SI SCRIVE “ABORTO volontario” MA SI LEGGE “OMICIDIO”!

Spenderai solo dieci minuti per leggere questo articolo e poi potrai scegliere se cestinarlo o passarlo a qualcuno. Nel frattempo saranno già morti nel mondo altri 900 bambini per aborto procurato, che faranno parte dei 53 milioni complessivi ogni anno! (Vd. Statistiche in fondo all’articolo).

Ed ora è arrivata anche in Italia, dal mese di luglio 2009, la pillola abortiva RU486 a cauterizzare le coscienze dei ginecologi che in questo modo non dovranno “sporcarsi le mani” per praticare l’aborto! 

 

La ricerca scientifica per trovare una pillola che avesse un verificato effetto abortivo ebbe inizio fin dagli anni ‘70 in Francia, quando un gruppo di chimici ed endocrinologi guidati da Etienne-Emile Baulieu ed Edouard Sakiz, cominciò a lavorare per realizzare una gamma di molecole in grado di regolare l’attivita’ ormonale e anti-ormonale.
Nel 1982 venne presentata la nuova sostanza anti-progesterone: ilmifepristone. Chiamata col codice ‘Ru 38 486‘ ed in seguito denominata in forma abbreviata ‘Ru486′, questa sostanza venne presentata al mondo come un’alternativa all’aborto per aspirazione.
La Francia fu il primo Paese ad adottare il nuovo metodo abortivo nel 1988seguita, 2 anni dopo, da Gran Bretagna e Svezia. Nel 1999 la pillola fu ufficialmente introdotta in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Paesi Bassi, Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Federazione russa.
Il suo utilizzo nel corso degli ultimi anni si è diffuso a tal punto che nel 2005il mifepristone e’ stato aggiunto alla lista dei farmaci dall’Organizzazione mondiale della sanità e sono state definite le linee guida per il suo impiego.

In Italia, l’utilizzo della pillola abortiva Ru486  è fatto nel rispetto dellalegge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. La pillola, pertanto, non sara’ disponibile in farmacia e potra’ essere assunta solo in ospedale. Il suo uso è stato limitato entro la 7° settimana di gestazione, mentre il termine più diffuso negli altri paesi europei è entro la 9° settimana. Il ginecologo Silvio Viale, uno dei primi sperimentatori della ‘Ru486′ in Italia presso l’Ospedale S. Anna di Torino, ha detto che la donna dovrebbe rimanere ricoverata per almeno 3 giorni dalla assunzione della Ru486 per avere la certezza che l’aborto avvenga in ospedale.
“Tale permanenza tuttavia non è necessaria” – afferma Viale – “’l’espulsione del materiale abortivo entro la settima settimana si traduce in unamestruazione piu’ abbondante e il processo della fase abortiva puo’ durare da pochi minuti a poche ore. Anche se la fase espulsiva avviene fuori dall’ospedale, cio’ non e’ rischioso per la donna”.

Solo “materiale abortivo?

Ma come si fa a chiamare “materiale abortivo” i resti smembrati e liquefatti di un bambino?

Un bambino nel grembo materno viene chiamato, dagli esperti, “embrione” fino alla decima settimana di sviluppo e “feto” da quel momento in poi; in realtà questa distinzione è puramente arbitraria in quanto il processo di sviluppo è continuo e progressivo senza interruzioni. Di fatto il bambino comincia a crescere dal momento del concepimento e continua a svilupparsi fino a quando muore. Dovremmo imparare ad affermare che un bambino viene al mondo al momento del concepimento e non quando esce dalla pancia della mamma! Da quel momento infatti egli esiste e comincia la sua crescita. Il parto è soltanto una esperienza per “venire alla luce”, traumatica tanto quanto possono esserlo altre tappe di crescita durante la vita di ogni essere umano, molte delle quali sono anche uniche ed irripetibili.

Questa  è la foto di un “embrione” di sette settimane, termine per l’autorizzazione all’uso della RU486!

Il cuore già batte, occhi, organi interni, piedi, gambe, mani, sono già lì e stanno semplicemente crescendo, se nessuno interviene a fermare questa crescita.

Se osserviamo bene e riflettiamo dobbiamo concludere che ci vuole coraggio a chiamare “materiale abortivo” ciò che potrebbe restare, in caso di aborto, di questa creatura che ha già, come si può ben vedere, tutte le caratteristiche definitive di un essere umano.

Un embrione vale meno di un cane!

