e i suoi paramenti, i suoi figli e i loro paramenti; così consacrò Aaronne e i suoi paramenti, i suoi figli e i loro paramenti con lui.
Poi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figli: «Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda di convegno; la mangerete lì con il pane che è nel paniere della consacrazione, come ho ordinato, dicendo: Aaronne e i suoi figli la mangeranno. Quel che rimane della carne e del pane lo brucerete. Per sette giorni non vi allontanerete dall'ingresso della tenda di convegno, finché non siano compiuti i giorni della vostra consacrazione; poiché la vostra consacrazione durerà sette giorni. Ciò che si è fatto oggi è stato ordinato dal SIGNORE, per fare espiazione per voi. Rimarrete dunque sette giorni all'ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete il comandamento del SIGNORE, affinché non moriate; poiché così mi è stato ordinato». Aaronne e i suoi figli fecero tutte le cose che il SIGNORE aveva ordinato per mezzo di Mosè.

CAPITOLO 9

Primi sacrifici offerti per mezzo di Aaronne e dei suoi figli

Le 8:14-21; 4:3-21 (Eb 5:1-4; 7:26-28)
L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aaronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele, e disse ad Aaronne: «Prendi un vitello giovane per un sacrificio espiatorio, e un montone per un olocausto, entrambi senza difetto, e offrili al SIGNORE. Dirai così ai figli d'Israele: "Prendete un capro per un sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello entrambi di un anno, senza difetto, per un olocausto, un bue e un montone per un sacrificio di riconoscenza, per sacrificarli davanti al SIGNORE, e un'oblazione intrisa d'olio; perché oggi il SIGNORE vi apparirà"».
Essi dunque portarono davanti alla tenda di convegno le cose che Mosè aveva ordinate; e tutta la comunità si avvicinò e rimase in piedi davanti al SIGNORE. Mosè disse: «Questo è quello che il SIGNORE vi ha ordinato; fatelo e la gloria del SIGNORE vi apparirà». Mosè disse ad Aaronne: «Avvicìnati all'altare; offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto, fa' l'espiazione per te e per il popolo; presenta anche l'offerta del popolo e fa' l'espiazione per esso, come il SIGNORE ha ordinato».
Aaronne dunque si avvicinò all'altare e sgozzò il vitello del proprio sacrificio espiatorio. I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, ne mise sui corni dell'altare e sparse il resto del sangue ai piedi dell'altare; ma il grasso, i rognoni e la rete del fegato della vittima espiatoria, li fece bruciare sull'altare, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè. La carne e la pelle le bruciò fuori dell'accampamento.
Poi sgozzò l'olocausto; i figli d'Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse sull'altare da ogni lato. Gli porsero pure l'olocausto fatto a pezzi e la testa; ed egli li fece bruciare sull'altare. Lavò le interiora e le zampe, e le fece bruciare sull'olocausto, sopra l'altare. Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo sgozzò e offrì il sacrificio di espiazione, come la prima volta. Poi offrì l'olocausto, sacrificandolo secondo la regola stabilita. Presentò quindi l'oblazione; ne prese una manciata piena e la fece bruciare sull'altare, oltre all'olocausto della mattina. Sgozzò il bue e il montone, come sacrificio di riconoscenza per il popolo. I figli di Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse sull'altare, da ogni lato. Gli porsero il grasso del bue e del montone, la coda, il grasso che copre le interiora, i rognoni e la rete del fegato. Misero le parti di grasso sui petti ed egli le fece bruciare sull'altare; i petti e la coscia destra, Aaronne li agitò davanti al SIGNORE come offerta agitata, nel modo in cui Mosè aveva ordinato.

(Nu 6:22-27; 2Cr 7:1-3)(Lu 24:50-52)
Poi Aaronne alzò le mani verso il popolo e lo benedisse; e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio, l'olocausto e i sacrifici di riconoscenza, scese giù dall'altare.
Mosè e Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero il popolo; e la gloria del SIGNORE apparve a tutto il popolo. Un fuoco uscì dalla presenza del SIGNORE e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi; tutto il popolo lo vide, emise grida di esultanza e si prostrò con la faccia a terra.

CAPITOLO 10

Il fuoco estraneo di Nadab e Abiu

(Nu 3:2-4; 2S 6:2-9; Eb 12:28-29) Le 21:10-12
Nadab e Abiu figli d'Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso, e offrirono davanti al SIGNORE del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato. Allora un fuoco uscì dalla presenza del SIGNORE e li divorò; così morirono davanti al SIGNORE.
Allora Mosè disse ad Aaronne: «Questo è quello di cui il SIGNORE ha parlato, quando ha detto: "Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno vicino e sarò glorificato in presenza di tutto il popolo"». Aaronne tacque. Mosè chiamò Misael e Elsafan, figli di Uziel, zio d'Aaronne e disse loro: «Avvicinatevi, portate via i vostri fratelli dal santuario, fuori dall'accampamento». Essi si avvicinarono e li portarono via nelle loro tuniche, fuori dall'accampamento, come Mosè aveva detto.
Mosè disse ad Aaronne, a Eleazar e a Itamar, suoi figli: «Non andate a capo scoperto e non vi stracciate le vesti, affinché non moriate, e il SIGNORE non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri fratelli, tutta quanta la casa d'Israele, facciano pure cordoglio per quelli che il SIGNORE ha bruciati. Non vi allontanate dall'ingresso della tenda di convegno, altrimenti morirete; perché l'olio dell'unzione del SIGNORE è su di voi». Ed essi fecero come Mosè aveva detto.

Vari doveri e diritti dei sacerdoti

(Ez 44:21, 23-24; Ef 5:18) Le 6:14-18; 7:5-10
Il SIGNORE parlò ad Aaronne, e disse: «Tu e i tuoi figli non berrete vino né bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno, altrimenti morirete; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; e questo, perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro, e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi che il SIGNORE ha date loro per mezzo di Mosè».
Poi Mosè disse ad Aaronne, a Eleazar e a Itamar, i due figli che restavano ad Aaronne: «Prendete fra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE quello che rimane dell'oblazione e mangiatelo azzimo, presso l'altare, perché è cosa santissima. Lo mangerete in luogo santo: è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE; poiché così mi è stato ordinato. Il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te, in luogo puro; perché vi sono stati dati come parte dei sacrifici di riconoscenza dei figli d'Israele, spettante a te e ai tuoi figli. Oltre ai grassi da bruciare si porteranno la coscia dell'offerta elevata e il petto dell'offerta agitata, perché siano agitati davanti al SIGNORE; anche questo apparterrà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il SIGNORE ha ordinato».
Mosè si mise alla ricerca del capro del sacrificio espiatorio, ma esso era stato bruciato; allora egli si adirò contro Eleazar e contro Itamar, i figli che erano rimasti ad Aaronne, e disse: «Perché non avete mangiato il sacrificio espiatorio nel luogo santo? È cosa santissima. Il SIGNORE ve l'ha dato perché portiate l'iniquità della comunità, e perché ne facciate l'espiazione davanti a lui. Ecco, il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario. Voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato». E Aaronne disse a Mosè: «Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio espiatorio e il loro olocausto davanti al SIGNORE; e, dopo le cose che mi sono successe, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe ciò piaciuto al SIGNORE?» Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto.

