CAPITOLO 1
Predicazione di Giovanni il battista
Mt 3:1-12; Lu 3:1-18; Gv 1:6-8, 15-37
Inizio del vangelo di Gesù Cristo [Figlio di Dio].
Secondo quanto è scritto nel profeta Isaia:
«Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
a prepararti la via...
Voce di uno che grida nel deserto:
"Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri"».
Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo di
ravvedimento per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e
tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel
fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno
ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico. E predicava,
dicendo: «Dopo di me viene colui che è più forte di me; al quale io non sono
degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. Io vi ho battezzati
con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo».
Battesimo e tentazione di Gesù Cristo
=(Mt 3:13-17; 4:1-11; Lu 3:21-23; 4:1-13) Gv 1:31-34
In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni
nel Giordano. A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli
e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli:
«Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per
quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli
angeli lo servivano.
Gesù Cristo in Galilea
=(Mt 4:12-17; Lu 4:14-15)
Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando
il vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».
Primi discepoli di Gesù Cristo
=(Mt 4:18-22; Lu 5:1-11) Gv 1:35-43
Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello
di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse
loro: «Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini». Essi, lasciate
subito le reti, lo seguirono. Poi, andando un po' più oltre, vide Giacomo,
figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, che anch'essi in barca
rassettavano le reti; e subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro
padre nella barca con gli operai, se ne andarono dietro a lui.
Gesù scaccia un demonio a Capernaum
=Lu 4:31-37 (Mr 5:1-17; At 10:38)
Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga,
insegnava. Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava
loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
In quel momento si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno
spirito immondo, il quale prese a gridare: «Che c'è fra noi e te, Gesù
Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: Il Santo di
Dio!» Gesù lo sgridò, dicendo: «Sta' zitto ed esci da costui!» E lo spirito
immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. E tutti si stupirono e
si domandavano tra di loro: «Che cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento
dato con autorità! Egli comanda perfino agli spiriti immondi, ed essi gli
ubbidiscono!» La sua fama si divulgò subito dappertutto, nella circostante
regione della Galilea.
Gesù guarisce la suocera di Pietro
=(Mt 8:14-15; Lu 4:38-39)
Appena usciti dalla sinagoga, andarono con Giacomo e Giovanni in casa di
Simone e di Andrea. La suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi
subito gliene parlarono; egli, avvicinatosi, la prese per la mano e la fece
alzare; la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli.
Altre guarigioni; missione in Galilea
=(Mt 8:16-17; 4:23-25; Lu 4:40-44)
Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli condussero tutti i
malati e gli indemoniati; tutta la città era radunata alla porta. Egli ne
guarì molti che soffrivano di diverse malattie, e scacciò molti demòni e non
permetteva loro di parlare, perché lo conoscevano.
Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in
un luogo deserto; e là pregava. Simone e quelli che erano con lui si misero
a cercarlo; e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano». Ed egli disse
loro: «Andiamo altrove, per i villaggi vicini, affinché io predichi anche
là; per questo infatti sono venuto». E andò per tutta la Galilea, predicando
nelle loro sinagoghe e cacciando demòni.
Gesù guarisce un lebbroso
=(Mt 8:2-4; Lu 5:12-16) Lu 17:12-19
Venne a lui un lebbroso e, buttandosi in ginocchio, lo pregò dicendo: «Se
vuoi, tu puoi purificarmi!» Gesù, impietositosi, stese la mano, lo toccò e
gli disse: «Lo voglio; sii purificato!» E subito la lebbra sparì da lui, e
fu purificato. Gesù lo congedò subito, dopo averlo ammonito severamente, e
gli disse: «Guarda di non dire nulla a nessuno, ma va', mostrati al
sacerdote, offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto;
questo serva loro di testimonianza». Ma quello, appena partito, si mise a
proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare
apertamente in città; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e da ogni
parte la gente accorreva a lui.
CAPITOLO 2
Gesù guarisce un paralitico
=(Mt 9:1-8; Lu 5:17-26) Gv 10:31-38
Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo in Capernaum. Si seppe che era in
casa, e si radunò tanta gente che neppure lo spazio davanti alla porta la
poteva contenere. Egli annunziava loro la parola.
E vennero a lui alcuni con un paralitico portato da quattro uomini. Non
potendo farlo giungere fino a lui a causa della folla, scoperchiarono il
tetto dalla parte dov'era Gesù; e, fattavi un'apertura, calarono il
lettuccio sul quale giaceva il paralitico. Gesù, veduta la loro fede, disse
al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Erano seduti là
alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: «Perché costui parla in
questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno
solo, cioè Dio?» Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi
ragionavano così dentro di loro, e disse: «Perché fate questi ragionamenti
nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire al paralitico: "I tuoi peccati
ti sono perdonati", oppure dirgli: "Àlzati, prendi il tuo lettuccio e
cammina?" Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra
autorità di perdonare i peccati, io ti dico, disse al paralitico, àlzati,
prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua». Il paralitico si alzò
subito, prese il suo lettuccio e se ne andò via in presenza di tutti; sicché
tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: «Una cosa così non
l'abbiamo mai vista».
Chiamata di Levi
=(Mt 9:9; Lu 5:27-28) Mt 4:18-22
Gesù uscì di nuovo verso il mare; e tutta la gente andava da lui, ed egli
insegnava loro. E, passando, vide Levi, figlio d'Alfeo, seduto al banco
delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì.
=(Mt 9:10-13; Lu 5:29-32)Lu 15:1-10; Sl 25:8-9
Mentre Gesù era a tavola in casa di lui, molti pubblicani e «peccatori»
erano anch'essi a tavola con lui e con i suoi discepoli; poiché ce n'erano
molti che lo seguivano. Gli scribi che erano tra i farisei, vedutolo
mangiare con i pubblicani e con i «peccatori», dicevano ai suoi discepoli:
«Come mai mangia [e beve] con i pubblicani e i peccatori?» Gesù, udito
questo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i
malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori».
Il digiuno; parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi
=(Mt 9:14-17; Lu 5:33-39)
I discepoli di Giovanni e i farisei erano soliti digiunare. Alcuni andarono
da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei
farisei digiunano e i tuoi discepoli non digiunano?» Gesù disse loro:
«Possono gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Finché
hanno con sé lo sposo, non possono digiunare. Ma verranno i giorni, che lo
sposo sarà loro tolto; e allora, in quei giorni, digiuneranno. Nessuno cuce
un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; altrimenti la toppa nuova
porta via il vecchio, e lo strappo si fa peggiore. Nessuno mette vino nuovo
in otri vecchi; altrimenti il vino fa scoppiare gli otri, e il vino si perde
insieme con gli otri; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».
Gesù, Signore del sabato
=(Mt 12:1-8; Lu 6:1-5)
In un giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, cammin
facendo, si misero a strappare delle spighe. I farisei gli dissero: «Vedi!
Perché fanno di sabato quel che non è lecito?» Ed egli disse loro: «Non
avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame,
egli e coloro che erano con lui? Com'egli, al tempo del sommo sacerdote
Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a
nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che
erano con lui?» Poi disse loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non
l'uomo per il sabato; perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del
sabato».
CAPITOLO 3
Gesù guarisce l'uomo dalla mano paralizzata
=(Mt 12:9-14; Lu 6:6-11)
Poi entrò di nuovo nella sinagoga; là stava un uomo che aveva la mano
paralizzata. E l'osservavano per vedere se lo avrebbe guarito in giorno di
sabato, per poterlo accusare. Egli disse all'uomo che aveva la mano
paralizzata: «Àlzati là nel mezzo!» Poi domandò loro: «È permesso, in un
giorno di sabato, fare del bene o fare del male? Salvare una persona o
ucciderla?» Ma quelli tacevano. Allora Gesù, guardatili tutt'intorno con
indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse all'uomo:
«Stendi la mano!» Egli la stese, e la sua mano tornò sana.
I farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di lui,
per farlo morire.
Numerose guarigioni
=Mt 12:15-21; Is 42:1-4
Poi Gesù si ritirò con i suoi discepoli verso il mare; e dalla Galilea una
gran folla lo seguì; e dalla Giudea, da Gerusalemme, dalla Idumea e da oltre
il Giordano e dai dintorni di Tiro e di Sidone una gran folla, udendo quante
cose egli faceva, andò da lui. Egli disse ai suoi discepoli che gli
tenessero sempre pronta una barchetta, per non farsi pigiare dalla folla.
Perché, avendone guariti molti, tutti quelli che avevano qualche malattia
gli si precipitavano addosso per toccarlo. E gli spiriti immondi, quando lo
vedevano, si gettavano davanti a lui e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!»
Ed egli ordinava loro con insistenza di non rivelare la sua identità.
Gesù sceglie i dodici apostoli
=Lu 6:12-16 (Mt 10:1-15; At 1:13)
Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quelli che egli volle, ed essi
andarono da lui. Ne costituì dodici per tenerli con sé e per mandarli a
predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i dodici,
cioè: Simone, al quale mise nome Pietro; Giacomo, figlio di Zebedeo e
Giovanni, fratello di Giacomo, ai quali pose nome Boanerges, che vuol dire
figli del tuono; Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo,
figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariot, quello che poi
lo tradì.
Il peccato imperdonabile: la bestemmia contro lo Spirito Santo
=(Mt 12:22-37; Lu 11:14-23)
Poi entrò in una casa e la folla si radunò di nuovo, così che egli e i suoi
non potevano neppure mangiare.
I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: «È fuori
di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha Belzebù, e
scaccia i demòni con l'aiuto del principe dei demòni». Ma egli, chiamatili a
sé, diceva loro in parabole: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno
è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. Se una casa è divisa
in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. Se dunque Satana insorge
contro sé stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. D'altronde
nessuno può entrare nella casa dell'uomo forte e rubargli le sue masserizie,
se prima non avrà legato l'uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la
casa. In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i
peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà
bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di
un peccato eterno». Egli parlava così perché dicevano: «Ha uno spirito
immondo».
La madre e i fratelli di Gesù
=(Mt 12:46-50; Lu 8:19-21)
Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a
chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: «Ecco tua
madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano». Egli
rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» Girando lo
sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei
fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e
madre».
CAPITOLO 4
Parabola del seminatore
=(Mt 13:1-23; Lu 8:4-15)
Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una gran folla si radunò
intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare,
mentre tutta la folla era a terra sulla riva. Egli insegnava loro molte cose
in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del
seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e la mangiarono. Un'altra
cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò,
perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu bruciata;
e, non avendo radice, inaridì. Un'altra cadde fra le spine; le spine
crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. Altre parti caddero
nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a
dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». Poi disse: «Chi ha orecchi
per udire oda».
Quando egli fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo
interrogarono sulle parabole. Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il
mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto
in parabole, affinché: "Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano
sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano
loro perdonati"». Poi disse loro: «Non capite questa parabola? Come
comprenderete tutte le altre parabole?
Il seminatore semina la parola. Quelli che sono lungo la strada, sono coloro
nei quali è seminata la parola; e quando l'hanno udita, subito viene Satana
e porta via la parola seminata in loro. E così quelli che ricevono il seme
in luoghi rocciosi sono coloro che, quando odono la parola, la ricevono
subito con gioia; ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi,
quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito
sviati. E altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro
che hanno udito la parola; poi gli impegni mondani, l'inganno delle
ricchezze, l'avidità delle altre cose, penetrati in loro, soffocano la
parola, che così riesce infruttuosa. Quelli poi che hanno ricevuto il seme
in buona terra sono coloro che odono la parola e l'accolgono e fruttano il
trenta, il sessanta e il cento per uno».
La lampada sul candeliere
=(Lu 8:16-18) Mt 5:15-16; Lu 11:3-36
Poi diceva ancora: «Si prende forse la lampada per metterla sotto il vaso o
sotto il letto? Non la si prende invece per metterla sul candeliere? Poiché
non vi è nulla che sia nascosto se non per essere manifestato; e nulla è
stato tenuto segreto, se non per essere messo in luce. Se uno ha orecchi per
udire oda».
Diceva loro ancora: «Badate a ciò che udite. Con la misura con la quale
misurate sarete misurati pure voi; e a voi sarà dato anche di più; poiché a
chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha».
Il seme che da sé germoglia e cresce
Is 55:10-11; 1Co 3:6-7; Fl 1:6
Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel
terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia
e cresce senza che egli sappia come. La terra da sé stessa dà il suo frutto:
prima l'erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. Quando il
frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché l'ora della
mietitura è venuta».
Il granello di senape
=(Mt 13:31-35; Lu 13:18-19) Da 2:34-35
Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo
rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo
si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla
terra; ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti i legumi;
e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli
del cielo».
Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello
che potevano intendere. Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai
suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Gesù calma la tempesta
=(Mt 8:18-27; Lu 8:2-25)
In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all'altra
riva». I discepoli, congedata la folla, lo presero, così com'era, nella
barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera
di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva.
Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. I discepoli lo svegliarono e gli
dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò
il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran
bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora
fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri:
«Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»
CAPITOLO 5
Gesù guarisce l'indemoniato di Gerasa
=(Mt 8:28-34; Lu 8:26-39) Mr 1:23-28; Sl 106:11; Is 49:24-25
Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù fu
smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo
posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora;
nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché spesso era
stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte,
e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. Di continuo, notte
e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percotendosi con
delle pietre. Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti e a
gran voce disse: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti
scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». Gesù, infatti, gli diceva:
«Spirito immondo, esci da quest'uomo!» Gesù gli domandò: «Qual è il tuo
nome?» Egli rispose: «Il mio nome è Legione perché siamo molti». E lo
pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. C'era là un gran
branco di porci che pascolava sul monte. I demòni lo pregarono dicendo:
«Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». Egli lo permise loro. Gli
spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a
precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare. E quelli che
li custodivano fuggirono e portarono la notizia in città e per la campagna;
la gente andò a vedere ciò che era avvenuto. Vennero da Gesù e videro
l'indemoniato seduto, vestito e in buon senno, lui che aveva avuto la
legione; e s'impaurirono. Quelli che avevano visto raccontarono loro ciò che
era avvenuto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi cominciarono a
pregare Gesù che se ne andasse via dai loro confini.
Com'egli saliva sulla barca, l'uomo che era stato indemoniato lo pregava di
poter stare con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va' a casa tua
dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come
ha avuto pietà di te». Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella
Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si
meravigliavano.
Gesù guarisce una donna e risuscita la figlia di Iairo
=(Mt 9:18-26; Lu 8:40-56)
Gesù passò di nuovo in barca all'altra riva, e una gran folla si radunò
attorno a lui; ed egli stava presso il mare. Ecco venire uno dei capi della
sinagoga, chiamato Iairo, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo
pregò con insistenza, dicendo: «La mia bambina sta morendo. Vieni a posare
le mani su di lei, affinché sia salva e viva». Gesù andò con lui, e molta
gente lo seguiva e lo stringeva da ogni parte.
Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni - molto aveva sofferto
da molti medici, e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun
giovamento, anzi era piuttosto peggiorata - avendo udito parlare di Gesù,
venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: «Se riesco a
toccare almeno le sue vesti, sarò salva». In quell'istante la sua emorragia
ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia.
Subito Gesù, conscio della potenza che era emanata da lui, voltatosi
indietro verso quella folla, disse: «Chi mi ha toccato le vesti?» I suoi
discepoli gli dissero: «Tu vedi come la folla ti si stringe attorno e dici:
"Chi mi ha toccato?"» Ed egli guardava attorno per vedere colei che aveva
fatto questo. Ma la donna paurosa e tremante, ben sapendo quello che era
avvenuto in lei, venne, gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità.
Ma Gesù le disse: «Figliola, la tua fede ti ha salvata; va' in pace e sii
guarita dal tuo male».
Mentre egli parlava ancora, vennero dalla casa del capo della sinagoga,
dicendo: «Tua figlia è morta; perché incomodare ancora il Maestro?» Ma Gesù,
udito quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: «Non temere;
soltanto continua ad aver fede!» E non permise a nessuno di accompagnarlo,
tranne che a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero a
casa del capo della sinagoga; ed egli vide una gran confusione e gente che
piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e
piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi ridevano di lui. Ma
egli li mise tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e
quelli che erano con lui, ed entrò là dove era la bambina. E, presala per
mano, le disse: «Talità cum!» che tradotto vuol dire: «Ragazza, ti dico:
àlzati!» Subito la ragazza si alzò e camminava, perché aveva dodici anni. E
furono subito presi da grande stupore; ed egli comandò loro con insistenza
che nessuno lo venisse a sapere; e disse che le fosse dato da mangiare.
=(Mt 13:54-58) Lu 4:16-30; Ro 10:21
Poi partì di là e andò nel suo paese e i suoi discepoli lo seguirono.
Venuto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga; molti, udendolo, si
stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? Che sapienza è
questa che gli è data? E che cosa sono queste opere potenti fatte per mano
sua? Non è questi il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo
e di Iose, di Giuda e di Simone? Le sue sorelle non stanno qui da noi?» E si
scandalizzavano a causa di lui.
Ma Gesù diceva loro: «Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria,
fra i suoi parenti e in casa sua». E non vi potè fare alcuna opera potente,
ad eccezione di pochi malati a cui impose le mani e li guarì. E si
meravigliava della loro incredulità.
La missione dei dodici apostoli
=(Mt 10; 11:1; Lu 9:1-6) Lu 10:1-20
Gesù andava attorno per i villaggi circostanti, insegnando.
Poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due; e diede loro
potere sugli spiriti immondi. Comandò loro di non prendere niente per il
viaggio; né pane, né sacca, né denaro nella cintura, ma soltanto un bastone;
di calzare i sandali e di non portare tunica di ricambio.
Diceva loro: «Dovunque sarete entrati in una casa, trattenetevi lì, finché
non ve ne andiate da quel villaggio; e se in qualche luogo non vi ricevono
né vi ascoltano, andando via, scotetevi la polvere dai piedi come
testimonianza contro di loro».
E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demòni,
ungevano d'olio molti infermi e li guarivano.
Martirio di Giovanni il battista
=(Mt 14:1-12) Lu 9:7-9; 3:19-20
Il re Erode udì parlare di Gesù (poiché la sua fama si era sparsa) e diceva:
«Giovanni il battista è risuscitato dai morti; è per questo che agiscono in
lui le potenze miracolose». Altri invece dicevano: «È Elia!» Ed altri: «È un
profeta come quelli di una volta». Ma Erode, udito ciò, diceva: «Giovanni,
che io ho fatto decapitare, lui è risuscitato!»
Poiché Erode aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva fatto incatenare in
prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, che egli,
Erode, aveva sposata. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenere
la moglie di tuo fratello!» Perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva
farlo morire, ma non poteva. Infatti Erode aveva soggezione di Giovanni,
sapendo che era uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era
molto perplesso, e l'ascoltava volentieri.
Ma venne un giorno opportuno quando Erode, al suo compleanno, fece un
convito ai grandi della sua corte, agli ufficiali e ai notabili della
Galilea. La figlia della stessa Erodiada entrò e ballò, e piacque a Erode e
ai commensali. Il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e te lo
darò». E le giurò: «Ti darò quel che mi chiederai; fino alla metà del mio
regno». Costei, uscita, domandò a sua madre: «Che chiederò?» La madre disse:
«La testa di Giovanni il battista». E, ritornata in fretta dal re, gli fece
questa richiesta: «Voglio che sul momento tu mi dia, su un piatto, la testa
di Giovanni il battista». Il re ne fu molto rattristato; ma, a motivo dei
giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no; e mandò subito una
guardia con l'ordine di portargli la testa di Giovanni. La guardia andò, lo
decapitò nella prigione e portò la testa su un piatto; la diede alla ragazza
e la ragazza la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, udito questo,
andarono a prendere il suo corpo e lo deposero in un sepolcro.
Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini
=(Mt 14:13-21; Lu 9:10-17; Gv 6:1-14) Mr 8:1-9
Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che
avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte,
in un luogo solitario, e riposatevi un poco». Difatti, era tanta la gente
che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare.
Partirono dunque con la barca per andare in un luogo solitario in disparte.
Molti li videro partire e li riconobbero; e da tutte le città accorsero a
piedi e giunsero là prima di loro. Come Gesù fu sbarcato, vide una gran
folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore;
e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendo già tardi, i discepoli gli si accostarono e gli dissero: «Questo
luogo è deserto ed è già tardi; lasciali andare, affinché vadano per le
campagne e per i villaggi dei dintorni e si comprino qualcosa da mangiare».
Ma egli rispose: «Date loro voi da mangiare». Ed essi a lui: «Andremo noi a
comprare del pane per duecento denari e daremo loro da mangiare?» Egli
domandò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Essi si accertarono e
risposero: «Cinque, e due pesci». Allora egli comandò loro di farli
accomodare a gruppi sull'erba verde; e si sedettero per gruppi di cento e di
cinquanta. Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, e, alzati gli occhi
verso il cielo, benedisse e spezzò i pani, e li dava ai discepoli, affinché
li distribuissero alla gente; e divise pure i due pesci fra tutti. Tutti
mangiarono e furono sazi, e si portarono via dodici ceste piene di pezzi di
pane, ed anche i resti dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano
cinquemila uomini.
Gesù cammina sul mare
=(Mt 14:22-33; Gv 6:15-21)
Subito dopo Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a
precederlo sull'altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe congedato la
folla. Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare.
Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra.
Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro
contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò incontro a loro,
camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, ma essi, vedendolo camminare
sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; perché tutti lo
videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio,
sono io; non abbiate paura!» Salì sulla barca con loro e il vento si calmò;
ed essi più che mai rimasero sgomenti, perché non avevano capito il fatto
dei pani, anzi il loro cuore era indurito.
Gesù guarisce i malati di Gennesaret
=Mt 14:34-36; Gv 6:22, ecc.
Passati all'altra riva, vennero a Gennesaret e scesero a terra. Come furono
sbarcati, subito la gente, riconosciutolo, corse per tutto il paese e
cominciarono a portare qua e là i malati sui loro lettucci, dovunque si
sentiva dire che egli si trovasse. Dovunque egli giungeva, nei villaggi,
nelle città e nelle campagne, portavano gli infermi nelle piazze e lo
pregavano che li lasciasse toccare almeno il lembo della sua veste. E tutti
quelli che lo toccavano erano guariti.