Con tutto l’amore ed il rispetto per i cani e per gli altri animali ( e per tutte le forme di vita) un fatto ancora FA TRISTEMENTE RIFLETTERE: mentre la legge italiana inasprisce la pena per chi  abbandona o maltratta un animale (senza neanche arrivare ad ucciderlo) fino all’arresto, per chi uccide i bambini più piccoli (gli embrioni) non è prevista alcuna pena legale. Infatti, il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato contemplato dall’art. 544-ter del Codice Penale ai sensi del quale: “1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro… La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”

Quindi se si maltratta un animale, anche senza arrivare ad ucciderlo, si può finire in galera, invece se si uccide un bambino con il consenso medico non si incorre in alcun reato. Bisogna ricordare che la legge 194 sull’ Interruzione Volontaria Gravidanza (IVG) permette il ricorso all’aborto (con modalità diverse dall’assunzione della pillola RU 486) fino al terzo mese ed anche oltre. inoltre, in casi particolari, la legge consente di ricorrere al cosiddetto “aborto terapeutico”

Reato o pena?

Anche se una donna che decide di abortire non incorre in nessun reato legale, non si può dire che comunque non vada incontro a nessuna “pena”.

Quante sono le  donne che dopo aver abortito volontariamente non siano colpite da sensi di colpa, incubi notturni con sogni del volto del bambino mai nato, depressione o vari altri disagi psicologici?

Inoltre problemi fisici e conseguenze sulla salute possono essere sempre un rischio che accompagna l’atto abortivo, fino al cancro al seno che molti medici collegano all’aborto, indicandolo come una causa d’insorgenza di questo tumore.

E Dio cosa ne pensa?

Noi cristiani vogliamo ancora dare credito al pensiero di Dio così come è espresso nella Sacra Bibbia. E’ lì, infatti,  che facciamo le scoperte più interessanti intorno all’amore ed alla cura di Dio per la vita nel grembo.

 Nel salmo 71 al verso 6 è scritto:

“Tu ( Dio) sei stato il mio sostegno fin dal grembo materno, tu m’hai tratto dal grembo di mia madre; a te va sempre la mia lode!”

Qui c’è la forte consapevolezza che è Dio a sostenere la nostra vita, e non soltanto da quando veniamo alla luce, ma già dallo stadio “embrionale”!

Nel libro di Isaia al capitolo 44, verso 2,  parla il Signore  stesso, presentandosi come colui che “ ti ha fatto, che ti ha formato fin dal seno materno”, dimostrando che Dio non è estraneo alla formazione ed allo sviluppo dell’individuo nelle fasi iniziali della vita.

In un altro salmo, il 139, è scritto così:

“Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene.

Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto…

I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora.

Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande il loro insieme!”

Anche nella lettera ai Galati l’apostolo Paolo esprime la consapevolezza che Dio aveva formato un piano per lui fin da quando era nel grembo di sua madre:

“ Ma Dio che mi aveva prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque di rivelare in me  il Figlio suo…” ( Gal. 1:15)

Ora pensiamo quanto può essere grave agli occhi di Dio l’interruzione di una vita per la quale Egli si era già premurato di formare un piano meraviglioso. E’ vero che il piano di Dio spesso è anche interrotto dall’individuo stesso che manifesta il peccato separandosi dalla comunione con il Creatore, ma quale maggior delitto è commesso da chi interrompe la vita ed impedisce il piano di Dio per un’altra persona?

   °°°

Lettera d’un bambino mai nato alla madre che non ha mai abbracciato. 

Cara mamma, anche se non sei mai stata una buona madre, ti scrivo perché sono pur sempre tuo figlio; quel figlio che non hai avuto, che mai è venuto alla luce ma che comunque vive, dato che la morte, anche quella che ho subito io per aborto, non mette veramente fine alla vita che Dio ci ha dato…

Cara mamma, è passato del tempo dal giorno in cui mi sono sentito sradicare con violenza dalle tue viscere, ed ho trovato finalmente il coraggio di scriverti per dirti che ti voglio comunque bene, anche se mi hai negato la vita subito dopo avermela data. Ti voglio bene perché so che ti hanno ingannata dicendoti che non ero altro che un embrione informe, mentre invece il mio cuore già batteva, e tu sai bene di essere viva proprio perché il tuo cuore batte…e se si commuove batte ancora più forte.