CAPITOLO 11

Legge sugli animali puri e su quelli impuri

Le 20:25-26; =De 14:3-21; At 10:11-16; Eb 9:10
Poi il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: «Parlate così ai figli d'Israele:
"Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. Mangerete ogni animale che ha l'unghia spartita, il piede forcuto, e che rumina. Ma tra quelli che ruminano e tra quelli che hanno l'unghia spartita, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia spartita; lo considererete impuro; l'irace, perché rumina, ma non ha l'unghia spartita; lo considererete impuro; la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia spartita; la considererete impura; il porco, perché ha l'unghia spartita e il piede forcuto, ma non rumina; lo considererete impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti; li considererete impuri.
Fra tutti gli animali acquatici voi potrete mangiare questi. Mangerete tutto ciò che ha pinne e squame nelle acque, tanto nei mari quanto nei fiumi. Ma tutto ciò che non ha né pinne né squame, sia nei mari sia nei fiumi, fra tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, lo considererete abominevole. Li considererete abominevoli; non mangerete la loro carne, e avrete in abominio i loro corpi morti. Considererete abominevole tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque.
Tra gli uccelli avrete in abominio questi, e non li mangerete, perché sono un abominio: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare; il nibbio e ogni specie di falco; ogni specie di corvo; lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, lo smergo, l'ibis; il cigno, il pellicano, l'avvoltoio; la cicogna, ogni specie di airone, l'upupa e il pipistrello.
Avrete in abominio pure ogni insetto alato che cammina su quattro piedi. Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno zampe sopra i piedi adatte a saltare sulla terra. Di questi potrete mangiare: ogni specie di cavallette, ogni specie di locuste, gli acridi e i grilli. Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in abominio. Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. Chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera.
Considererete impuro ogni animale che ha l'unghia spartita, ma non ha il piede forcuto e non rumina; chiunque lo toccherà sarà impuro.
Considererete impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. Chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questi animali li considererete impuri.
Tra i piccoli animali che strisciano sulla terra, considererete impuri questi: la talpa, il topo e ogni specie di lucertola, il toporagno, la rana, la tartaruga, la lumaca, il camaleonte. Questi, fra gli animali che strisciano, saranno impuri per voi; chiunque li toccherà quando sono morti, sarà impuro fino alla sera. Ogni oggetto sul quale cadrà qualcuno di essi quando è morto, sarà immondo: sia che si tratti di oggetti di legno o stoffa o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; sarà messo nell'acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e spezzerete il vaso. Ogni cibo che serve al nutrimento, sul quale sarà caduta di quell'acqua, sarà impuro; e ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà impura. Ogni oggetto sul quale cadrà qualcosa del loro corpo morto, sarà impuro; il forno o il fornello sarà spezzato; sono impuri e li considererete impuri. Però, una fonte o una cisterna, nella quale c'è dell'acqua, sarà pura; ma chi toccherà i loro corpi morti sarà impuro. Se qualcosa dei loro corpi morti cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà puro; ma se è stata versata dell'acqua sul seme e vi cade sopra qualcosa dei loro corpi morti, lo considererai impuro. Se muore un animale di quelli che vi servono per nutrimento, colui che ne toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera. Colui che mangerà di quel corpo morto si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera; allo stesso modo colui che porterà quel corpo morto si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera.
Ogni cosa che striscia sulla terra è abominevole; non se ne mangerà. Di tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete nessuno di quelli che strisciano sul ventre o camminano con quattro piedi o con molti piedi, perché sono abominevoli. Non vi rendete abominevoli a causa di uno di questi animali che strisciano e non vi rendete impuri per causa loro e non lasciatevi contaminare da loro. Poiché io sono il SIGNORE, il vostro Dio; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo. Non contaminate le vostre persone per mezzo di uno qualsiasi di questi animali che strisciano sulla terra. Poiché io sono il SIGNORE che vi ho fatti salire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio. Siate dunque santi, perché io sono santo.
Questa è la legge riguardante i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia sulla terra, perché sappiate discernere ciò che è impuro da ciò che è puro, l'animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare"».

CAPITOLO 12

Legge relativa alle donne che hanno partorito

Sl 51:7; Lu 2:21-24
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla così ai figli d'Israele:
"Quando una donna sarà rimasta incinta e partorirà un maschio, sarà impura per sette giorni; sarà impura come nei giorni del suo ciclo mestruale. L'ottavo giorno il bambino sarà circonciso. La donna poi resterà ancora trentatré giorni a purificarsi del suo sangue; non toccherà nessuna cosa santa e non entrerà nel santuario finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una bambina, sarà impura per due settimane come nei giorni del suo ciclo mestruale; e resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue.
Quando i giorni della sua purificazione, per un figlio o per una figlia, saranno terminati, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato. Il sacerdote li offrirà davanti al SIGNORE e farà l'espiazione per lei; così ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. Se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l'espiazione per lei, ed ella sarà pura"».

CAPITOLO 13

Legge relativa alla lebbra

De 24:8 (Nu 12:10-15; 2Cr 26:19-21)(Is 64:5; Ap 21:27)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse:
«Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o una macchia lucida e vi siano sintomi di piaghe di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aaronne o da uno dei suoi figli che sono sacerdoti. Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se i peli della piaga sono diventati bianchi e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, essa è piaga di lebbra; il sacerdote che l'avrà esaminata, dichiarerà quell'uomo impuro. Ma se la macchia lucida sulla pelle è bianca e non appare essere più profonda della pelle, e i suoi peli non sono diventati bianchi, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga. Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà; se gli sembrerà che la piaga si sia fermata e non si sia allargata sulla pelle, lo isolerà per altri sette giorni. Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà di nuovo; se vedrà che ormai la piaga non è lucida e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo puro: si tratta di pustola. Quel tale laverà le sue vesti e sarà puro. Ma se la pustola si è allargata sulla pelle dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato puro, si farà esaminare una seconda volta dal sacerdote; il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, lo dichiarerà impuro; si tratta di lebbra.
Quando qualcuno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto dal sacerdote. Il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che sulla pelle c'è un tumore bianco, che ha fatto imbiancare i peli e che vi è nel tumore della carne viva, si tratta di lebbra invecchiata nella pelle del corpo di quell'uomo, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo isolerà perché è impuro. Se la lebbra produce delle eruzioni sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle dell'uomo che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi, il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà visto che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è diventato tutto quanto bianco, quindi è puro. Ma dal momento che apparirà in lui della carne viva, sarà dichiarato impuro. Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, dichiarerà quell'uomo impuro; la carne viva è impura: si tratta di lebbra. Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli andrà dal sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro.
Quando qualcuno avrà avuto sulla pelle un'ulcera che sia guarita e, poi, sul luogo dell'ulcera dovesse comparire un tumore bianco o una macchia lucida, bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote. Il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che la macchia appare più profonda della pelle e che i peli sono diventati bianchi, lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell'ulcera. Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non è più lucida, lo isolerà per sette giorni. Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro: si tratta di lebbra. Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto e non si è allargata, è la cicatrice dell'ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura provocata dal fuoco e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente al rosso o soltanto bianca, il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che i peli dov'è la macchia sono diventati bianchi e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà quel tale impuro: si tratta di lebbra. Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non ci sono peli bianchi dov'è la macchia, e che questa non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà per sette giorni. Il settimo giorno, la riesaminerà, e se la macchia si è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro: è piaga di lebbra. Ma se la macchia è rimasta ferma allo stesso punto e non si è allargata sulla pelle e ormai non è lucida, è il tumore della bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perché si tratta della cicatrice della bruciatura.
Quando un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o sul mento, il sacerdote esaminerà la piaga; se vedrà che essa appare più profonda della pelle e che ci sono dei peli giallastri e sottili, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna: si tratta di lebbra del capo o del mento. Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non ci sono peli neri, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna. Il settimo giorno il sacerdote esaminerà la piaga: se la tigna non si è allargata e non ci sono peli gialli, e se la tigna non appare più profonda della pelle, quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov'è la tigna; poi il sacerdote isolerà per altri sette giorni colui che ha la tigna. Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna, e se vedrà che non si è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; egli si laverà le vesti e sarà puro. Ma se, dopo che egli è stato dichiarato puro, la tigna si è allargata sulla pelle, il sacerdote l'esaminerà; e se vedrà che la tigna si è allargata sulla pelle, il sacerdote non avrà bisogno di cercare se ci sono peli gialli: quel tale è impuro. Ma se vedrà che la tigna si è fermata e che là sono cresciuti dei peli neri, la tigna è guarita: quel tale è puro e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Quando un uomo o una donna avranno sulla pelle delle macchie lucide, delle macchie bianche, il sacerdote le esaminerà; e se le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, si tratta di una eruzione cutanea: sono puri.
Colui al quale sono caduti i capelli è calvo, ma è puro. Se i capelli gli sono caduti dalla parte della faccia, è calvo di fronte ma è puro. Ma se sulla parte calva posteriore o anteriore del capo appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra, scoppiata nella parte calva posteriore o anteriore del capo. Il sacerdote lo esaminerà. Se il tumore della piaga nella parte calva posteriore o anteriore del capo è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo, quel tale è un lebbroso. È impuro e il sacerdote dovrà dichiararlo impuro; egli ha la piaga sul capo.
Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba e griderà: "Impuro! Impuro!" Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo.