CAPITOLO 7
I farisei e la tradizione
=(Mt 15:1-9) Lu 11:37-41
Allora si radunarono vicino a lui i farisei e alcuni scribi venuti da
Gerusalemme. Essi videro che alcuni dei suoi discepoli prendevano i pasti
con mani impure, cioè non lavate. i farisei e tutti i Giudei non mangiano se
non si sono lavate le mani con grande cura, seguendo la tradizione degli
antichi; e quando tornano dalla piazza non mangiano senza essersi lavati. Vi
sono molte altre cose che osservano per tradizione: abluzioni di calici, di
boccali e di vasi di rame). I farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché
i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo
con mani impure?» E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti,
com'è scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il loro cuore è lontano da me.
Invano mi rendono il loro culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli
uomini». Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di
Dio per osservare la tradizione vostra! Mosè infatti ha detto: "Onora tuo
padre e tua madre"; e: "Chi maledice padre o madre sia condannato a morte".
Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: "Quello con cui potrei
assisterti è Corbàn" (vale a dire, un'offerta a Dio), non gli lasciate più
far niente per suo padre o sua madre, annullando così la parola di Dio con
la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte».
Giudizio sul cuore umano
=Mt 15:10-20 (Ga 5:19-21; Gr 4:14; Sl 51:12)
Poi, chiamata la folla a sé, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete:
non c'è nulla fuori dell'uomo che entrando in lui possa contaminarlo; sono
le cose che escono dall'uomo quelle che contaminano l'uomo. [Se uno ha
orecchi per udire oda.]»
Quando lasciò la folla ed entrò in casa, i suoi discepoli gli chiesero di
spiegare quella parabola. Egli disse loro: «Neanche voi siete capaci di
comprendere? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell'uomo non
lo può contaminare, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e se ne va
nella latrina?» Così dicendo, dichiarava puri tutti i cibi. Diceva inoltre:
«È quello che esce dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dentro,
dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti,
omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo invidioso,
calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di
dentro e contaminano l'uomo».
Gesù risponde alla fede di una pagana
=Mt 15:21-28 (Ge 32:24-29)
Poi Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro. Entrò in una
casa e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non potè restare nascosto, anzi
subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo udito
parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi. Quella donna era pagana,
sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia.
Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene
prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». «Sì, Signore», ella
rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli».
E Gesù le disse: «Per questa parola, va', il demonio è uscito da tua
figlia». La donna, tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto:
il demonio era uscito da lei.
Gesù guarisce un sordomuto
Mt 15:29-31; Is 35:4-6
Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò
verso il mar di Galilea attraversando il territorio della Decapoli.
Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli
imponesse le mani. Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise
le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli
occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» E
gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava
bene. Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e
più lo divulgavano; ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto
ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare».
CAPITOLO 8
Seconda moltiplicazione dei pani
=Mt 15:32-39 (Mr 6:35-44; 2R 4:42-44) Sl 146:7
In quei giorni c'era di nuovo una folla grandissima, e poiché non avevano da
mangiare, Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «Io ho pietà di
questa gente; poiché da tre giorni sta con me e non ha da mangiare. Se li
rimando a casa digiuni, verranno meno per via; perché alcuni di loro sono
venuti da lontano». I suoi discepoli gli risposero: «Come si potrebbe mai
saziarli di pane qui, in un deserto?» Egli domandò loro: «Quanti pani
avete?» Essi dissero: «Sette». Egli ordinò alla folla di accomodarsi per
terra; e presi i sette pani, dopo aver reso grazie, li spezzò e diede ai
discepoli perché li distribuissero alla folla; ed essi li distribuirono.
Avevano anche pochi pesciolini; ed egli, dopo aver detto la benedizione,
comandò di distribuire anche quelli. Tutti mangiarono e furono saziati; e
dei pezzi avanzati si raccolsero sette panieri. Erano circa quattromila
persone. Poi Gesù li congedò.
I farisei chiedono un segno
=Mt 15:39; 16:1-12
E, subito, salito sulla barca con i suoi discepoli, andò dalle parti di
Dalmanuta.
Allora vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli, per
metterlo alla prova, un segno dal cielo. Ma egli, dopo aver sospirato nel
suo spirito, disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io
vi dico: nessun segno sarà dato a questa generazione».
E, lasciatili, salì di nuovo sulla barca e passò all'altra riva.
I discepoli avevano nella barca solo un pane, perché avevano dimenticato di
prenderne degli altri. Egli li ammoniva dicendo: «Guardatevi dal lievito dei
farisei e dal lievito di Erode!» Ed essi si dicevano gli uni agli altri: «È
perché non abbiamo pane». Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché state a
discutere del non aver pane? Non riflettete e non capite ancora? Avete il
cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non
vi ricordate? Quando io spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste
piene di pezzi raccoglieste?» Essi dissero: «Dodici». «Quando spezzai i
sette pani per i quattromila, quanti panieri pieni di pezzi raccoglieste?»
Essi risposero: «Sette». E diceva loro: «Non capite ancora?»
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo
toccasse. Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio;
gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche
cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come
alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed
egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. Gesù lo rimandò a
casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».
Pietro riconosce in Gesù in Cristo
=(Mt 16:13-20; Lu 9:18-21) Gv 6:67-71
Poi Gesù se ne andò, con i suoi discepoli, verso i villaggi di Cesarea di
Filippo; cammin facendo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che
io sia?» Essi risposero: «Alcuni, Giovanni il battista; altri, Elia, e
altri, uno dei profeti. Egli domandò loro: «E voi, chi dite che io sia?» E
Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». Ed egli ordinò loro di non parlare
di lui a nessuno.
Il prezzo del discepolato
=(Mt 16:21-28; Lu 9:22-27)
Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo
soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti,
dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. Diceva queste
cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. Ma
Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo:
«Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle
cose degli uomini».
Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire
dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi
vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor
mio e del vangelo, la salverà. E che giova all'uomo se guadagna tutto il
mondo e perde l'anima sua? Infatti, che darebbe l'uomo in cambio della sua
anima? Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa
generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà
di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli».
Diceva loro: «In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non
gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio venuto con
potenza».
La trasfigurazione
=(Mt 17:1-13; Lu 9:28-36) 2P 1:16-18
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse
soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza;
le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che
nessun lavandaio sulla terra può dare. E apparve loro Elia con Mosè, i quali
stavano conversando con Gesù. Pietro, rivoltosi a Gesù, disse: «Rabbì, è
bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per
Elia». Infatti non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da
spavento. Poi venne una nuvola che li coprì con la sua ombra; e dalla nuvola
una voce: «Questo è il mio diletto Figlio; ascoltatelo». E a un tratto,
guardatisi attorno, non videro più nessuno con loro, se non Gesù solo. Poi,
mentre scendevano dal monte, egli ordinò loro di non raccontare a nessuno le
cose che avevano viste, se non quando il Figlio dell'uomo fosse risuscitato
dai morti. Essi tennero per sé la cosa, domandandosi tra di loro che
significasse quel risuscitare dai morti. Poi gli chiesero: «Perché gli
scribi dicono che prima deve venire Elia?» Egli disse loro: «Elia deve
venire prima e ristabilire ogni cosa; e come mai sta scritto del Figlio
dell'uomo che egli deve patire molte cose ed esser disprezzato? Ma io vi
dico che Elia è già venuto e, come è scritto di lui, gli hanno anche fatto
quello che hanno voluto».