Cara mamma, mi dispiace tanto di  non averti  potuto offrire l’affetto  e l’amore che ogni bambino dona alla propria madre… E mi fa male pensare che avevo già mani per toccarti e braccia per abbracciarti, occhi per guardarti, orecchie per sentirti e piedi pronti a correrti incontro dopo aver imparato a camminare.

Ti hanno fatto credere che la mia era solo apparenza di vita. Avevo solo sette settimane e mi chiamavano “embrione”, ma tu ricorderai che avevi già pensato ad un nome diverso per me, un nome normale, di quelli che ogni genitore sceglie liberamente per il proprio bambino.

Cara mamma, forse non ci incontreremo, forse non verrai mai a trovarmi qui dove mi trovo.

Forse quando la tua vita finirà scoprirai che l’inganno più grande nel quale sei caduta è l’aver creduto che non ci fosse niente di male nella scelta di interrompere la gravidanza, che uccidere un figlio per aborto non è peccato e che non c’è punizione per  questi reati.

Cara mamma, ti scrivo per mandarti un messaggio di speranza. Prima che la tua vita finisca, prima che Dio, davanti al quale mi trovo, ti chieda conto di quello che hai fatto decidendo al posto suo di togliermi la vita, prima che sia troppo tardi, ti supplico di chiedere a Gesù Cristo di perdonarti. E’ l’unico che può farlo, è l’unico che ha il potere di aprirti una via affinché potremo un giorno incontrarci e  finalmente abbracciarci.                                                                                                                                                      (Marco Ielo)

BAMBINO DI TRE MESI. (noi ci rifiutiamo di chiamarlo “feto”). Questa immagine è passata alla storia. Le labbra si aprono e chiudono, la fronte si raggrinza, l’area delle sopracciglia si solleva come per meraviglia, la testa si volta. Un essere umano vive ed agisce nel suo primo ambiente naturale.

STATISTICHE SUGLI ABORTI IN ITALIA E NEL MONDO

IN ITALIA

N° IVG (Interruzione volontaria di gravidanza) per area geografica, 1983-2002
(da Relazione Ministero della Salute 24 ott 2004 e dal rapporto 2005)
1983 1991 2001 2002 2003 2004
NORD 105430 67619 58311 59827
CENTRO 52423 34178 28370 28899
SUD 57441 44353 34056 33658
ISOLE 18682 14344 11497 11722
TOT. ITALIA 233976 160494 132234 134106 132170 136700
OGNI GIORNO 641 439 362 367 362 374

Rendiamoci conto di cosa voglia dire 374 aborti (2004) ogni giorno…16 ogni ora…1 ogni 4 minuti!!

IN TUTTO IL MONDO

dal sito dell’OMS: “Ci sono 80 milioni di gravidanze non volute stimate all’anno.
Di questi, 46 MILIONI STIMATI sono abortiti in modo ivg.”
126 mila ogni giorno
…5250 ogni ora
…87 ogni minuto
…più di 1 aborto ogni secondo!!

TEST ETICO-MORALE SULL’ABORTO.

Domanda: Consiglieresti l’aborto come alternativa, in una delle seguenti situazioni?

1)   Un predicatore e sua moglie sono molto poveri; hanno già 14 figli quando scoprono di aspettare il quindicesimo bambino. Tenendo  conto della tremenda povertà in cui vivono ed il gran numero di figli, considereresti l’aborto, raccomandandolo come possibile soluzione?

2)   Il padre è ammalato di raffreddore, la madre di tubercolosi ed hanno già avuto quattro figli. Il primo è cieco, il secondo è morto, il terzo è sordo ed il quarto è malato di TBC. La madre scopre di essere di nuovo incinta. Data l’estrema situazione, terresti in considerazione la possibilità di abortire?

3)   Un uomo bianco violenta una tredicenne di colore che resta incinta. Se fossi il genitore della ragazza, consideresti la possibilità di farla abortire?

4)   Un adolescente è gravida e non sposata, il suo fidanzato non è il padre del bambino e lei è molto contrariata per tutta la situazione. Suggeriresti di abortire?

Esito: Se hai risposto “SI” in una di queste situazioni:

–      Nel primo caso, avresti ucciso John Wesley, uno dei più grandi predicatori evangelisti del 19° secolo.

–      Nel secondo caso avresti ucciso il musicista Beethoven.

–      Nel terzo caso avresti ucciso Ethel Waters, la più grande cantante di colore di “musica gospel”.

–      Nel quarto caso avresti dichiarato l’assassinio di Gesù Cristo.