Le 14:33-48
«Quando apparirà una macchia di muffa sopra una veste, sia veste di lana o veste di lino, un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un oggetto di pelle o qualsiasi altra cosa fatta di pelle, se la macchia sarà verdastra o rossastra sulla veste o sul cuoio, sul tessuto o sulla maglia o su qualunque cosa fatta di pelle, è macchia di muffa; sarà mostrata al sacerdote. Il sacerdote esaminerà la macchia, e isolerà sette giorni l'oggetto con la macchia. Il settimo giorno esaminerà la macchia; se si sarà allargata sulla veste, sul tessuto, sulla maglia, sul cuoio o sull'oggetto fatto di pelle per un uso qualunque, è una macchia di muffa maligna; è cosa impura. Egli brucerà quella veste, il tessuto, la maglia di lana, di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale c'è la macchia, perché è muffa maligna; saranno bruciati. Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non si è allargata sulla veste, sul tessuto, sulla maglia o sull'oggetto qualunque di pelle, ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la macchia e lo isolerà per altri sette giorni. Il sacerdote esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha cambiato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo: lo brucerai; vi è corrosione, sul diritto o sul rovescio dell'oggetto. Se il sacerdote, esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste, dal cuoio, dal tessuto o dalla maglia. Se appare ancora sulla veste, sul tessuto, sulla maglia o su un oggetto qualsiasi fatto di pelle, è muffa; brucerai l'oggetto su cui è la macchia. La veste, il tessuto, la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà puro».
Questa è la legge relativa alla macchia di muffa sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto, sulla maglia, o su qualunque oggetto fatto di pelle, per dichiararli puri o impuri.

CAPITOLO 14

Legge relativa alla purificazione dei lebbrosi guariti

Mr 1:40-44; Le 8:22-30 (Sl 51:9; Tt 3:4-6)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto dal sacerdote. Il sacerdote uscirà dall'accampamento e lo esaminerà. Se vedrà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, ordinerà che si prendano, per colui che dev'essere purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo. Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta contenente acqua di fonte. Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l'issopo. Immergerà quelle cose, insieme con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua di fonte. Aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro e lascerà l'uccello vivo andare libero per i campi.
Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà completamente i peli, si laverà nell'acqua e sarà puro. Dopo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda. Il settimo giorno si raderà completamente i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell'acqua, e sarà puro. L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di un efa di fior di farina, come oblazione, intrisa d'olio, e un log di olio. Il sacerdote che fa la purificazione presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti al SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno.
Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio per la colpa, con il log d'olio, e li presenterà come offerta agitata davanti al SIGNORE. Poi sgozzerà l'agnello nel luogo dove si sgozzano i sacrifici per il peccato e gli olocausti, vale a dire nel luogo sacro, poiché il sacrificio per la colpa appartiene al sacerdote, come quello per il peccato: è cosa santissima. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la colpa e lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. Poi il sacerdote prenderà dell'olio del log e lo verserà nella sua mano sinistra; quindi intingerà il dito della sua destra nell'olio che avrà nella sinistra, e con il dito farà sette aspersioni di quell'olio davanti al SIGNORE. Del rimanente dell'olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro, sopra il sangue del sacrificio per la colpa. Il resto dell'olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; così il sacerdote farà per lui l'espiazione davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi scannerà l'olocausto. Il sacerdote offrirà l'olocausto e l'oblazione sull'altare; farà per quel tale l'espiazione, ed egli sarà puro.
Se quel tale è povero e non può procurarsi queste cose, prenderà un solo agnello da offrire in sacrificio per la colpa, come offerta agitata, per fare l'espiazione per lui, un solo decimo di un efa di fior di farina intrisa d'olio, come oblazione, e un log d'olio. Prenderà anche due tortore o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio per il peccato, e l'altro per l'olocausto. L'ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, davanti al SIGNORE.
Il sacerdote prenderà l'agnello del sacrificio per la colpa e il log d'olio e li presenterà come offerta agitata davanti al SIGNORE. Poi scannerà l'agnello del sacrificio per la colpa. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la colpa, lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. Il sacerdote verserà di quell'olio nella sua mano sinistra, e con il dito della sua mano destra aspergerà l'olio, che avrà nella mano sinistra, sette volte davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote metterà dell'olio che avrà in mano sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrificio per la colpa. Il resto dell'olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti al SIGNORE. Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni che ha potuto procurarsi. Delle vittime che ha potuto procurarsi, una l'offrirà come sacrificio per il peccato e l'altra come olocausto, insieme all'oblazione; così il sacerdote farà l'espiazione davanti al SIGNORE per colui che si purifica».
Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra, e non ha i mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione.

Purificazione delle case infette da muffa

Le 13:47-59 (Is 32:18; Ap 18:2)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse:
«Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io vi do come vostro possesso, se mando la macchia della muffa in una casa del paese che possederete, il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: "Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla muffa". Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa.
Esaminerà la macchia; se vedrà che la macchia che è sui muri presenta cavità verdastre o rossastre più profonde dell'intonaco, il sacerdote uscirà dalla casa; e, giunto alla porta, farà isolare la casa per sette giorni. Il settimo giorno, il sacerdote vi ritornerà; e se, esaminandola, vedrà che la macchia si è allargata sulle pareti della casa, il sacerdote ordinerà che se ne rimuovano le pietre sulle quali è la macchia e che si gettino in luogo immondo, fuori dalla città. Farà raschiare tutto l'interno della casa e si butteranno i calcinacci raschiati fuori dalla città, in luogo impuro. Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell'altra calce per intonacare la casa.
Se la macchia riappare nella casa dopo averne rimosse le pietre e dopo che essa è stata raschiata e intonacata, il sacerdote entrerà a esaminare la casa; e se vedrà che la macchia si è allargata, nella casa c'è della muffa maligna; la casa è impura. Perciò si demolirà la casa; se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro. Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata isolata, sarà impuro fino alla sera. Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti, e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti.
Ma se il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata vede che la macchia non si è allargata nella casa dopo che essa è stata intonacata, dichiarerà la casa pura, perché la macchia è sparita. Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo; sgozzerà uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta contenente dell'acqua di fonte; prenderà il legno di cedro, l'issopo, il panno scarlatto e l'uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell'uccello sgozzato e nell'acqua di fonte, e aspergerà sette volte la casa. Purificherà la casa col sangue dell'uccello, con l'acqua di fonte, con l'uccello vivo, con il legno di cedro, con l'issopo e con il panno scarlatto; ma lascerà andare libero l'uccello vivo, fuori dalla città, per i campi; così farà l'espiazione per la casa, ed essa sarà pura».
Questa è la legge relativa a ogni specie di macchia di muffa e di tigna, alla muffa delle vesti e della casa, ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide, per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla muffa.

CAPITOLO 15

Legge relativa all'impurità dell'uomo e della donna

Nu 5:1-4 (Mr 7:20-23; 2Co 7:1)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè e ad Aaronne: «Parlate ai figli d'Israele e dite loro:
"Chiunque ha la gonorrea, a causa di questa sua gonorrea è impuro. La sua impurità sta nella sua gonorrea; sia la sua gonorrea continua o intermittente, l'impurità esiste. Ogni letto sul quale si coricherà colui che ha la gonorrea sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si metterà seduto sarà impuro. Chi toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi si sederà sopra un oggetto qualunque sul quale si sia seduto colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi toccherà il corpo di colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è puro, questi si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Ogni sella su cui sarà salito chi ha la gonorrea, sarà impura. Chiunque toccherà qualsiasi cosa che sia stata sotto quel tale, sarà impuro fino a sera. Chi porterà tali oggetti si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, lavare sé stesso nell'acqua e sarà immondo fino a sera. Il vaso di terra toccato da colui che ha la gonorrea sarà spezzato e ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua. Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato dalla sua infermità, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua di fonte e sarà puro. L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, andrà davanti al SIGNORE all'ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote. Il sacerdote li offrirà: uno come sacrificio per il peccato, l'altro come olocausto; il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti al SIGNORE, a causa della sua gonorrea.
L'uomo da cui sarà uscito seme genitale si laverà tutto il corpo nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Ogni veste e ogni pelle su cui sarà seme genitale si laveranno nell'acqua e saranno impuri fino a sera. La donna e l'uomo che avranno rapporti sessuali si laveranno tutti e due nell'acqua e saranno impuri fino a sera.