Gesù guarisce un indemoniato
=(Mt 17:14-21; Lu 9:37-43)
Giunti presso i discepoli, videro intorno a loro una gran folla e degli
scribi che discutevano con loro. Subito tutta la gente, come vide Gesù, fu
sorpresa e accorse a salutarlo. Egli domandò: «Di che cosa discutete con
loro?» Uno della folla gli rispose: «Maestro, ho condotto da te mio figlio
che ha uno spirito muto; e, quando si impadronisce di lui, dovunque sia, lo
fa cadere a terra; egli schiuma, stride i denti e rimane rigido. Ho detto ai
tuoi discepoli che lo scacciassero, ma non hanno potuto». Gesù disse loro:
«O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi
sopporterò? Portatelo qui da me». Glielo condussero; e come vide Gesù,
subito lo spirito cominciò a contorcere il ragazzo con le convulsioni; e,
caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù domandò al padre: «Da quanto
tempo gli avviene questo?» Egli disse: «Dalla sua infanzia; e spesse volte
lo ha gettato anche nel fuoco e nell'acqua per farlo perire; ma tu, se puoi
fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». E Gesù: «Dici: "Se puoi!" Ogni
cosa è possibile per chi crede». Subito il padre del bambino esclamò: «Io
credo; vieni in aiuto alla mia incredulità». Gesù, vedendo che la folla
accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: «Spirito muto e sordo, io
te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più». Lo spirito, gridando e
straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto, e quasi tutti
dicevano: «È morto». Ma Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
Quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato:
«Perché non abbiamo potuto scacciarlo noi?» Egli disse loro: «Questa specie
di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera».
Secondo annunzio della passione
=(Mt 17:22-23; Lu 9:43-46) Mr 8:31-33
Poi, partiti di là, attraversarono la Galilea; e Gesù non voleva che si
sapesse. Infatti egli istruiva i suoi discepoli, dicendo loro: «Il Figlio
dell'uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini ed essi l'uccideranno;
ma tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà». Ma essi non capivano
le sue parole e temevano d'interrogarlo.
L'umiltà, segreto della vera grandezza
=(Mt 18:1-5; Lu 9:46-48) Mr 10:35-45; Fl 2:5-11
Giunsero a Capernaum; quando fu in casa, domandò loro: «Di che discorrevate
per strada?» Essi tacevano, perché per via avevano discusso tra di loro chi
fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i dodici e disse loro: «Se
qualcuno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servitore di
tutti». E preso un bambino, lo mise in mezzo a loro; poi lo prese in braccio
e disse loro: «Chiunque riceve uno di questi bambini nel nome mio, riceve
me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato».
Condanna dello spirito settario
=(Mt 18:5-9; Lu 9:49-50)
Giovanni gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto uno che scacciava i demòni
nel tuo nome, [e che non ci segue;] e glielo abbiamo vietato perché non ci
seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo vietate, perché non c'è nessuno che
faccia qualche opera potente nel mio nome, e subito dopo possa parlar male
di me. Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi avrà dato da bere un
bicchier d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, in verità vi dico che
non perderà la sua ricompensa.
Avvertimento contro tutto ciò che è motivo di scandolo
1Co 8:9-13; 9:24-27
«E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio
sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse
gettato in mare.
Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare
monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco
inestinguibile[, dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. Se
il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare
zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna[, dove
il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. Se l'occhio tuo ti fa
cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel
regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna, dove il
verme loro non muore e il fuoco non si spegne. Poiché ognuno sarà salato con
il fuoco. Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli
darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con
gli altri».
=Mt 19:1-12 (De 24:1-4; Mt 5:31-32) Lu 16:18; cfr. Ro 7:1-3; 1Co 7:10-16
Poi Gesù partì di là e se ne andò nei territori della Giudea e oltre il
Giordano. Di nuovo si radunarono presso di lui delle folle; e di nuovo egli
insegnava loro come era solito fare.
Dei farisei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È
lecito a un marito mandar via la moglie?» Egli rispose loro: «Che cosa vi ha
comandato Mosè?» Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio
e di mandarla via». Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che
Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione Dio li
fece maschio e femmina. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due
saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. L'uomo,
dunque, non separi quel che Dio ha unito».
In casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso argomento. Egli
disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un'altra, commette
adulterio verso di lei; e se la moglie ripudia suo marito e ne sposa un
altro, commette adulterio».
Gesù benedice i bambini
=(Mt 19:13-15; Lu 18:15-17)
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano
coloro che glieli presentavano. Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro:
«Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno
di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità io vi dico che chiunque non
avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto». E,
presili in braccio, li benediceva ponendo le mani su di loro.
Il giovane ricco
=(Mt 19:16-26; Lu 8:18-27) Mt 6:19-21, 24; Mr 9:43; ecc.; Lu 10:25-37; Ro
10:3
Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a
lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita
eterna?» Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne
uno solo, cioè Dio. Tu sai i comandamenti: "Non uccidere; non commettere
adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno;
onora tuo padre e tua madre"». Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose
le ho osservate fin dalla mia gioventù». Gesù, guardatolo, l'amò e gli
disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri e
avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristato da
quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. Gesù, guardatosi
attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno
delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» I discepoli si stupirono di
queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile per
quelli che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio! È più facile
per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco
entrare nel regno di Dio». Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro:
«Chi dunque può essere salvato?» Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse:
«Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a
Dio».
=(Mt 19:27-30; Lu 18:28, 30)
Pietro gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo
seguito». Gesù rispose: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia
lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi,
per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne
riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi,
insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. Ma molti
primi saranno ultimi e molti ultimi primi».
Gesù predice per la terza volta la passione e la risurrezione
=(Mt 20:17-19; Lu 18:31-34) Mr 8:31-33
Mentre erano in cammino salendo a Gerusalemme, Gesù andava davanti a loro;
essi erano turbati; quelli che seguivano erano pieni di timore. Egli prese
di nuovo da parte i dodici, e cominciò a dir loro le cose che stavano per
accadergli: «Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle
mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e
lo consegneranno ai pagani, i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso,
lo flagelleranno e l'uccideranno; ma, dopo tre giorni, egli risusciterà».
Risposta di Gesù alla domanda di Giacomo e di Giovanni
=Mt 20:20-28 (Lu 22:24-27; Gv 13:3-17)
Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a lui, dicendogli:
«Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli
disse loro: «Che volete che io faccia per voi?» Essi gli dissero: «Concedici
di sedere uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria».
Ma Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il
calice che io bevo, o essere battezzati del battesimo del quale io sono
battezzato?» Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». E Gesù disse loro: «Voi
certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo del
quale io sono battezzato; ma quanto al sedersi alla mia destra o alla mia
sinistra, non sta a me concederlo, ma è per quelli a cui è stato preparato».
I dieci, udito ciò, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Ma
Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che quelli che son reputati
principi delle nazioni le signoreggiano e che i loro grandi le sottomettono
al loro dominio. Ma non è così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere
grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi, vorrà essere
primo sarà servo di tutti. Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per
essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di
riscatto per molti».
Gesù guarisce Bartimeo, il cieco
=(Mt 20:29-34; Lu 18:35-43) Sl 146:8
Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e
con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva
presso la strada. Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a
gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» E molti lo
sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide,
abbi pietà di me!» Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!» E chiamarono il
cieco, dicendogli: «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». Allora il cieco,
gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. E Gesù,
rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli
rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista». Gesù gli disse: «Va', la tua
fede ti ha salvato». In quell'istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù
per la via.