(Le 12:2-8; 20:18) Mr 5:25-34
Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera. Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità sarà impuro; e ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà impuro. Chiunque toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chiunque toccherà qualsiasi mobile sul quale la donna si sarà seduta si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Se qualche cosa si trovava sul letto o sul mobile dove la donna sedeva, chiunque tocca quella cosa sarà impuro fino a sera. Se un uomo si unisce a lei così che l'impurità di questa lo tocca, egli sarà impuro sette giorni; e ogni letto sul quale si coricherà sarà impuro. La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo delle sue mestruazioni, o che avrà questo flusso oltre il tempo delle sue mestruazioni, sarà impura per tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni. Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha le sue mestruazioni; ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, come l'impurità delle sue mestruazioni. Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura.
Terrete lontani i figli d'Israele da ciò che potrebbe contaminarli, affinché non muoiano a causa della loro impurità, qualora contaminassero il mio tabernacolo che è in mezzo a loro"».
Questa è la legge relativa a colui che ha la gonorrea e a colui dal quale è uscito seme genitale che lo rende impuro, e la legge relativa a colei che è indisposta a causa delle sue mestruazioni, all'uomo o alla donna che ha un flusso, e all'uomo che si unisce a una donna impura.

CAPITOLO 16

Legge relativa alla festa annuale delle espiazioni

(Eb 9:1-12; 10:1-22)
Il SIGNORE parlò a Mosè dopo la morte dei due figli d'Aaronne, i quali morirono quando si presentarono davanti al SIGNORE. Il SIGNORE disse a Mosè: «Parla ad Aaronne, tuo fratello, e digli di non entrare in qualsiasi tempo nel santuario, di là dalla cortina, davanti al propiziatorio che è sull'arca, affinché non muoia; poiché io apparirò nella nuvola sul propiziatorio.
Aaronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un toro per un sacrificio per il peccato e un montone per un olocausto. Indosserà la tunica sacra di lino, indosserà sotto la tunica i calzoni di lino; si metterà la cintura di lino, e si coprirà il capo con il turbante di lino. Questi sono i paramenti sacri; egli li indosserà dopo essersi lavato il corpo nell'acqua. Dalla comunità dei figli d'Israele prenderà due capri per un sacrificio per il peccato e un montone per un olocausto. Aaronne offrirà il suo toro del sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per sé e per la sua casa. Poi prenderà i due capri e li presenterà davanti al SIGNORE all'ingresso della tenda di convegno. Aaronne tirerà a sorte per vedere quale dei due debba essere del SIGNORE e quale di Azazel. Poi Aaronne farà avvicinare il capro che è toccato in sorte al SIGNORE, e l'offrirà come sacrificio per il peccato; ma il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà messo vivo davanti al SIGNORE, perché serva a fare l'espiazione per mandarlo poi ad Azazel nel deserto.
Aaronne offrirà dunque il suo toro del sacrificio espiatorio e farà l'espiazione per sé e per la sua casa. Sgozzerà il toro del sacrificio per il peccato per sé. Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi, tolti dall'altare davanti al SIGNORE, e due manciate di incenso aromatico polverizzato; e porterà ogni cosa di là dalla cortina. Metterà l'incenso sul fuoco davanti al SIGNORE, affinché la nuvola dell'incenso copra il propiziatorio che è sulla testimonianza e non morirà. Poi prenderà del sangue del toro, aspergerà col dito il propiziatorio verso oriente, e farà sette aspersioni del sangue col dito, davanti al propiziatorio.
Poi sgozzerà il capro del sacrificio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dalla cortina; farà con questo sangue quello che ha fatto con il sangue del toro: ne farà l'aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio.
Così farà l'espiazione per il santuario, a causa delle impurità dei figli d'Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda di convegno che è tra di loro, in mezzo alle loro impurità. Nella tenda di convegno, quando egli entrerà nel santuario per farvi l'espiazione, non ci sarà nessuno, finché egli non sia uscito e non abbia fatto l'espiazione per sé, per la sua casa e per tutta la comunità d'Israele. Egli uscirà verso l'altare che è davanti al SIGNORE e farà l'espiazione per esso; prenderà del sangue del toro e del sangue del capro, e lo metterà sui corni dell'altare da ogni lato. Farà sette aspersioni del sangue, con il dito, sull'altare; così lo purificherà e lo santificherà a causa delle impurità dei figli d'Israele.

(Is 53:6, 11; 2Co 5:21; Gv 1:29; Sl 103:12)
«Quando avrà finito di fare l'espiazione per il santuario, per la tenda di convegno e per l'altare, farà avvicinare il capro vivo. Aaronne poserà tutte e due le mani sul capo del capro vivo, confesserà su di lui tutte le iniquità dei figli d'Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li metterà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo che ha questo incarico, lo manderà via nel deserto. Quel capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in una regione solitaria; esso sarà lasciato andare nel deserto.
Poi Aaronne entrerà nella tenda di convegno, si spoglierà delle vesti di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà lì. Si laverà il corpo con acqua in un luogo santo, indosserà i paramenti, uscirà a offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e farà l'espiazione per sé e per il popolo. Farà bruciare sull'altare il grasso del sacrificio per il peccato.
L'uomo che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo con acqua e dopo questo rientrerà nell'accampamento.
Si porterà fuori dall'accampamento il toro del sacrificio per il peccato e il capro del sacrificio espiatorio, il cui sangue sarà stato portato nel santuario per farvi l'espiazione; e se ne bruceranno le pelli, la carne e gli escrementi. Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo con acqua; dopo questo, rientrerà nell'accampamento.

Le 23:26-32
«Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, il decimo giorno del mese, vi umilierete e non farete nessun lavoro, né colui che è nativo del paese, né lo straniero che abita fra di voi. Poiché in quel giorno si farà l'espiazione per voi, per purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti al SIGNORE. È per voi un sabato di riposo solenne e vi umilierete; è una legge perenne.
Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è stato consacrato per esercitare il sacerdozio al posto di suo padre farà l'espiazione; si vestirà delle vesti di lino, dei paramenti sacri. Farà l'espiazione per il santuario sacro; farà l'espiazione per la tenda di convegno e per l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità. Questa sarà per voi una legge perenne: fare una volta all'anno, per i figli d'Israele, l'espiazione di tutti i loro peccati».
E si fece come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.

CAPITOLO 17

Luogo destinato ai sacrifici

De 12:1-18; 1Co 10:31
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele e di' loro: "Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato:
Se un uomo qualsiasi della casa d'Israele scanna un bue, un agnello o una capra dentro l'accampamento o fuori dell'accampamento e non lo conduce all'ingresso della tenda di convegno, per presentarlo come offerta al SIGNORE davanti al tabernacolo del SIGNORE, sarà considerato come colpevole di spargimento di sangue; ha sparso del sangue. Quest'uomo sarà tolto via dal mezzo del suo popolo, affinché i figli d'Israele, invece di offrire, come fanno, i loro sacrifici nei campi, li portino al SIGNORE presentandoli al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, e li offrano al SIGNORE come sacrifici di riconoscenza. Il sacerdote ne spargerà il sangue sull'altare del SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno, e farà bruciare il grasso come un profumo soave per il SIGNORE. Essi non offriranno più i loro sacrifici agl'idoli a forma di capri che sono soliti adorare prostituendosi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione". Di' loro ancora: "Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli stranieri che soggiornano in mezzo a loro, offrirà un olocausto o un sacrificio e non lo porterà all'ingresso della tenda di convegno per offrirlo al SIGNORE, quest'uomo sarà tolto via dal suo popolo.

Divieto di mangiare il sangue

(Ge 9:4; Le 7:26-27; De 12:23-25)(Eb 9:22)
«"Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli stranieri che abitano in mezzo a loro mangia qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della vita. Perciò ho detto ai figli d'Israele: «Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che abita fra voi mangerà del sangue». E se uno qualunque dei figli d'Israele o degli stranieri che abitano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita; perciò ho detto ai figli d'Israele: «Non mangerete il sangue di nessuna creatura, poiché la vita di ogni creatura è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà tolto via».
Qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità"».

CAPITOLO 18

Unioni illecite e peccati contro natura

Le 20; De 18:9 (1Te 4:3-7; 1P 2:11-12)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro: "Io sono il SIGNORE vostro Dio. Non farete quello che si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né quello che si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, e non seguirete i loro costumi. Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, per conformarvi a esse. Io sono il SIGNORE vostro Dio. Osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, per mezzo delle quali chiunque le metterà in pratica vivrà. Io sono il SIGNORE. Nessuno si avvicinerà a una sua parente carnale per avere rapporti sessuali con lei. Io sono il SIGNORE.
Non disonorerai tuo padre, avendo rapporti sessuali con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.
Non scoprirai la nudità della moglie di tuo padre: disonoreresti tuo padre.
Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre e figlia di tua madre, sia essa nata in casa o nata fuori.
Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, poiché disonoreresti te stesso.
Non scoprirai la nudità della figlia della donna di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella.
Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è parente stretta di tuo padre.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è parente stretta di tua madre.
Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, né di sua moglie: è tua zia.
Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità.
Non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello: è la nudità di tuo fratello.
Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; non prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti stretti: è un delitto.
Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita.
Non ti avvicinerai a una donna per scoprire la sua nudità mentre è impura a causa delle sue mestruazioni.
Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei.
Non darai i tuoi figli perché vengano offerti a Moloc; e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole.
Non ti accoppierai con nessuna bestia per contaminarti con essa; la donna non si prostituirà a una bestia: è una mostruosità.
Non vi contaminate con nessuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per cacciare davanti a voi. Il paese ne è stato contaminato; per questo io punirò la sua iniquità; il paese vomiterà i suoi abitanti. Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, e non commetterete nessuna di queste cose abominevoli: né colui che è nativo del paese, né lo straniero che abita in mezzo a voi. Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi, e il paese ne è stato contaminato. Badate che, se contaminate il paese, esso non vi vomiti come ha vomitato le nazioni che vi stavano prima di voi. Poiché tutti quelli che commetteranno qualcuna di queste cose abominevoli saranno tolti via dal mezzo del loro popolo. Osserverete dunque i miei ordini e non seguirete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono il SIGNORE vostro Dio"».

CAPITOLO 19

Leggi religiose, cerimoniali e morali

1P 1:14-16; Le 20:26; 26:1-2
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele, e di' loro:
"Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.
Rispetti ciascuno sua madre e suo padre, e osservate i miei sabati. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dèi di metallo fuso. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

Le 7:11-21;De 24:19-22
«"Quando offrirete un sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, l'offrirete in modo che sia gradito. Lo si mangerà il giorno stesso che l'avrete offerto, e il giorno seguente; quello che rimarrà fino al terzo giorno, lo brucerete. Chi ne mangerà il terzo giorno, mangerà una cosa immonda; il sacrificio non sarà gradito. Chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché avrà profanato ciò che è sacro al SIGNORE e quel tale sarà tolto via dalla sua gente. Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all'ultimo angolo il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; nella tua vigna non coglierai i grappoli rimasti, né raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per lo straniero. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

Ef 4:28, 25; Ml 3:5 (Sl 72:12-14; Is 11:3-5)
«"Non ruberete, e non userete inganno né menzogna gli uni a danno degli altri.
Non giurerete il falso, usando il mio nome; perché profanereste il nome del vostro Dio. Io sono il SIGNORE.
Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò che è suo; il salario dell'operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino.
Non maledirai il sordo, e non metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
Non commetterete iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.

(Sl 140:12; 141:3-5) Ro 13:8-10
«"Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il SIGNORE.
Non odierai tuo fratello nel tuo cuore; rimprovera pure il tuo prossimo, ma non ti caricare di un peccato a causa sua. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE.

De 22:9-11; Pr 3:9-10
«"Osserverete le mie leggi.
Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due specie di semi, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
Se qualcuno ha rapporti sessuali con una donna e questa è una schiava promessa a un uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno puniti entrambi; ma non saranno messi a morte, perché quella ragazza non era libera. L'uomo condurrà al SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno, come sacrificio per la colpa, un montone; e il sacerdote farà per lui l'espiazione davanti al SIGNORE, con il montone del sacrificio per la colpa, per il peccato che quell'uomo ha commesso; e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato.
Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato alberi fruttiferi di ogni specie, considererete i frutti come incirconcisi; per tre anni saranno per voi come incirconcisi; non si dovranno mangiare. Il quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al SIGNORE, per dargli lode. Ma il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, perché essi possano continuare a darvi frutto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

Le 17:10-14; De 18:10-14; Is 8:19
«"Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, e non ti raderai i lati della barba. Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il SIGNORE.
Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di scelleratezze.
Osservate i miei sabati, e portate rispetto al mio santuario. Io sono il SIGNORE. Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

Pr 16:31 (Es 23:9; De 10:17-19) De 25:13-16
«"Àlzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
Quando qualche straniero abiterà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Non commettete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né con i pesi, né con le misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il SIGNORE vostro Dio; io vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto.
Osservate dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e mettetele in pratica. Io sono il SIGNORE"».

CAPITOLO 20

Pene previste per vari delitti

De 17:2-7 (Le 18; De 27:16, 20-23) 2Co 6:15-7:1
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Dirai ai figli d'Israele:
"Chiunque dei figli d'Israele o degli stranieri che abitano in Israele sacrificherà uno dei suoi figli a Moloc dovrà essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. Anche io volgerò la mia faccia contro quell'uomo, e lo toglierò via dal mezzo del suo popolo, perché avrà sacrificato dei figli a Moloc per contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome. Se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo sacrifica i suoi figli a Moloc, e non lo mette a morte, io volgerò la mia faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia e li eliminerò dal mezzo del loro popolo, lui con tutti quelli che come lui si prostituiscono a Moloc.
Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il SIGNORE vostro Dio. Osservate le mie leggi, e mettetele in pratica. Io sono il SIGNORE, e vi santifico.
Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maledetto suo padre o sua madre; il suo sangue ricadrà su di lui.
Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adultera dovranno essere messi a morte.
Se uno ha rapporti sessuali con la moglie di suo padre, vìola l'intimità di suo padre; tutti e due, l'uomo e la donna, dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha rapporti sessuali con sua nuora, ambedue dovranno essere messi a morte; hanno commesso una cosa abominevole; il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha relazioni sessuali con la figlia e la madre è un delitto; saranno bruciati con il fuoco lui e loro due, affinché non si trovi fra voi alcun delitto.
L'uomo che si accoppia con una bestia dovrà essere messo a morte; ucciderete anche la bestia.
Se una donna si avvicina a una bestia per accoppiarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno tolti via sotto gli occhi dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità.
Se uno si corica con una donna che ha le mestruazioni e ha rapporti sessuali con lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno tolti via dal mezzo del loro popolo.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa, vìola la sua stretta parente; tutti e due porteranno la pena della loro iniquità.
Se uno si corica con la moglie di suo zio, vìola l'intimità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; moriranno senza figli.
Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità; egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figli.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e le mie prescrizioni e le metterete in pratica affinché il paese dove io vi conduco per abitarvi non vi vomiti fuori. Non adotterete i costumi delle nazioni che io sto per cacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho avute in abominio; e vi ho detto: «Sarete voi quelli che possederete il loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele». Io sono il SIGNORE vostro Dio, che vi ha separati dagli altri popoli.
Farete dunque distinzione tra gli animali puri e quelli impuri, tra gli uccelli impuri e quelli puri, e non renderete le vostre persone abominevoli, mangiando animali, uccelli, o rettili che strisciano sulla terra, che vi ho fatto distinguere come impuri. Mi sarete santi, poiché io, il SIGNORE, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei.
Se un uomo o una donna sono negromanti o indovini dovranno essere messi a morte; saranno lapidati; il loro sangue ricadrà su di loro"».