CAPITOLO 11
Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme
(Mt 21:1-11, 14-17; Lu 19:29-44; Gv 12:12-19) cfr. Za 9:9
Quando furono giunti vicino a Gerusalemme, a Betfage e Betania, presso il
monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate
nel villaggio che è di fronte a voi; appena entrati, troverete legato un
puledro d'asino, sopra il quale non è montato ancora nessuno; scioglietelo e
conducetelo qui da me. Se qualcuno vi dice: "Perché fate questo?"
rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, e lo rimanderà subito qua"».
Essi andarono e trovarono un puledro legato a una porta, fuori, sulla
strada, e lo sciolsero. Alcuni tra quelli che erano lì presenti dissero
loro: «Che fate? Perché sciogliete il puledro?» Essi risposero come Gesù
aveva detto. E quelli li lasciarono fare. Essi condussero il puledro a Gesù,
gettarono su quello i loro mantelli ed egli vi montò sopra. Molti stendevano
sulla via i loro mantelli; e altri, delle fronde che avevano tagliate nei
campi. Coloro che andavano avanti e coloro che venivano dietro gridavano:
«Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno
che viene, il regno di Davide, nostro padre! Osanna nei luoghi altissimi!»
Gesù entrò a Gerusalemme nel tempio; e dopo aver osservato ogni cosa
intorno, essendo già l'ora tarda, uscì per andare a Betania con i dodici.
Il fico sterile; i mercanti cacciati dal tempio
=(Mt 21:12-13, 18-19; Lu 19:45-48) Gv 2:13-17; Lu 13:6-9
Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. Veduto
di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse
qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che
foglie; perché non era la stagione dei fichi. Gesù, rivolgendosi al fico,
gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli udirono.
Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro
che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e
le sedie dei venditori di colombi; e non permetteva a nessuno di portare
oggetti attraverso il tempio. E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La
mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti?" Ma voi ne
avete fatto un covo di ladroni».
I capi dei sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di
farlo morire. Infatti avevano paura di lui, perché tutta la folla era piena
d'ammirazione per il suo insegnamento.
Quando fu sera, uscirono dalla città.
La preghiera e la fede; il perdono
=Mt 21:20-22 (Gm 5:16-18; Mt 18:19-22) cfr. 1Gv 5:14-15
La mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Pietro,
ricordatosi, gli disse: «Maestro, vedi, il fico che tu maledicesti è
seccato». Gesù rispose e disse loro: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi
dico che chi dirà a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", se non
dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto.
Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le
avete ricevute, e voi le otterrete. Quando vi mettete a pregare, se avete
qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei
cieli vi perdoni le vostre colpe. [Ma se voi non perdonate, neppure il Padre
vostro che è nei cieli perdonerà le vostre colpe.]»
Dubbio sull'autorità di Gesù
=(Mt 21:23-27; Lu 20:1-8) Gv 2:18-21
Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i
capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli
dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di
fare queste cose?» Gesù disse loro: «Io vi farò una domanda; rispondetemi e
vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. Il battesimo di Giovanni
veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi ragionavano così tra di
loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?"
Diremo invece: "dagli uomini?"...» Essi temevano il popolo, perché tutti
pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. Risposero a Gesù: «Non lo
sappiamo». Perciò Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità
faccio queste cose».
CAPITOLO 12
Parabola dei vignaiuoli
=(Mt 21:33-46; Lu 20:9-19) Is 5:1-7
Poi cominciò a parlare loro in parabole:
«Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per
pigiare l'uva e vi costruì una torre; l'affittò a dei vignaiuoli e se ne
andò in viaggio. Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo
per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna. Ma essi lo
presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò loro un
altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa. Egli ne mandò
un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero.
Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo,
dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". Ma quei vignaiuoli dissero tra
di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra".
Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. Che farà
dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e
darà la vigna ad altri.
Non avete neppure letto questa Scrittura:
"La pietra che i costruttori hanno rifiutata,
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi?"»
Essi cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla; perché capirono
che egli aveva detto quella parabola per loro. E, lasciatolo, se ne
andarono.
Il tributo a Cesare
=(Mt 22:15-22; Lu 20:20-26)
Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo con una
domanda. Essi andarono da lui e gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu
sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi
all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È
lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo darlo o non darlo?» Ma
egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate?
Portatemi un denaro, ché io lo veda». Essi glielo portarono ed egli disse
loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Essi gli dissero: «Di
Cesare». Allora Gesù disse loro: «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a
Dio quel che è di Dio». Ed essi si meravigliarono di lui.
Dibattito sulla risurrezione
=(Mt 22:23-33; Lu 20:27-40) 2Ti 3:8-9
Poi vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e
gli domandarono: «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno
muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia
una discendenza a suo fratello. C'erano sette fratelli. Il primo prese
moglie; morì e non lasciò figli. Il secondo la prese e morì senza lasciare
discendenti. Così il terzo. I sette non lasciarono discendenti. Infine, dopo
tutti loro, morì anche la donna. Nella risurrezione, quando saranno
risuscitati, di quale dei sette sarà ella moglie? Perché tutti e sette
l'hanno avuta in moglie». Gesù disse loro: «Non errate voi proprio perché
non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Infatti quando gli uomini
risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel
cielo. Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete letto nel
libro di Mosè, nel passo del «pruno», come Dio gli parlò dicendo: "Io sono
il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe"? Egli non è Dio dei
morti, ma dei viventi. Voi errate di molto».
Il gran comandamento
=Mt 22:34-40 (Lu 10:25-37; Ro 13:8-10)
Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto
bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i
comandamenti?» Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore,
nostro Dio, è l'unico Signore: Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il
tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la
forza tua". Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non
c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». Lo scriba gli disse:
«Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che
all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; e che amarlo con tutto il cuore,
con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come sé
stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Gesù, vedendo che
aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di
Dio». E nessuno osava più interrogarlo.
Gesù interroga i farisei
=(Mt 22:41-45; Lu 20:41-44)
Gesù, mentre insegnava nel tempio, disse: «Come mai gli scribi dicono che il
Cristo è Figlio di Davide? Davide stesso disse per lo Spirito Santo:
"Il Signore ha detto al mio Signore:
'Siedi alla mia destra,
finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi'".
Davide stesso lo chiama Signore; dunque come può essere suo figlio?» E una
gran folla lo ascoltava con piacere.
=(Mt 23:1-14; Lu 20:45-47)
Nel suo insegnamento Gesù diceva: «Guardatevi dagli scribi, che amano
passeggiare in lunghe vesti, ed essere salutati nelle piazze, e avere i
primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi che divorano
le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra.
Costoro riceveranno una maggior condanna».
L'offerta della vedova
=Lu 21:1-4 (2Co 8:1-5, 12) 2S 24:24; Mr 14:9
Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente
metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. Venuta una
povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. Gesù,
chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa
povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri:
poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà,
vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere».
CAPITOLO 13
Discorso sul monte degli Ulivi
=(Mt 24:1-14; Lu 21:5-19) Mt 10:16-23
Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro,
guarda che pietre e che edifici!» Gesù gli disse: «Vedi questi grandi
edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».
Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro,
Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: «Dicci, quando
avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste
cose staranno per compiersi?»
Gesù cominciò a dir loro: «Guardate che nessuno v'inganni! Molti verranno
nel mio nome, dicendo: "Sono io"; e ne inganneranno molti. Quando udrete
guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma
non sarà ancora la fine. Perché insorgerà nazione contro nazione e regno
contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie.