CAPITOLO 21

Leggi relative ai sacerdoti

Ez 44:20-25; Is 52:11; Ml 3:33
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli d'Aaronne, e di' loro:
"Un sacerdote non si esporrà a diventare impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto, a meno che si tratti di uno dei suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, di suo figlio, di sua figlia, di suo fratello e di sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora sposata; per questa può esporsi all'impurità. Come capo in mezzo al suo popolo, non si contaminerà profanando sé stesso.
I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i lati della barba e non si faranno incisioni nella carne. Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono al SIGNORE i sacrifici consumati dal fuoco, il pane del loro Dio; perciò saranno santi.
Non sposeranno una prostituta, né una donna disonorata; non sposeranno una donna ripudiata da suo marito, perché sono santi per il loro Dio. Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: egli ti sarà santo, poiché io, il SIGNORE, che vi santifico, sono santo.
Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo padre; sarà bruciata con il fuoco.

Nu 6:5-8; Eb 7:26 (Sl 51:9, 21)
«"Il sommo sacerdote che sta al di sopra dei suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e che è stato consacrato e indossa i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti. Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre. Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l'olio dell'unzione del suo Dio è su di lui come un diadema. Io sono il SIGNORE.
Sposerà una vergine. Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà per moglie una vergine del suo popolo. Non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il SIGNORE che lo santifico"».

(De 23:1; Ez 44:10-16) Le 22:22-25
Il SIGNORE disse ancora a Mosè:
«Parla ad Aaronne e digli:
"Nelle generazioni future nessuno dei tuoi discendenti che abbia qualche deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi ha una deformità per difetto o per eccesso, o una frattura al piede o alla mano, né il gobbo, né il nano, né chi ha un difetto nell'occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli ammaccati. Nessun uomo tra i discendenti del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si avvicinerà per offrire i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. Ha un difetto: non si avvicini quindi per offrire il pane del suo Dio. Egli potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose santissime e le cose sante; ma non si avvicinerà alla cortina, e non si avvicinerà all'altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono il SIGNORE che li santifico"».
Così parlò Mosè ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele.
Le 7:19-21 (1Co 11:28-30)

CAPITOLO 22

Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Di' ad Aaronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante che mi sono consacrate dai figli d'Israele e non profanino il mio santo nome. Io sono il SIGNORE. Di' loro:
"Qualunque uomo tra i vostri discendenti che nelle future generazioni si avvicinerà, in stato d'impurità, alle cose sante che i figli d'Israele consacrano al SIGNORE, sarà tolto via dalla mia presenza. Io sono il SIGNORE.
Nessun uomo tra i discendenti d'Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea mangerà le cose sante, finché non sia puro. Lo stesso accadrà a chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto o avrà avuto una perdita di seme genitale, o a chi avrà toccato un rettile che l'abbia reso impuro o un uomo che gli abbia comunicato un'impurità di qualunque specie. Chi avrà avuto tali contatti sarà impuro fino a sera e non mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo con l'acqua; dopo il tramonto del sole sarà puro, e potrà poi mangiare le cose sante, perché sono il suo pane. Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono il SIGNORE.
Osserveranno dunque ciò che ho comandato, affinché non portino la pena del loro peccato e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono il SIGNORE che li santifico.

Nu 18:8-19; Mt 7:6
Nessun estraneo mangerà le cose sante; nemmeno chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario mangerà le cose sante. Ma lo schiavo che il sacerdote avrà comprato con il suo denaro ne potrà mangiare: così pure quello che gli è nato in casa: questi potranno mangiare il suo pane.
La figlia di un sacerdote sposata fuori dall'ambiente sacerdotale non mangerà le cose sante offerte per elevazione. Ma se la figlia del sacerdote è vedova o ripudiata senza figli, se torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; ma nessun estraneo ne mangerà.
Se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa aggiungendovi un quinto. I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante che i figli d'Israele offrono per elevazione al SIGNORE. Non permetteranno che essi mangino le loro cose sante per non farli incorrere in un'ammenda. Io sono il SIGNORE che li santifico"».

Leggi relative alle vittime

De 17:1; Ml 1:8, 13-14; 2S 24:24
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne, ai suoi figli, a tutti i figli d'Israele, e di' loro: "Chiunque, sia della casa d'Israele o sia straniero in Israele, presenti in olocausto al SIGNORE un'offerta per qualche voto o per qualche dono volontario per essere gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, scelto fra i buoi, fra le pecore o fra le capre. Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito. Quando uno offrirà al SIGNORE un sacrificio di riconoscenza, di buoi o di pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, per essere gradita, dovrà essere perfetta: non dovrà avere difetti. Non offrirete al SIGNORE una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che abbia delle ulceri, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull'altare un sacrificio mediante il fuoco al SIGNORE. Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma, come offerta per un voto, non sarebbe gradita. Non offrirete al SIGNORE un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; non lo farete nel vostro paese. Non accetterete dallo straniero nessuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene"».

Es 22:30; Le 7:15-18
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Quando sarà nato un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Non scannerete in uno stesso giorno una vacca o una pecora e il suo piccolo.
Quando offrirete al SIGNORE un sacrificio di ringraziamento, l'offrirete in modo da essere graditi. La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il SIGNORE.
Osserverete dunque i miei comandamenti e li metterete in pratica. Io sono il SIGNORE. Non profanerete il mio santo nome, affinché io sia santificato in mezzo ai figli d'Israele. Io sono il SIGNORE; io vi santifico e vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il SIGNORE"».

CAPITOLO 23

Le feste solenni

(Es 20:8-11; 31:13-17)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Ecco le solennità del SIGNORE, che voi celebrerete come sante convocazioni. Le mie solennità sono queste.
Per sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di completo riposo e di santa convocazione. Non farete in esso nessun lavoro; è un riposo consacrato al SIGNORE in tutti i luoghi dove abiterete.

La Pasqua; la festa dei pani senza lievito

(Es 12:2-28; 13:6-8; De 16:1-8; Nu 28:16-25) Mt 26:17-30; cfr. 1Co 11:23-26
«"Queste sono le solennità del SIGNORE, le sante convocazioni che proclamerete ai tempi stabiliti.
Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sull'imbrunire, sarà la Pasqua del SIGNORE; il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei Pani azzimi in onore del SIGNORE; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso nessun lavoro ordinario; per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete nessun lavoro ordinario"».

La festa delle Primizie

1Co 15:23
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Quando sarete entrati nel paese che io vi do e ne mieterete la raccolta, porterete al sacerdote un fascio di spighe, come primizia della vostra raccolta; il sacerdote agiterà il fascio di spighe davanti al SIGNORE, perché sia gradito per il vostro bene; l'agiterà il giorno dopo il sabato. Il giorno che agiterete il fascio di spighe, offrirete un agnello di un anno, che sia senza difetto, come olocausto al SIGNORE. L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa d'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, di profumo soave per il SIGNORE; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. Non mangerete pane, né grano arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portato l'offerta al vostro Dio. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.

La Pentecoste

(De 16:9-12; Nu 28:26-31) At 2:1, ecc.
«"Dall'indomani del sabato, dal giorno che avrete portato l'offerta agitata del fascio di spighe, conterete sette settimane intere. Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al SIGNORE una nuova oblazione. Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per un'offerta agitata, i quali saranno di due decimi di un efa di fior di farina e cotti con lievito; sono le primizie offerte al SIGNORE. Con quei pani offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un toro e due montoni, che saranno un olocausto al SIGNORE insieme alla loro oblazione e alle loro libazioni; sarà un sacrificio consumato dal fuoco, di profumo soave per il SIGNORE. E offrirete un capro come sacrificio per il peccato e due agnelli dell'anno come sacrificio di riconoscenza. Il sacerdote offrirà gli agnelli con il pane delle primizie, come offerta agitata davanti al SIGNORE; tanto i pani quanto i due agnelli consacrati al SIGNORE apparterranno al sacerdote. In quel medesimo giorno proclamerete la festa e avrete una santa convocazione. Non farete nessun lavoro ordinario. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino ai margini il tuo campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; lo lascerai per il povero e per lo straniero. Io sono il SIGNORE vostro Dio"».

La festa delle Trombe

Nu 29:1-6
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, che sarà ricordato con il suono della tromba, una santa convocazione. Non farete nessun lavoro ordinario e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco"».

Il giorno delle espiazioni

Le 16; Nu 29:7-11 (Za 12:10-13:1)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè:
«Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno delle espiazioni; avrete una santa convocazione, vi umilierete e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. In quel giorno non farete nessun lavoro; poiché è un giorno di espiazione, destinato a fare espiazione per voi davanti al SIGNORE, che è il vostro Dio. Poiché, ogni persona che non si umilierà in quel giorno, sarà tolta via dalla sua gente. Ogni persona che farà in quel giorno un lavoro qualsiasi, io la distruggerò dal mezzo del suo popolo. Non farete nessun lavoro. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. Sarà per voi un sabato, giorno di completo riposo, e vi umilierete; il nono giorno del mese, dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato».

La festa delle Capanne

(De 16:13-17; Nu 29:12-39) Ne 8:14-18
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele, e di' loro:
"Il quindicesimo giorno di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne, durerà sette giorni, in onore del SIGNORE. Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete nessun lavoro ordinario. Per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. L'ottavo giorno avrete una santa convocazione e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. È giorno di solenne assemblea; non farete nessun lavoro ordinario.
Queste sono le solennità del SIGNORE che voi proclamerete come sante convocazioni, perché si offrano al SIGNORE sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa al giorno stabilito, oltre ai sabati del SIGNORE, oltre ai vostri doni, oltre a tutti i vostri voti e a tutte le offerte volontarie che presenterete al SIGNORE.
Il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa al SIGNORE, per sette giorni; il primo giorno sarà di completo riposo e l'ottavo di completo riposo. Il primo giorno coglierete dagli alberi dei frutti di bell'aspetto, dei rami di palma, rami di mortella e rami di salici di torrente, e vi rallegrerete davanti al SIGNORE Dio vostro, per sette giorni. Celebrerete questa festa in onore del SIGNORE per sette giorni, ogni anno. È una legge perenne, di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. Abiterete in capanne per sette giorni; tutti quelli che saranno nativi d'Israele abiteranno in capanne, affinché i vostri discendenti sappiano che io feci abitare in capanne i figli d'Israele, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».
Così Mosè diede ai figli d'Israele le istruzioni relative alle solennità del SIGNORE.

CAPITOLO 24

Norme relative al candelabro

(Es 25:6; 27:20-21; Nu 8:1-4) Za 4:2-14
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Ordina ai figli d'Israele di portarti dell'olio di oliva puro, vergine, per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. Aaronne lo preparerà nella tenda di convegno, fuori della cortina che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, dalla sera alla mattina, davanti al SIGNORE. È una legge perenne, di generazione in generazione. Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al SIGNORE.

Norme relative al pane della presentazione

(Es 25:23-30)
«Prenderai pure del fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. Le metterai in due file, sei per fila, sulla tavola d'oro puro davanti al SIGNORE. Metterai dell'incenso puro sopra ogni fila, e sarà sul pane come un ricordo, come un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Ogni sabato si disporranno i pani davanti al SIGNORE, sempre; essi saranno forniti dai figli d'Israele; è un patto perenne. I pani apparterranno ad Aaronne e ai suoi figli ed essi li mangeranno in luogo santo; poiché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. È una legge perenne».

Legge contro i bestemmiatori e i violenti

1R 21:9-13; Nu 15:32-36 (Es 21:23-25; Mt 5:38-42)(Gv 8:59; 10:31)
Il figlio di una donna israelita e di un Egiziano, trovandosi in mezzo a degli Israeliti, venne a diverbio con un figlio d'Israele. Il figlio della israelita bestemmiò il nome del SIGNORE e lo maledisse; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selomit ed era figlia di Dibri, della tribù di Dan. Lo misero in prigione, in attesa di sapere che cosa il SIGNORE ordinasse di fare. E il SIGNORE parlò a Mosè, e gli disse: «Conduci quel bestemmiatore fuori dal campo; tutti quelli che lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapidi. Poi dirai ai figli d'Israele: "Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato. Chi bestemmia il nome del SIGNORE dovrà essere messo a morte; tutta la comunità lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, se bestemmia il nome del SIGNORE, sarà messo a morte. Chi percuote mortalmente un uomo dovrà essere messo a morte.
Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita.
Quando uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto come egli ha fatto: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro.
Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte.
Avrete una stessa legge tanto per lo straniero quanto per il nativo del paese; poiché io sono il SIGNORE vostro Dio"».
Mosè parlò ai figli d'Israele, i quali portarono quel bestemmiatore fuori dal campo e lo lapidarono. Così i figli d'Israele fecero quello che il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.

CAPITOLO 25

L'anno sabatico

Es 23:10-11
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, e gli disse: «Dirai così ai figli d'Israele:
"Quando sarete entrati nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo tempo di riposo consacrato al SIGNORE. Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore del SIGNORE; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna. Non mieterai quello che nascerà da sé dal seme caduto nella tua raccolta precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo, servirà di nutrimento a te, al tuo servo, alla tua serva, all'operaio e al tuo forestiero che stanno da te, al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà per loro nutrimento.

Il giubileo

(Is 61:1-3; Lu 4:16-21) Le 27:17-24
«"Conterai pure sette settimane di anni: sette volte sette anni; e queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Poi, il decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; il giorno delle espiazioni farete squillare la tromba per tutto il paese. Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne incolte. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete quel che i campi hanno prodotto in precedenza. In questo anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del suo. Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa da lui, nessuno truffi il suo prossimo. Quando comprerai del terreno dal tuo prossimo, stabilirai il prezzo in base agli anni passati dall'ultimo giubileo, ed egli venderà a te in ragione degli anni in cui si potrà avere raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; e quanto minore sarà il tempo, tanto calerai il prezzo, poiché egli ti vende il numero delle raccolte. Nessuno di voi danneggi il suo prossimo, ma temerai il tuo Dio; poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.
Voi metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete e starete al sicuro nel paese. La terra produrrà i suoi frutti, ne mangerete a sazietà e in essa abiterete sicuri. Se dite: «Che mangeremo il settimo anno, visto che non semineremo e non faremo raccolta?» Io disporrò che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno ed esso vi darà una raccolta sufficiente per tre anni. L'ottavo anno seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova.
Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia e voi state da me come stranieri e avventizi. Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo.

Riscatto delle terre e degli schiavi

De 15:1-15
«"Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno non ha chi possa riscattarla per lui, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, conterà le annate trascorse dalla vendita, renderà il di più al compratore, e rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all'anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso.
Se uno vende una casa da abitare in una città cinta di mura, avrà il diritto di riscattarla entro un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. Ma se quella casa, posta in una città fortificata, non è riscattata prima del compimento di un anno intero, rimarrà per sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà più restituita al giubileo. Però le case dei villaggi non attorniati da mura saranno considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate, e restituite al giubileo. Quanto alle città dei Leviti e alle case che essi vi possederanno, i Leviti avranno il diritto perenne di riscatto. E se anche uno dei Leviti non avrà riscattato la casa venduta nella sua città, essa sarà restituita al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà in mezzo ai figli d'Israele. I campi situati nei dintorni delle città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne. Se uno dei vostri diventa povero e privo di mezzi, tu lo sosterrai, come sosterrai lo straniero e l'avventizio, affinché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interesse, né usura; ma temi il tuo Dio e il tuo prossimo viva presso di te. Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un'usura. Io sono il SIGNORE vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio.
Se uno dei vostri diventa povero e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo; starà da te come un lavorante, come un avventizio. Ti servirà fino all'anno del giubileo; allora se ne andrà via da te insieme con i suoi figli, tornerà a casa sua e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono essere venduti come si vendono gli schiavi. Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo o la schiava. Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno fra voi, tra i figli che essi avranno generato nel vostro paese; e saranno vostra proprietà. Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi, per sempre; ma quanto ai vostri fratelli, i figli d'Israele, nessuno di voi dominerà sull'altro con asprezza.
Se uno straniero stabilito presso di te diventa ricco e uno dei vostri diviene povero presso di lui e si vende allo straniero stabilito presso di te o a qualcuno della famiglia dello straniero, dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli. Lo potrà riscattare suo zio, o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi per farlo, potrà riscattarsi da sé. Farà il conto, con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del giubileo; e il prezzo da pagare dipenderà dal numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto tenendo conto di questi anni e del prezzo per il quale fu comprato; se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. Starà da lui come un lavorante assunto con un contratto annuale; il padrone non lo tratterà con asprezza sotto i tuoi occhi. E se non è riscattato in nessuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: egli, con i suoi figli. Poiché i figli d'Israele sono i miei servi! Essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