Queste cose saranno un principio di dolori. Badate a voi stessi! Vi
consegneranno ai tribunali, sarete battuti nelle sinagoghe, sarete fatti
comparire davanti a governatori e re, per causa mia, affinché ciò serva loro
di testimonianza. E prima bisogna che il vangelo sia predicato fra tutte le
genti. Quando vi condurranno per mettervi nelle loro mani, non preoccupatevi
in anticipo di ciò che direte, ma dite quello che vi sarà dato in quell'ora;
perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo. Il fratello darà il
fratello alla morte, il padre darà il figlio; i figli insorgeranno contro i
genitori e li faranno morire. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome;
ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato.
(Mt 24:15-51; Lu 21:20-36) Lu 17:22-37
Quando poi vedrete l'abominazione della desolazione posta là dove non deve
stare (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella
Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda e non entri in
casa sua per prendere qualcosa, e chi sarà nel campo non torni indietro a
prendere la sua veste. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che
allatteranno in quei giorni! Pregate che ciò non avvenga d'inverno! Perché
quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non ce n'è stata una uguale
dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà.
Se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma, a
causa dei suoi eletti, egli ha abbreviato quei giorni. Allora, se qualcuno
vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete; perché
sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per
sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ma voi, state attenti; io vi
ho predetto ogni cosa. Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole
si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore; le stelle cadranno dal
cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. Allora si vedrà il
Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con grande potenza e gloria. Ed egli
allora manderà gli angeli a raccogliere i suoi eletti dai quattro venti,
dall'estremo della terra all'estremo del cielo. Ora imparate dal fico questa
similitudine: quando i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi
sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete accadere queste
cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico che questa
generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo
e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del
cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre. State in guardia, vegliate,
poiché non sapete quando sarà quel momento. È come un uomo che si è messo in
viaggio, dopo aver lasciato la sua casa, dandone la responsabilità ai suoi
servi, a ciascuno il proprio compito, e comandando al portinaio di vegliare.
Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padrone di casa; se a
sera, o a mezzanotte, o al cantare del gallo, o la mattina; perché, venendo
all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quel che dico a voi, lo dico a
tutti: "Vegliate"».
CAPITOLO 14
La passione, 14-15
La congiura contro Gesù
=(Mt 26:1-5; Lu 22:1-2)
Mancavano due giorni alla Pasqua e alla festa degli Azzimi; i capi dei
sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prendere Gesù con inganno e
ucciderlo; infatti dicevano: «Non durante la festa, perché non vi sia
qualche tumulto di popolo».
Maria di Betania unge in capo a Gesù
=(Mt 26:6-13; Gv 12:1-8) Lu 7:36-50
Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola
entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di
nardo puro, di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo.
Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: «Perché si è fatto questo spreco
d'olio? Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari, e darli ai
poveri». Ed erano irritati contro di lei. Ma Gesù disse: «Lasciatela stare!
Perché le date noia? Ha fatto un'azione buona verso di me. Poiché i poveri
li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non
mi avete per sempre. Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l'unzione
del mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo,
dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà
raccontato, in memoria di lei».
Giuda decide di tradire Gesù
=(Mt 26:14-16; Lu 22:3-6)
Giuda Iscariot, uno dei dodici, andò dai capi dei sacerdoti con lo scopo di
consegnar loro Gesù. Essi, dopo averlo ascoltato, si rallegrarono e
promisero di dargli del denaro. Perciò egli cercava il modo opportuno per
consegnarlo.
L'ultima Pasqua
=(Mt 26:17-25; Lu 22:7-18, 21-30) Gv 13:1-30
Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi
discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a prepararti la cena
pasquale?» Egli mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate in città,
e vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo; dove
entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la stanza in cui
mangerò la Pasqua con i miei discepoli?" Egli vi mostrerà di sopra una
grande sala ammobiliata e pronta; lì apparecchiate per noi». I discepoli
andarono, giunsero nella città e trovarono come egli aveva detto loro; e
prepararono per la Pasqua.
Quando fu sera, giunse Gesù con i dodici. Mentre erano a tavola e
mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico che uno di voi, che mangia con
me, mi tradirà». Essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo
l'altro: «Sono forse io?» Egli disse loro: «È uno dei dodici, che intinge
con me nel piatto. Certo il Figlio dell'uomo se ne va, com'è scritto di lui,
ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe
per quell'uomo se non fosse mai nato!»
La santa cena
=(Mt 26:26-29; Lu 22:19-20; 1Co 11:23-25) 1Co 10:16-17
Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo
diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice
e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. Poi Gesù disse: «Questo è
il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. In verità vi
dico che non berrò più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò
nuovo nel regno di Dio».
Gesù avverte Pietro del suo rinnegamento
=(Mt 26:30-35; Lu 22:39; Gv 18:1) =(Lu 22:31-38; Gv 13:36-38)
Dopo che ebbero cantato gli inni, uscirono per andare al monte degli Ulivi.
Gesù disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati perché è scritto: "Io
percoterò il pastore e le pecore saranno disperse". Ma dopo che sarò
risuscitato, vi precederò in Galilea». Allora Pietro gli disse: «Quand'anche
tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò!» Gesù gli disse: «In
verità ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo
abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte». Ma egli diceva più
fermamente ancora: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo
stesso dicevano pure tutti gli altri.
Agonia di Gesù nel giardino del Getsemani
=(Mt 26:36-46; Lu 22:40-46)
Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli:
«Sedete qui finché io abbia pregato». Gesù prese con sé Pietro, Giacomo,
Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato. E disse loro: «L'anima
mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate». Andato un po'
più avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell'ora
passasse oltre da lui. Diceva: «Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile;
allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che
tu vuoi». Poi venne, li trovò che dormivano e disse a Pietro: «Simone!
Dormi? Non sei stato capace di vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate, per
non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Di
nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. E, tornato di nuovo, li
trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti; e non sapevano
che rispondergli. Venne la terza volta e disse loro: «Dormite pure, ormai, e
riposatevi! Basta! L'ora è venuta: ecco, il Figlio dell'uomo è consegnato
nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è
vicino».
Arresto di Gesù
=(Mt 26:47-56; Lu 22:47-53; Gv 18:2-12)
In quell'istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici,
e insieme a lui una folla con spade e bastoni, inviata da parte dei capi dei
sacerdoti, degli scribi e degli anziani. Colui che lo tradiva aveva dato
loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; pigliatelo e portatelo
via sicuramente». Appena giunse, subito si accostò a lui e disse: «Maestro!»
e lo baciò. Allora quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
Ma uno di quelli che erano lì presenti, tratta la spada, percosse il servo
del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.
Gesù, rivolto a loro, disse: «Siete usciti con spade e bastoni come per
prendere un brigante. Ogni giorno ero in mezzo a voi insegnando nel tempio e
voi non mi avete preso; ma questo è avvenuto affinché le Scritture fossero
adempiute».
Allora tutti, lasciatolo, se ne fuggirono.
Un giovane lo seguiva, coperto soltanto con un lenzuolo; e lo afferrarono;
ma egli, lasciando andare il lenzuolo, se ne fuggì nudo.