CAPITOLO 26

Benedizioni

(De 11:8-15; 28:-14) Is 3:10; Ml 3:18
«"Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi davanti a loro, poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.
Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il SIGNORE.
Se vi comportate secondo le mie leggi, se osservate i miei comandamenti e li mettete in pratica, io vi darò le piogge nella loro stagione, la terra darà i suoi prodotti e gli alberi della campagna daranno i loro frutti. La trebbiatura vi durerà fino alla vendemmia, e la vendemmia vi durerà fino alla semina; mangerete a sazietà il vostro pane, e vivrete sicuri nel vostro paese. Io farò sì che la pace regni nel paese; voi vi coricherete e non ci sarà chi vi spaventi; farò sparire dal paese le bestie feroci e la spada non passerà per il vostro paese. Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno davanti a voi per la spada. Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno davanti a voi per la spada. Io mi volgerò verso di voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e manterrò il mio patto con voi. Voi mangerete il raccolto dell'anno precedente e, quando sarà vecchio, lo tirerete fuori per fare posto a quello nuovo. Io stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e non vi detesterò. Camminerò tra di voi, sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo. Io sono il SIGNORE vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per liberarvi dalla schiavitù; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.

Maledizioni

(De 28:15-68; 29:22-29) Is 3:11; Lu 19:27; Mt 7:26-27; Eb 2:2-3
«"Ma se non mi date ascolto e se non mettete in pratica tutti questi comandamenti, se disprezzate le mie leggi e detestate le mie prescrizioni non mettendo in pratica tutti i miei comandamenti e così rompete il mio patto, ecco quel che vi farò a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che annebbieranno i vostri occhi e consumeranno la vostra vita, e seminerete invano la vostra semenza: la mangeranno i vostri nemici. Volgerò la mia faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai vostri nemici; quelli che vi odiano vi domineranno e vi darete alla fuga senza che nessuno vi insegua.
Se nemmeno dopo questo vorrete darmi ascolto, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Spezzerò la superbia della vostra forza, farò in modo che il vostro cielo sia come di ferro e la vostra terra come di bronzo. La vostra forza si consumerà invano, poiché la vostra terra non darà i suoi prodotti e gli alberi della campagna non daranno i loro frutti.
E se mi resistete con la vostra condotta e non volete darmi ascolto, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. Manderò contro di voi le bestie feroci, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.
E se, nonostante questi castighi, non volete correggervi per tornare a me, ma con la vostra condotta mi resisterete, anche io vi resisterò e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. Manderò contro di voi la spada, che farà vendetta per la trasgressione del mio patto; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico. Quando vi toglierò il sostegno del pane, dieci donne coceranno il vostro pane in uno stesso forno, vi distribuiranno il vostro pane a peso e mangerete, ma non vi sazierete.
E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra condotta mi resisterete, anch'io vi resisterò con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie. Io distruggerò i vostri alti luoghi, spezzerò le vostre statue consacrate al sole, ammucchierò i vostri cadaveri sui resti dei vostri idoli e vi detesterò. Ridurrò le vostre città a deserti, desolerò i vostri santuari e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi. Desolerò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno, ne saranno stupefatti. E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò a spada tratta; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.
Allora la terra si godrà i suoi sabati per tutto il tempo che rimarrà desolata e che voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si godrà i suoi sabati. Per tutto il tempo che rimarrà desolata avrà il riposo che non ebbe nei vostri sabati, quando voi l'abitavate. Quanto ai superstiti fra di voi, io toglierò il coraggio dal loro cuore nel paese dei loro nemici; il rumore di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge davanti alla spada e cadranno senza che nessuno li insegua. Precipiteranno l'uno sopra l'altro come davanti alla spada, senza che nessuno li insegua e voi non potrete resistere davanti ai vostri nemici. Perirete fra le nazioni e il paese dei vostri nemici vi divorerà. I superstiti fra di voi saranno afflitti nei paesi dei loro nemici a causa delle proprie iniquità; e saranno afflitti anche a causa delle iniquità dei loro padri.

(De 30:1-7; 1R 8:46-51) Za 1:3; 1Gv 1:9
«"E confesseranno la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri, l'iniquità delle trasgressioni commesse contro di me e della resistenza oppostami, peccati per i quali anch'io avrò dovuto resistere loro e deportarli nel paese dei loro nemici; ma allora se il cuore loro incirconciso si umilierà e se accetteranno la punizione della loro iniquità, io mi ricorderò del mio patto con Giacobbe, mi ricorderò del mio patto con Isacco e del mio patto con Abraamo, e mi ricorderò del paese; poiché il paese sarà abbandonato da loro e si godrà i suoi sabati mentre rimarrà desolato, senza di loro. Essi sconteranno la loro colpa per aver detestato le mie prescrizioni e avere avuto in avversione le mie leggi. Ma, nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li disprezzerò e non li prenderò in avversione fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere il mio patto con loro; poiché io sono il SIGNORE loro Dio; ma per amor loro mi ricorderò del patto stretto con i loro antenati, che feci uscire dal paese d'Egitto, sotto gli occhi delle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il SIGNORE"».
Tali sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che il SIGNORE stabilì tra sé e i figli d'Israele, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.

CAPITOLO 27

I voti e le decime

De 23:21-23; 1S 1:11, 20-28
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al SIGNORE, tu ne stimerai il costo. Per un maschio dai venti ai sessant'anni, la tua stima sarà di cinquanta sicli d'argento, secondo il siclo del santuario; se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. Dai cinque ai vent'anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. Dai sessant'anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Se chi ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al sacerdote, il quale lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto.
Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta al SIGNORE, ogni animale che si darà al SIGNORE sarà cosa santa. Non lo si dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo o uno cattivo al posto di uno buono; e se uno sostituisce un animale all'altro, tutti e due gli animali saranno cosa sacra. Se si tratta di animali impuri di cui non si può fare offerta al SIGNORE, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote; il sacerdote ne farà la stima, secondo che l'animale sia buono o cattivo; l'interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla sua stima.

At 4:34-5:5
«"Se uno consacra la sua casa perché sia cosa santa al SIGNORE, il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sia buona o cattiva; l'interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e sarà sua.
Se uno consacra al SIGNORE un terreno di sua proprietà, ne farai la stima in ragione della semenza: cinquanta sicli d'argento per un omer di seme d'orzo. Se consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà fissato secondo la tua stima; ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al giubileo successivo e si farà una detrazione dalla tua stima. Se colui che ha consacrato il prezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della tua stima e resterà suo. Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende a un altro, non lo si potrà più riscattare; quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato al SIGNORE come una terra consacrata e diventerà proprietà del sacerdote.
Se uno consacra al SIGNORE un pezzo di terra che egli ha comprato e che non faceva parte della sua proprietà, il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo la stima fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato come cosa consacrata al SIGNORE. L'anno del giubileo la terra tornerà alla persona da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte.
Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghere.

Es 13:2, 11-15; Gs 6:17-24
Però nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono già al SIGNORE, perché primogeniti: vitello o agnello che siano, appartengono al SIGNORE. E se si tratta di un animale impuro, lo si riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima.
Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto d'interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.

Nu 18:21-32
Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo, sia dei frutti degli alberi, appartiene al SIGNORE; è cosa consacrata al SIGNORE. Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima dell'armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al SIGNORE. Non si farà distinzione fra animale buono o cattivo, e non si faranno sostituzioni; se si sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno riscattare"».
Questi sono i comandamenti che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai per i figli d'Israele.