Gesù compare davanti a Caiafa e al sinedrio
=(Mt 26:57-68; Lu 22:54, 63-65; Gv 18:13-15, 19-24)
Condussero Gesù davanti al sommo sacerdote; e si riunirono tutti i capi dei
sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro, che lo aveva seguito da
lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote, stava lì seduto con le
guardie e si scaldava al fuoco.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche testimonianza
contro Gesù per farlo morire; ma non ne trovavano. Molti deponevano il falso
contro di lui; ma le testimonianze non erano concordi. E alcuni si alzarono
e testimoniarono falsamente contro di lui dicendo: «Noi l'abbiamo udito
mentre diceva: "Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo, e in tre
giorni ne ricostruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"». Ma neppure così
la loro testimonianza era concorde. Allora il sommo sacerdote, alzatosi in
piedi nel mezzo, domandò a Gesù: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano
costoro contro di te?» Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo
sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del
Benedetto?» Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla
destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo». Il sommo sacerdote si
stracciò le vesti e disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Voi
avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?» Tutti lo condannarono come reo di
morte. Alcuni cominciarono a sputargli addosso; poi gli coprirono la faccia
e gli davano dei pugni dicendo: «Indovina, profeta!» E le guardie si misero
a schiaffeggiarlo.
Gesù rinnegato tre volte da Pietro
=(Mt 26:69-75; Lu 22:55-62; Gv 18:15-18, 25-27)
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle serve del sommo
sacerdote; e, veduto Pietro che si scaldava, lo guardò bene in viso e disse:
«Anche tu eri con Gesù Nazareno». Ma egli negò dicendo: «Non so, né capisco
quello che tu dici». Poi andò fuori nell'atrio e [il gallo cantò]. La serva,
vedutolo, cominciò di nuovo a dire ai presenti: «Costui è uno di quelli». Ma
lui lo negò di nuovo. E ancora, poco dopo, coloro che erano lì dicevano a
Pietro: «Certamente tu sei uno di quelli, anche perché sei Galileo». Ma egli
prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo di cui parlate». E
subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della
parola che Gesù gli aveva detta: «Prima che il gallo abbia cantato due
volte, tu mi rinnegherai tre volte». E si abbandonò al pianto.
CAPITOLO 15
Gesù consegnato nelle mani di Pilato
=(Mt 27:1-2, 11-14; Lu 22:66-71; 23:1-4; Gv 18:28-38)
La mattina presto, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto
il sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesù, lo portarono via e lo
consegnarono a Pilato.
Pilato gli domandò: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli rispose: «Tu lo
dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose; e Pilato di nuovo
lo interrogò dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!»
Ma Gesù non rispose più nulla; e Pilato se ne meravigliava.
=(Mt 27:15-31; Lu 23:13-25; Gv 18:39-40; 19:1-16)
Ogni festa di Pasqua Pilato liberava loro un carcerato, quello che la folla
domandava. Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba, insieme ad
alcuni ribelli, i quali avevano commesso un omicidio durante una rivolta. La
folla, dopo essere salita da Pilato, cominciò a chiedergli che facesse come
sempre aveva loro fatto. E Pilato rispose loro: «Volete che io vi liberi il
re dei Giudei?» Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano
consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla a
chiedere che piuttosto liberasse loro Barabba. Pilato si rivolse di nuovo a
loro, dicendo: «Che farò dunque di colui che voi chiamate il re dei Giudei?»
Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Ma che male
ha fatto?» Ma essi gridarono più forte che mai: «Crocifiggilo!» Pilato,
volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo
averlo flagellato, perché fosse crocifisso.
Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio,
e radunarono tutta la coorte. Lo vestirono di porpora e, dopo aver
intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e cominciarono a
salutarlo: «Salve, re dei Giudei!» E gli percotevano il capo con una canna,
gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a
lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora, lo rivestirono
delle sue vesti e lo condussero fuori per crocifiggerlo.
La crocifissione di Gesù
=(Mt 27:32-38; Lu 23:26-34, 38; Gv 19:17-24) Ga 3:13; Gv 3:14-15
Costrinsero a portar la croce di lui un certo Simone di Cirene, padre di
Alessandro e di Rufo, che passava di là, tornando dai campi. E condussero
Gesù al luogo detto Golgota che, tradotto, vuol dire «luogo del teschio».
Gli diedero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese. Poi lo
crocifissero e si divisero le sue vesti, tirandole a sorte per sapere quello
che ciascuno dovesse prendere. Era l'ora terza quando lo crocifissero.
L'iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei.
Con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l'altro alla sua
sinistra. [E si adempì la Scrittura che dice: «Egli è stato conteggiato fra
i malfattori».]
=(Mt 27:39-44; Lu 23:35-43; Gv 19:25-27)
Quelli che passavano lì vicino lo insultavano, scotendo il capo e dicendo:
«Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te
stesso e scendi giù dalla croce!» Allo stesso modo anche i capi dei
sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: «Ha salvato
altri e non può salvare sé stesso. Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora
dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati
crocifissi con lui lo insultavano.
=(Mt 27:45-46; Lu 23:44-49; Gv 19:28-37)(Sl 22; Is 53:5, ecc.) Gv 1:29;
10:11; 12:32-33; Ro 5:6-8; 2Co 5:14-15, 21
Venuta l'ora sesta, si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona.
All'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che,
tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Alcuni
dei presenti, udito ciò, dicevano: «Chiama Elia!» Uno di loro corse e, dopo
aver inzuppato d'aceto una spugna, la pose in cima a una canna e gli diede
da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se Elia viene a farlo scendere».
Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito.
E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare
in quel modo, disse: «Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio!»
Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano. Tra di loro vi erano
anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore e di Iose, e Salome,
che lo seguivano e lo servivano da quando egli era in Galilea, e molte altre
che erano salite con lui a Gerusalemme.
Il seppellimento di Gesù
=(Mt 27:57-61; Lu 23:50-56; Gv 19:38-42)
Essendo già sera (poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato),
venne Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava
anch'egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e
domandò il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto; e dopo
aver chiamato il centurione, gli domandò se Gesù era morto da molto tempo;
avutane conferma dal centurione, diede il corpo a Giuseppe. Questi comprò un
lenzuolo e, tratto Gesù giù dalla croce, lo avvolse nel panno, lo pose in
una tomba scavata nella roccia; poi rotolò una pietra contro l'apertura del
sepolcro. E Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, stavano a guardare il
luogo dov'era stato messo.
CAPITOLO 16
La risurrezione e l'ascensione di Gesù Cristo
=(Mt 28:1-8; Lu 24:1-8; Gv 20:1-2)(Sl 16:8-10; At 2:23-32) 1Co 15:1-28; At
26:8
Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome
comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno
della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E
dicevano tra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del
sepolcro?» Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed
era pure molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a
destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate. Ma egli disse
loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato
crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano
messo. Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in
Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto». Esse, uscite, fuggirono via dal
sepolcro, perché erano prese da tremito e da stupore; e non dissero nulla a
nessuno, perché avevano paura.
=(Mt 28:8-10; Lu 24:9-45; Gv 20:11-23)
[Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana,
apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demòni.
Questa andò ad annunziarlo a coloro che erano stati con lui, i quali
facevano cordoglio e piangevano. Essi, udito che egli viveva ed era stato
visto da lei, non lo credettero.
Dopo questo, apparve in modo diverso a due di loro che erano in cammino
verso i campi; e questi andarono ad annunziarlo agli altri; ma neppure a
quelli credettero.
Poi apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò della loro
incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che
l'avevano visto risuscitato.
La missione affidata ai discepoli
=(Mt 28:16-20; Lu 24:46-49, 50-53; At 1:1-12) Gv 21:1-24; 1Co 15:6-7
E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni
creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non
avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro
che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue
nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno,
non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi
guariranno».
Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e
sedette alla destra di Dio. E quelli se ne andarono a predicare dappertutto
e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che
l'accompagnavano.]